FEDERICO MANTERO RICORDA ENZO A VENT'ANNI DALLA SCOMPARSA

Eravamo ai primi degli anni 90 quando, per verificare la validità di un’idea che mi era venuta, con Mario Landriscina effettuammo un estenuante giro di tutti i club che facevano parte dell’attuale Gruppo Lario, più qualche altro nel varesotto e nel bergamasco.

Tanto per chiarirci, era mia intenzione fondare, con i Rotary club del territorio, un’associazione che si impegnasse per dotare l’elicottero - ora in dotazione al servizio del 118 di Como - di tutte quelle attrezzature paramedicali che garantissero agli interventi di soccorso di operare nel miglior modo possibile.

L’idea fu accolta positivamente da quasi tutti gli interlocutori che avevamo cercato e, con l’aiuto di qualche privato e di qualche manifestazione, riuscimmo a raccogliere il capitale necessario per istituire quella che oggi si chiama Fondazione pro-Elisoccorso.

Dopo che il comitato istitutivo si era riunito per un po‘ di volte nelle sedi di alcuni dei club interessati, la Regione Lombardia ci impose di dare alla fondazione una veste istituzionale: decidemmo pertanto di individuare prima di tutto un presidente; io avevo da subito declinato la possibilità ad assumere tale carica. Renzo Gorini ed io ci recammo un giorno da Enzo Ratti e gli comunicammo che il comitato aveva deciso all’unanimità che il presidente avrebbe dovuto essere lui. Non era del tutto vero (non chiedemmo al comitato) ma questa affermazione giocò a nostro favore.

Enzo possedeva una dote rara (e sempre più rara), quella di saper ascoltare; da uomo generoso, sempre disponibile e straordinario qual’era, accettò l’impegno e da allora il suo nome resterà indissolubilmente legato alla Fondazione, quale primo Presidente.

E da subito s’impegnò affinché la stessa assumesse una dimensione più consona ai fini istituzionali.

Questo il mio ricordo di Enzo Ratti.

Federico Mantero