La nuova Camera di Commercio Como-Lecco
22 Gen 2020

 

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RIUNIONE DEL 22 GENNAIO 2020


Attività e prospettive nella relazione del Presidente  Marco Galimberti


Nell'immagine: Marco Galimberti con Michele Pierpaoli


Il tema dell’anno, “identità e trasformazione”, viene oggi declinato dal presidente della Camera di Commercio Marco Galimberti. I dati che ci fornisce sono quelli conseguenti alla recente fusione con Lecco: 73.500 imprese che producono il 7,2% del valore lombardo, esportano l’8,2% del totale regionale, gli occupati sono oltre 410.000 (9% del totale). Il terziario è il più rappresentato (62%), seguito dall’industria (31%), dalle costruzioni (6%) e dall’agricoltura (1%). Forte la presenza del comparto artigiano, con 24.000 aziende registrate; il turismo è punto di forza, con oltre 3.8 milioni di pernottamenti (dato 2018).

Il 2019 non è stato un anno facile e anche il 2020 si apre con una serie di incognite legale all’instabilità geopolitica e alle note criticità del contesto italiano (pressione fiscale, complessità normativa, instabilità politica, tempi lunghi della giustizia, infrastrutture carenti ecc.). Malgrado ciò l’economia del nostro territorio mantiene la propria identità, pur guardando avanti per rispondere adeguatamente alle sfide: tessile, legno, turismo, la meccanica lecchese, la nautica, il design tengono ancora salde radici nel contesto locale, nella consapevolezza che il “made by Lario” rappresenti l’essenza del territorio.

Una trasformazione in atto è il rafforzamento delle relazioni tra gli attori economici: le imprese cominciano a confrontarsi, a collaborare, a studiare percorsi comuni senza per questo rinunciare alla competitività; le differenze sono una ricchezza e un valore aggiunto in un’ottica di rete che si basa sulla complementarietà. Camera di Commercio sostiene questi processi come player di sistema, adottando una nuova mentalità “glocal”: favorisce il dialogo e le connessioni, le alleanze con i soggetti istituzionali locali e con quelli sovrastanti (regione, nazione, mondo), forte dell’appartenenza all’universo camerale che ha una qualificata rappresentanza non solo a livello locale. Questa visione ha ispirato il “Piano per la competitività e lo sviluppo dell’area lariana”, con un programma pluriennale 2020-2024 recentemente approvato dal consiglio. Al centro cinque “idee motrici”: qualificazione e innalzamento del capitale umano (sapere e saper fare), sviluppo dell’innovazione trasversale, sostenibilità in tutte le possibili declinazioni, investimento nelle infrastrutture e rafforzamento della governance sia nelle dinamiche interne che con altri nodi della rete, di cui Camera di Commercio è connettore.

Accompagnare questo processo di convergenza e di progressiva integrazione, che tende ad accrescere l’attrattività complessiva del territorio, è un preciso compito istituzionale della Camera di Commercio. E’ necessario puntare sulla qualità delle persone (formazione e aggiornamento continuo, welfare, coesione sociale), sul trasferimento tecnologico avvicinando PMI con il mondo della ricerca che sul territorio è ben rappresentato, sull’internazionalizzazione – in entrata e uscita – e su investimenti dall’estero, su un efficace ecosistema del credito, sulla semplificazione delle procedure amministrative e sull’ampliamento della digitalizzazione, sul miglioramento dei servizi alle imprese, sulla promozione di aziende “nuove” e “ibride”, sull’accompagnamento nei passaggi generazionali.

Continuità e innovazione: su questo binomio si basa lo sviluppo futuro della vasta area lariana che ha il vantaggio di godere di tradizioni forti ed eccellenze che ci sono riconosciute. Le radici non devono essere un limite ma un sostegno su cui costruire il cambiamento e Galimberti è fiducioso che si possa affrontare la sfida al meglio, com’è nel carattere “della nostra gente”.

Numerosi gli interventi: Longatti è scettico sul progetto innovativo: l’impronta industriale ha sempre interdetto il “genius loci” (ricorda che Como ha perso con Biella che è sicuramente inferiore) e manca la capacità di farsi valere anche attraverso l’artigianato, che va valorizzato. Corengia, a questo proposito, ritiene che l’industria locale – in particolare il tessile e il legno – nasce dall’artigianato e spesso ne mantiene ancora le caratteristiche: sarà quindi necessario accompagnare tutte queste piccole aziende in un processo di crescita “industriale”, per avere tutte le potenzialità sul mercato mondiale.

Galimberti replica ammettendo la sconfitta sulla “Città della creatività”: c’è voglia di riprovarci, consapevoli delle forze che possiamo mettere in campo. Camera di Commercio è a fianco delle Istituzioni per andare a presentare il territorio, in un sistema di squadra che ha visto in passato Lecco primeggiare.

Brenna auspica un intervento forte sulla mobilità (trasporto su ferro): siamo scarsamente rappresentati, quindi non ascoltati, in Regione. Galimberti ritiene che Camera di Commercio possa fare molto, a partire dall’imporre – come interlocutore - una rete territoriale per coinvolgere la politica sui temi prioritari.

A Pellegatta, che chiede quale sia il ruolo di Camera di Commercio nell’indirizzare le nuove generazioni verso l’economia futura del territorio, Galimberti risponde che Camera di Commercio partecipa ai tavoli di affiancamento per l’orientamento scolastico, che rispondono anche ai bisogni dell’imprenditorialità territoriale. E’ sicuramente comunque un tema che merita riflessioni ulteriori, sarà necessario dotarsi di “formatori” e di professionalità per studiare le strategie da adottare in previsione dei cambiamenti.

Rispondendo a Corengia: il “welfare” è un argomento importante per Camera di Commercio, tanto che è demandato ad un’apposita Commissione di Giunta che ha aperto riflessioni su nuove iniziative; a Pomentale: i progetti attivati sono già numerosi (sul fronte dell’innovazione scuole/Como Next, finanziamenti a start-up, accordi di programma per risorse regionali e altro). Ancora a Corti: c’è un risparmio di costi conseguente la fusione (da quantificare), ma non sui servizi forniti alle imprese.

Una riflessione finale su Como Next stimolata da Brenna: è un’eccellenza del territorio (più di 800 persone impiegate) ma va considerata per quello che è: incubatore di imprese che poi bisogna saper trattenere sul territorio.

Auguri di buon lavoro, Presidente Galimberti!

Angela Corengia

 

 

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