I "Maestri Comacini" |
12 Gen 2019 | |||
RIUNIONE DEL 12 GENNAIO 2019 La visita guidata dal professor Alberto Rovi in San Giorgio e in Duomo con il Gruppo di Lavoro Insubrico Nell'immagine: Giovanni Sacchi, Michele Pierpaoli, Sergio Lazzarini, Alberto Artioli, Angela Corengia, Camillo Capararo, Alberto Rovi e Alberto Polli
Si apre l’anno con gli amici del Gruppo di Lavoro insubrico, che avevano chiesto a Michele Pierpaoli, che fa parte della Commissione cultura, di organizzare una visita guidata sul tema dei “Maestri Comacini”. Grazie all’aiuto di Sergio Lazzarini, che ha coinvolto il professor Alberto Rovi, il nostro club ha studiato un itinerario guidato in Città alla scoperta di tesori poco conosciuti. Appuntamento di sabato mattina all’Ordine degli architetti, che ha sede nel prestigioso “Novocomum” di Terragni, dove Michele da il benvenuto agli ospiti, rendendosi disponibile anche per un futuro percorso sul Razionalismo. E’ poi Lazzarini a presentare Alberto Rovi: “un topo di biblioteca”, lo definisce, grande esperto di storia dell’arte e minuzioso ricercatore. Rovi ci introduce ai “Maestri Comacini”, che non firmarono mai i loro lavori; sono detti anche “i Maestri dei Laghi”, perché operarono inizialmente nel territorio Insubrico. Trovarono “eredi” in vare zone d’Italia, come i Maestri Campionesi che valorizzavano la presenza di un Santo dietro l’Altare. A Como sono quattro le testimonianze (Chiesa del Collegio Gallio, San Fedele, San Giorgio e Cattedrale). Il percorso guidato inizia poi dalla Chiesa di S. Giorgio, dove sono in atto importanti lavori di restauro sotto la cura di Francesco Peron. Mentre Rovi descrive, anche con interessanti aneddoti, i lavori presenti nella Chiesa e in particolare le riproduzioni del rivestimento del Sarcofago di Sant’Eutichio che si trova nell’abside sotterranea, Peron ci accompagna in piccoli gruppi sulle impalcature per ammirare gli affreschi seicenteschi (sconosciuti prima del restauro) opera dei fratelli Recchi, che culminano, nella calotta della cupola, con San Giorgio che trafigge il drago. Anche la facciata merita una citazione, perché è forse il maggior impegno a Como dopo il Duomo: in serizzo, è opera di G.B. Recchi. Breve passeggiata per raggiungere la Cattedrale, dove l’attenzione di Rovi si sofferma sull’altare maggiore in marmo, onice e bronzo di stile barocco e sull’altare marmoreo (dalla preesistente chiesa di S. Maria Maggiore) decorato dai Maestri Campionesi. Di fianco all’ingresso centrale il “sarcofago di Bernate”, donato recentemente al Duomo: si tratta di un’opera di grande valore artistico attribuibile a maestranze campionesi e realizzata nella prima metà del XIV secolo. Lo si è dedotto dal confronto stilistico con altre opere presenti nella Cattedrale di Como, quali l’altare marmoreo e l’ambone del 1317. Si raggiunge infine il Palace per il pranzo, al termine del quale il Coordinatore del GLI Camillo Capararo, del RC Erba Laghi, riassume l’attività del Gruppo di Lavoro Insubrico, annunciando poi una prossima iniziativa culturale su analogo tema presso l’Accademia di Mendrisio. Abbiamo ospitato più di un’ottantina di partecipanti, ottenendo un ottimo riscontro: il che ci invoglia a continuare con queste proposte. Grazie naturalmente a Michele, Sergio e al preziosissimo professor Alberto Rovi! Angela Corengia
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