ll programma del Rotaract Como |
12 Ott 2016 | |||
CONVIVIALE DEL 12 OTTOBRE 2016 La presidente Alessandra Piatti illustra il programma 2016/2017 Nell'immagine: Matteo Colombo, Alessandra Piatti, Fulvia Bianchi Longo e Roy Mazzucchelli
È una consuetudine che il presidente del Rotaract sia ospitato in Cometa, che fa parte delle associazioni “privilegiate” dai ragazzi per le loro cene ufficiali. Alessandra Piatti illustra il programma 2016/2017 con l’ausilio di slides, partendo dai “fondamentali”: Rotaract è ROTARY + ACTION, “quell’autentica emozione che cambia il mondo migliorando se stessi”, con al centro formazione, progetti, cooperazione e amicizia. Presenta il suo consiglio, dove ha introdotto anche soci recentemente ammessi affiancati dagli “anziani” (l’obiettivo deve essere quello della continuità) e le commissioni: Service, Comunicazione e Regolamento coinvolgono a questo punto tutti i soci del club. Le immagini evidenziano alcuni punti che tracciano il programma (“imparare facendo”, “insieme è meglio”) e l’attenzione alla comunicazione con un sito multilingua e l’utilizzo di altri social network. I services - Alcuni sono ormai una costante dell’azione del Rotaract Como: il pomeriggio mensile trascorso con i ragazzi del “Sorriso”, la domenica di lavoro con “Per Como pulita”, la giornata dedicata a “Comocuore” con la vendita delle noci, le conviviali in Cometa. A questi Alessandra ha aggiunto una sera la settimana di presenza, a rotazione tra i soci, alla “Mensa del povero” del Don Guanella, a fianco dei volontari dell’associazione Incroci. Confermata poi la partecipazione al “Camp dell’amicizia”, con i club Rotaract del Distretto 2042 e l’attività di fundraising per Karibuni, con il “Memorial Luraschi, e pro terremotati. Sempre con i club del Distretto, parteciperanno al progetto “Teddy bear”, nel reparto pediatrico di un Ospedale del territorio per aiutare i piccoli degenti a “non avere paura”. E affiancheranno i club padrini nei loro progetti e in quelli che coinvolgono i giovani (trekking camp, scambio giovani, Europe4Europe), mandando anche un partecipante al RYLA. Bella l’immagine finale di un pentagramma colorato e pieno di note svolazzanti: “together we can do so much”. L’esposizione è veloce e lascia basiti molti dei nostri soci, soprattutto quelli che meno conoscono la realtà del Rotaract. Minghetti rileva la grande capacità progettuale e la concretezza: suggerisce di accogliere, nel consiglio del nostro club, un rappresentante Rotaract. Roncoroni ammette la minor partecipazione dei soci Rotary, manca l’entusiasmo che però è tipico dei giovani; concorda Pomentale: la maggior parte dei rotariani è “silente”, mentre tutti i rotaractiani partecipano, se pur nei limiti delle loro possibilità. Corengia, con la lunga esperienza di Commissione giovani, si rammarica di non essere riuscita, in questi anni, a trasmettere al club il grande valore di questo gruppo: sono meno della metà di noi e hanno sicuramente meno risorse e, malgrado ciò, riescono a raccogliere ogni anno fondi in misura superiore a quelli che noi riusciremmo a racimolare, partecipano attivamente ai services, sono propositivi ed entusiasti: una vera lezione rotariana per tutti noi. Gandolfi auspica che poi questi ragazzi confluiscano nel Rotary; evidenzia come i nostri programmi non siano così intensi, spostando l’attenzione sui problemi del nostro club. Ne nasce un dibattito (Colombo non è d’accordo con Gandolfi, ritiene che siano state fatte buone cose, in passato) che è prontamente interrotto da Corengia e Laura Bordoli: questa è la serata del Rotaract, l’esame di coscienza del club andrà fatto in altra occasione; ora dobbiamo solo impegnarci a sostenerli. A Roy Mazzuchelli – prima del congedo di Fulvia – il compito di chiudere la serata con i ringraziamenti al club per la costante vicinanza e la possibilità di partecipare a conviviali e progetti: per i giovani è una grande opportunità di crescita. Davvero bravi i nostri ragazzi! Angela Corengia
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