“Como città di confine, limite o opportunità”
23 Feb 2017

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CONVIVIALE DEL 23 FEBBRAIO 2017


L'analisi del Territorio nella relazione del governatore di Regione Lombardia Roberto Maroni


Nell'immagine di Andrea Butti: Roberto Maroni tra i presidenti dei Rotary club comaschi Alberto Vannelli e Fulvia Binchi Longo


Interclub con il Rotary Como per festeggiare un compleanno del Rotary, fondato il 23.2.1905 a Chicago, con il Governatore del distretto 2042, accogliendo il Governatore di Regione Lombardia Roberto Maroni: rituale taglio della torta, gigantesca per soddisfare l’elevato numero dei partecipanti alla conviviale.

Maroni sfiora il tema della serata, Città di confine, definendolo affascinante, per affrontare invece un quadro più vasto che è quello della Regione: Lombardia è punto di riferimento in Italia e in Europa, ha un bilancio positivo, in particolare quello del suo sistema sanitario che, pur in presenza di costi più bassi, offre servizi d’eccellenza. Auspicabile, su tutto il territorio dello stato, l’applicazione – in questo campo – dei costi standard, che consentirebbero, in molte regioni, risparmi considerevoli. E’ stato creato un fondo di 500 milioni di euro da investire in questo settore, in particolare finalizzato alla riduzione delle liste d’attesa.

Maroni è preoccupato sulle sfide internazionali: Trump riesce a prendere decisioni importanti, per esempio a sostegno delle imprese e della Nazione, perché è libero: la risposta dell’Europa non può essere di rifiuto alla sua politica protezionistica. Non servono polemiche che dividono i cittadini senza risolvere concretamente problemi, ma è necessario fare squadra, indipendentemente dalla politica.

Lombardia è una regione all’avanguardia: ha 10 siti considerati patrimonio dell’Umanità dall’Unesco e il desiderio del Governatore è farla diventare un’attrazione turistica. Una grande opportunità è offerta dalla cinese Alì Baba, che ha 500 milioni di clienti e vuole entrare in relazione con la nostra Regione: è una delle tante sfide che andrà supportata con finanziamenti adeguati al territorio. Su questo fronte, non sempre i rapporti con le amministrazioni locali sono idilliaci, nonostante le barriere delle ideologie politiche siano cadute con il muro di Berlino; c’è l’esigenza di “andare oltre”, attribuendo meriti ma anche responsabilità. Questa è la linea seguita nel caso delle paratie a Como: la Regione ha erogato i fondi, demandando tuttavia le decisioni agli Enti locali; un meccanismo che in genere funziona. A Como non è stato così, per cui la scelta è stata di ri-prendersi carico del problema (è già stato pubblicato un bando per la manutenzione del lungolago), sino a che il nuovo sindaco non decida di subentrare alla Regione come stazione appaltante e si arrivi a un nuovo accordo di programma da finanziare.

I problemi con la vicina Svizzera sono ultimamente un po’ tesi, anche se non tutti sono gestiti dalla Regione. La richiesta di creare una “ZES – Zona economica speciale” come quella attuata dalla regione Calabria per Gioia Tauro, con sgravi fiscali e benefici che l’Europa non consente, è stata bloccata dal Parlamento. Avrebbe consentito vantaggi e afflusso di investimenti, entrando in competitività con la Svizzera (un po’ l’effetto della carta sconto per la benzina).

Dopo che il referendum del 4 dicembre ha mantenuto in vita le Provincie, si è aperto il problema della mancanza di fondi attribuiti alle stesse, per cui lo Stato dovrà finanziare numerosi servizi (dalle manutenzioni all’assistenza ai disabili).

Conclude sottolineando che le battaglie per sviluppare il territorio dovranno vedere unite le Amministrazioni con le Imprese, le Università e tutte le componenti economiche e sociali, dimenticando il colore politico e usando semplicemente il buon senso.

Dopo il ringraziamento di Vannelli, presidente del RC Como, è Capsoni ad aprire gli interventi, con una domanda tecnica sul lungolago e una sulla stazione unica ipotizzata sul confine, di cui non si parla più. Mentre quest’ultima non è di competenza regionale, è la replica di Maroni – e comunque, tra le opere che il Governo ha finanziato, non è prevista -, il lungolago verrà sistemato in modo che non si debbano “disfare” i lavori che si andranno a realizzare, una volta definito il progetto definitivo.

Non è invece d’accordo con Ilvo Tolu sull’eliminazione delle Regioni e statuto speciale, che comporterebbe modifiche costituzionali: bisogna invece andare nella direzione dei costi standard, premiando le Regioni virtuose (che si troverebbero ad avere risparmi) e penalizzando le altre.

Omaggi finali a Maroni: da Pietro Giannini il cofanetto con l’uovo, simbolo di eternità e fertilità e dal Baradello, oltre all’acquaforte di Collina, la maglia di Donnarumma da parte di Caminiti e Tavana.

Angela Corengia

 

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