RIUNIONE DEL 17 MARZO 2019

Le riflessioni sulla Pasqua di Don Andrea Messaggi

Nell'immagine: le Volontarie Vincenziane con Angela Corengia, don Andrea Messaggi, Valentina Musolino e Franca Ronchetti

Tradizionale appuntamento pre-pasquale alla sede della Casa delle Vincenziane, dove le volontarie ci accolgono con i loro sfiziosi aperitivi prima dell’ottimo pranzo.

Al presidente Andrea Vestuti Corengia consegna il ricavato (circa 650 euro) del progetto “Pasto sospeso”, attivato nell’anno di Michele Tomaselli.

La parola poi a Valentina Musolino, che illustra il service Rotaract con le ragazze ospiti della Comunità degli Olivi. Dopo una preparazione preventiva fornita dall’Educatrice e dalla Psicologa, i ragazzi svolgono attività prevalentemente di animazione, affiancando periodicamente queste giovani che stanno affrontando un percorso riabilitativo o comunque di riscatto da situazioni complicate. L’affiatamento è ottimo e si sta instaurando un bel rapporto, tanto che si prospetta un programma di supporto per lo studio (peraltro già in passato qualche Rotaractiano si era offerto per ripetizioni).

Don Andrea Messaggi ci porta poi la consueta riflessione attraverso il Vangelo di Giovanni che descrive la Passione. In particolare sottolinea il ruolo di Pilato, funzionario romano e uomo di legge, che di fronte a Cristo non ne fa una questione di diritto – se pur riconoscendo che non ravvede nessuna colpa – ma si chiede quale sia la verità. Cede alla pressione della folla sposando poi la linea di Caifa, sacrificando “l’Uomo” anziché contrastare il popolo, facendo prevalere l’interesse dei più.

L’uomo non può ignorare la domanda sulla verità e Cristo si pone con l’esempio (secondo sant’Agostino anagrammando la domanda “quid est veritas” la risposta è “l’uomo che hai davanti”). Gesù crea un problema alle coscienze, inquietando il mondo occidentale. Si può dare una risposta teorica alla domanda, diverso è quando ci si trova di fronte un uomo e bisogna farsi carico della responsabilità. Ed è tale la forza della verità che Pilato poi si convertì.

Don Andrea racconta di un soldato tedesco, arrestato per crimini contro l’umanità e condannato con l’impiccagione, che si difese dicendosi certo di aver agito secondo il proprio dovere. Incamminandosi verso il patibolo, vide un fiore che spuntava dalla fessura di un muro e si commosse per la bellezza, tanto che lo strappò con i denti e se lo portò con sé: una sorta di riscatto dall’orrore.

Da 2000 anni c’è un problema di rapporto con Cristo, l’uomo cerca la verità e secondo la legge non è scontata: la risposta però è nostra (“dimmelo tu”) e dobbiamo farci i conti. La liturgia pasquale della Settimana santa ci invita a guardare verso l’esterno: per costruire si deve rispondere a uno sguardo, non guardarsi dentro.

La conclusione è di Vestuti, che nel ringraziare ricorda che l’attività della Casa richiede sì fondi, ma soprattutto volontari.

Grazie a Don Messaggi e ai nostri Ospiti, soprattutto alle volontarie e buona Pasqua a tutti.

Angela Corengia