Il Rotary Baradello per il Giardino sulle mura
26 Ott 2016

 

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CONVIVIALE DEL 26 OTTOBRE 2016


Michele Pierpaoli e Angela Corengia illustrano il progetto per riaprire i giardini di Via Balestra


Nell'immagine: Angela Corengia, Michele Pierpaoli, Fulvia Bianchi Longo e Gin Angri



Si presenta ai soci il progetto che la presidente Fulvia Bianchi Longo, con il suo consiglio, ha deciso di appoggiare: la parola, quindi ad Angela Corengia che ne è parzialmente artefice.

Parzialmente, perché l’idea nasce da Gin Angri, il fotografo comasco fondatore dell’associazione Oltre il giardino Onlus, di cui Angela è tesoriere, che ha come associati gli “Utenti” del Dipartimento di salute mentale dell’Ospedale sant’Anna di Como. Angri, “navigando” con il satellite, identificò, sopra il ristorante dei Combattenti, un’area verde incolta e gli venne l’idea di portarci le riunioni di redazione dell’associazione, che pubblica una rivista periodica, molto apprezzata, cui collaborano Utenti e volontari. Inoltre l’Associazione, anche facendo rete con altre che si occupano di “disagio” (Ozanam, Caritas), si sarebbe potuta far carico, con i propri soci, della manutenzione del verde (alcuni hanno frequentato un corso di Fondazione Minoprio a San Martino) e della guardiania, realizzando anche un progetto “sociale”

La richiesta al Comune è sfociata in un primo sopralluogo – il 1° aprile del 2014 – con tre assessori (Cavadini, Introzzi e Gerosa) e un gruppetto di funzionari comunali. L’idea di aprire al pubblico l’area è piaciuta a tutti – solo qualche riserva di un funzionario -, tanto che si è parlato, in quell’occasione, dell’ipotesi di rendere accessibile anche la porzione sovrastante il Museo Civico.

L’Assessore Gerosa, contraddicendo la proverbiale lentezza della burocrazia, si è messa subito al lavoro, presentando una richiesta di finanziamento alla Fondazione della Comunità Comasca (il bando sarebbe scaduto il 19 aprile) e ottenendo un piccolo finanziamento per la messa in sicurezza della Scala del Ninfeo, già oggetto d’intervento grazie alla Fondazione Margherita Ripamonti.

Si è partiti da lì, coinvolgendo poi anche Anna Zottola e Fondazione Minoprio per identificare gli interventi urgenti sullo splendido patrimonio arboreo del giardino e cercando di capire come fare per sostenere i costi del recupero dell’area, ormai abbandonata: da qui l’idea di Angela di sottoporre il progetto al club. Ma quello che è successo dopo, parlandone a tavola con Michele Pierpaoli, è davvero sorprendente: la parola quindi a Michele.

“È un caso unico di “intrecci”, esordisce: le torri Federiciane (l’area confina con la torre di San Vitale) sono ricorrenti nella storia del Baradello. Il “papà”, Giuseppe Pierpaoli, partecipò allo studio per il recupero del Baradello, ma fu anche l’estensore, con l’architetto Ado Franchini e lo stesso Michele, di un progetto articolato per il Museo, che prevedeva, tra l’altro, la riqualificazione dell’area dei giardini.

Le immagini proiettate riproducono stampe di un tempo, dove è evidente il sistema delle mura (romane e poi ricostruite nel Medioevo), circondate da fossati con acqua, poi riempiti di terra nell’800. I giardini pensili corrono lungo gran parte di questa cinta e l’area che ci interessa è l’unica pubblica.rotary_baradello_16_giardino2

“Peppo” Pierpaoli aveva molto a cuore l’architettura urbana e, nello studio di riqualificazione dell’area, ipotizzò addirittura l’eliminazione della Ferrovia in superficie (sarebbe stato praticabile interrarla da Como Borghi al Lago), affiancando a Viale Lecco un grande spazio verde, connesso ai giardini pensili di Via Balestra attraverso una rampa d’accesso da realizzare di fronte alle Canossiane.

Le immagini del progetto che Michele ha predisposto si alternano con le fotografie scattate da Gin Angri; lo scopo è di rendere agibile e facilmente usufruibile per il pubblico l’area, comprendendo anche quella sopra il Museo che richiede meno lavori – messa in sicurezza della scala a parte.

Un primo intervento, non particolarmente oneroso, andrebbe a livellare l’area sopra e a lato dei Combattenti, eliminando il dislivello esistente di 3 metri, realizzando zone delimitate da camminamenti praticabili anche con carrozzine e mettendo a dimora piante e fiori di diverso tipo. Il problema dell’abolizione delle barriere architettoniche, realizzando magari la rampa lungo Via Balestra che già Peppo aveva progettato, dovrà essere un secondo obiettivo e, il sogno finale potrebbe essere arrivare alla Torre di san Vitale, magari recuperandola come spazio museale come già ipotizzato in passato.

Fulvia, aprendo agli interventi, vede realizzate contemporaneamente due idee: quella di “regalare” uno spazio verde alla città e quella di dedicare, come ipotizzato dai promotori, i giardini a Giuseppe Pierpaoli.

Alla domanda sui tempi di esecuzione, Michele precisa che i lavori inizialmente non dovrebbero comportare lunghi interventi; tuttavia il progetto, che è già stato esposto all’Assessore Gerosa, dovrà essere sottoposto al parere della Soprintendenza: questo, a oggi, è l’ostacolo principale. Angela poi precisa che, sotto il profilo finanziario, l’impegno del Baradello sarà limitato a un contributo iniziale, che il consiglio ha quantificato in 3.000 euro, messo a disposizione in occasione della presentazione del progetto alla Città: dovrà poi essere attivata un’operazione di crowdfunding, perché è giusto che i cittadini partecipino alla realizzazione del “loro” giardino. Per inciso: i ragazzi del Rotaract sostengono il progetto e ci hanno già versato una cifra di 500 euro. Un’iniziativa in complesso nello spirito rotariano: mettere a disposizione idee, progetti, professionalità e sostegno. I soci poi, come fatto in altre occasioni, potranno trovare sponsor o fornitori che forniscano beni o servizi a prezzi agevolati. Inoltre sarà garantita la visibilità: si chiederà di installare una targa, che ricordi i promotori dell’iniziativa: Oltre il Giardino e Rotary Baradello.

A Laura Bordoli, che chiede se sia stato redatto un preventivo, si precisa che al momento è impossibile quantificare cifre, perché non si sa quale sarà il progetto che verrà approvato. Pierpaoli, sollecitato, tranquillizza: si parla di importi inizialmente non elevati, dipende da ciò che si vorrà e potrà realizzare.

Bordoli ritiene che l’Amministrazione comunale debba farsi carico del progetto: Corengia precisa che l’Assessorato giardini è già intervenuto - e presumibilmente interverrà - realizzando lavori, anche di natura straordinaria, che erano stati preventivati da Fondazione Minoprio. Per l’area sopra il Museo, c’è anche il sostegno manifestato da Fondazione Ripamonti, presente alla conviviale con il suo consigliere Cristina Allevi, già coinvolta negli incontri con l’Amministrazione.

Grazie a Michele, che ha risposto con entusiasmo e passione e a Fulvia, che ha voluto appoggiare il progetto dei “Giardini Giuseppe Pierpaoli”. Ora abbiamo ancora bisogno di Peppo, che dalle alte sfere metta una buona parola con la Soprintendenza…

Angela Corengia

 

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