Voce e disabilità: sciogliere nodi, diventare sinfonici |
15 Nov 2018 | |||
RIUNIONE DEL 15 NOVEMBRE 2018 I programmi di Gabriele Rubino di Esagramma e di Sonia Cenceschi del Politecnico di Milano
Nell'immagine: Alberto Polli, Angela Corengia, Sonia Cenceschi e Gabriele Rubino
In interclub alla Sala Bianca del Teatro Sociale, con gli amici del Rotaract Como, conosciamo il professor Gabriele Rubino, psicologo e musicoterapeuta. Ci introduce nel mondo di “Esagramma”, che da trent’anni realizza progetti a favore di ragazzi autistici o con disabilità intellettiva: emozionante il filmato che mostra un brano da un concerto dell’Orchestra di Esagramma (attiva dal 1983), che affianca 15 musicisti professionisti a 25 ragazzi disabili. Il percorso seguito è quello di valorizzarne le singole doti individuali, identificando spazi e ruoli all’interno dei quali ciascuno ha la possibilità di esprimersi; la condivisione con le dinamiche del gruppo allarga poi i confini – spesso ristretti e problematici – con l’aiuto della musica, che ha un alto valore formativo e consente anche a persone con gravi fragilità di superare l’isolamento. Esagramma ha 14 Centri, si avvale della collaborazione di psicologi, educatori e musicisti professionisti; i ragazzi “apprendono”, attraverso la musica, a relazionarsi in primis con il proprio strumento, che vivono come un alleato e poi con i compagni dell’orchestra; capiscono che devono rispettare le regole e si sentono protagonisti all’interno di una squadra in grado di esaltare le loro capacità, avendo come modello i professori musicisti. Il linguaggio della musica, che ha una struttura complessa, decodifica un sistema di segni legati tra loro, approdando a modalità di comunicazione personalizzate e liberando le emozioni. Molti ragazzi hanno doti musicali insperate: nessuno di loro si avvale di spartiti su cui “leggere” la musica, tutto è basato sulla capacità di memorizzare gesti e sonorità, spesso facilitata da una straordinaria memoria. Il tutto con una valenza terapeutica studiata e pubblicata sulle riviste scientifiche. Esagramma è un ente privato che si autofinanzia con i progetti e attinge a bandi anche europei. E’ poi la volta di Sonia Cenceschi, ingegnere del Polimi e con un diploma del Conservatorio. Si occupa di “prosodia”, il ritmo e la musicalità del linguaggio. Molti ragazzi disabili non si esprimono – o non vogliono farlo - correttamente, bisogna saper trovare modalità che diano loro la possibilità di comunicare. Con il progetto EVA, che accomuna il mondo tecnico con quello artistico, si è lavorato sui gesti e le voci di ciascuno, che sono state registrate e studiate sino ad approdare a brevi radiodrammi interpretati dai ragazzi, che lavorano in gruppi misti secondo le diverse disabilità. I risultati sono sorprendenti: chi non comunicava ora è spesso incontenibile, hanno la percezione di quello che stanno registrando e si sentono protagonisti. I testi sono talvolta “impegnati” (es. La tempesta di Shakespeare) ma non spaventano. Al presidente del RC Como Alberto Polli, che si dice emozionato e stupefatto per i sorprendenti risultati dei progetti descritti, Rubino chiarisce che la scelta di strumenti a corda è motivata dalla maggior accessibilità degli stessi rispetto a quelli a fiato. I ragazzi approdano a Esagramma attraverso il “passaparola”, o segnalati dai servizi psichiatrici o dalla Fondazione Don Gnocchi. Esperienze davvero entusiasmanti, che rendono protagonisti di percorsi artistici i ragazzi fragili, valorizzandone le capacità. Angela Corengia
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