RIUNIONE DEL 30 GENNAIO 2019

La relazione di Giovanni Moschioni

Nell'immagine: Paolo Bozzone, Giovanni Moschioni e Angela Corengia

Ospitiamo un socio che non ha un’assidua frequenza. Per questo Corengia lo presenta con un brevissimo curriculum, quasi fosse un relatore “esterno”; ne sottolinea tuttavia la disponibilità a collaborare ai progetti. Ha risposto con entusiasmo alla proposta di tenerci una relazione e il timore che sia una dotta lezione scientifica (è docente al Politecnico) viene da subito fugato: Giovanni comunica, anche avvalendosi di slide accattivanti, con una fluidità cui è evidentemente abituato per tener desta l’attenzione dei suoi studenti.

Si avvale dell’aiuto di Roy Mazzuchelli per introdurre il concetto di energia, o meglio il lavoro che la definisce: si ha lavoro quando una forza fa compiere uno spostamento ad un sistema. Velocemente si addentra nei concetti riferiti all’energia, alla potenza, passando attraverso il signor Joule birraio cui si deve l’energia moderna (che parte meccanica e arriva termica) e in cambio ha avuto l’onore di chiamarne con il suo nome l’unità di misura.

Non si produce energia ma si trasforma, sempre con dispersioni, contrariamente a quello che normalmente si pensa: è necessario quindi studiare sistemi di trasformazione intelligenti e cercare di perdere poca energia.

Le slide raffigurano “portatori” di fake news, come il suggerimento di spegnere tutti i led in casa quando ci assentiamo (si risparmierebbero 0,2 euro in 48 giorni), o l’invito a installare pannelli fotovoltaici al nord dove è frequente la brina. Le forme di risparmio energetico sono legate alla coibentazione delle abitazioni e ad abiti adeguati al caldo o al freddo.

Il futuro va verso il miglioramento del rendimento in ambito industriale e nei trasporti, ma verso una crescita incontrollata del riscaldamento e condizionamento. Le sfide sono legate al contenimento degli spostamenti e ad abitudini più risparmiose (non tenere il motore accesso quando si è fermi, non acquistare auto scure, adeguare l’abbigliamento al clima); si dovrà attuare una seria politica per evitare gli sprechi e sul fronte della ricerca trovare soluzioni per accumulare il calore per utilizzarlo quando serve o recuperare l’energia che si spreca o si scarta.

A Pomentale chiarisce che la politica delle innovazioni energetiche è in gran parte legata agli incentivi: bisogna stare attenti a installare i pannelli solari o i generatori eolici in zone adeguate, per avere il massimo grado di efficienza. Fa rispondere a Roy invece sulla soluzione Kers: il recupero di energia sulla frenata (che Giovanni definisce un disastro energetico) si sta sviluppando, ma la conversione è ancora lontana.

Moschioni ha una sua opinione sulle auto elettriche: la diffusione è ancora difficoltosa (ricaricare per esempio in un condominio è praticamente impossibile).

Condivide con Pierpaoli l’impossibilità di raggiungere entro il 2050 l’obiettivo europeo legato alle emissioni e all’assorbimento dei gas a effetto serra: in trent’anni ci sono 8 milioni di edifici da sistemare ed è praticamente impossibile. Bisognerebbe abbattere e ricostruire tutto, in particolare gli edifici in calcestruzzo nati per durare quarant’anni.

A Rossi chiarisce che la geotermia ha costi elevatissimi, bisogna scendere a una profondità di 100 metri. Conviene quindi per grandi edifici, perchè ha anche costi di manutenzione elevati. La caldaia a metano, ad oggi, è ancora la soluzione più conveniente.

Una serata interessante e soprattutto piacevole, Moschioni dovrebbe frequentare di più il club: grazie Giovanni!

Angela Corengia