RIUNIONE DEL 19 FEBRAIO 2020

Paolo Aquilini ci accompagna a scoprire il nuovo progetto sostenuto dal club

Nell'immagine: Paolo Aquilini e Michele Pierpaoli

Si è svolta oggi al Museo della Seta la conviviale per la presentazione del progetto “L’Ipermuseo”, un’innovativa iniziativa sostenuta dal nostro Club che, grazie alla tecnologia 3D, offrirà opportunità di fruizione nuove, anche per le fasce di pubblico più fragili.

Il progetto, illustrato dal nostro socio Paolo Aquilini, offre nuovi percorsi e metodologie di fruizione culturale attraverso tecnologie immersive e di realtà aumentata con il fine di coinvolgere la partecipazione di quelle fasce di pubblico più difficili da raggiungere. Dopo una fase iniziale svolta nello scorso autunno sostenuta dal Rotary Baradello, in cui è stata verificata la fattibilità, si è arrivati a traguardare un progetto dai contorni definiti attraverso l’uso dei visori HoloLens, che permettono ai contenuti di prendere vita e di dare voce agli oggetti che da passivi diventano collaborativi, divenendo parte di un ambiente immersivo.

Attraverso la realtà aumentata il visitatore è in grado di percepire contenuti altrimenti invisibili, ma è al contempo sollecitato e coinvolto anche tramite effetti audio, che ampliano la forza espressiva ed emotiva suscitata dal percorso.

La realtà virtuale può diventare la settima arte con cui il classico racconto guidato si declina in una nuova forma comunicativa, attraverso la possibilità di coinvolgere oltre alla vista l’udito grazie al suono garantito dall’acustica spazializzata. Il target primario che si vuole raggiungere è quello dei giovani under 18, pubblico difficilmente catturato dalle realtà museali, che sempre più sono abituati - anche nel campo dell’apprendimento - a fare uso di contenuti digitali e supporti tecnologici e virtuali.

La grande forza di questo progetto è poi la sua trasversalità: chiunque voglia fruire di un’esperienza differente può farne agevolmente uso, anzi può costituire un ottimo motivo, per chi già conosce il Museo, di tornare per vederlo con “occhi nuovi”.

Ma il progetto non si ferma qui: una concreta ricaduta territoriale è garantita per tutti i fruitori grazie alla formula dell’insegna ad insegnare, per cui il personale del Museo si adopererà nel passaggio delle competenze all’uso dei visori a tutti coloro che vogliono inserirsi nel mondo del lavoro utilizzando le tecnologie di realtà virtuale. Corsi formativi saranno offerti per stimolare l’uso progettuale della realtà aumentata come strumento di inserimento professionale lavorativo.

Questo progetto è una grande sfida, vogliamo pensare che la nostra proposta progettuale sia un libro sulle cui pagine bianche sia possibile descrivere - dentro e fuori dal Museo - qualunque narrazione utilizzando un linguaggio innovativo e di grande impatto.

Paolo Aqulini