CONVIVIALE DEL 20 APRILE 2016

La collezione permanente e le mostre di Markus Raetz e Aleksandr Rodcenko al nuovo centro culturale

Nell'immagine: il gruppo dei partecipanti alla trasferta davanti alla sede del LAC

Piacevolissimo intermezzo dalla routine quotidiana il pomeriggio trascorso all’”estero”. Sembravamo ragazzi in gita scolastica!

Dopo aver lasciato alcune auto nel parcheggio custodito gentilmente concesso da Gianna Ratti, ci siamo avviati verso Lugano

Bellissima e luminosa la giornata di sole che esalta la pulizia e la nitidezza del Lungolago.

Il LAC, polo espositivo di arte e cultura, si è presentato con la sua architettura decisamente contemporanea e razionale nel suo insieme: non è il razionalismo di Terragni, ma nella scelta dei materiali, dei colori e della soluzione degli spazi, dà una sensazione di armonia squisita che non fa rilevare l’ampiezza delle superfici.

Ci ha accolto una giovane guida, Carlotta, che lungo vari percorsi ci ha fatto apprezzare la disposizione del teatro, molto moderno e diverso dai classici teatri ai quali siamo abituati; pur avendo una capienza di 1000 posti, è disposto a vari livelli dando la sensazione di un luogo abbastanza raccolto. Costruito con le più avanzate tecniche ingegneristiche e materiali pregiati per dare allo spettatore il massimo confort.

Ci siamo poi recati alla Collezione permanente nella quale sono esposte opere di numerosi artisti e che viene rinnovata ogni anno e quindi abbiamo visitato la mostra quasi completamente fotografica dell’artista russo Rodcenko, vissuto a cavallo della Rivoluzione d’ottobre che, con le sue opere, è riuscito ad evidenziare le sensazioni e gli stati d’animo di quel particolare periodo storico.

Breve camminata nel chiostro con la sua struttura pulita ed essenziale e quindi la “chicca”: magistrale interpretazione di Giuliano Collina dell’affresco di Bernardino Luini nella chiesa adiacente di Santa Maria degli Angeli. L’affresco, chiamato “Crocifissioni”, riproduce la passione, sepoltura e risurrezione di Cristo. Si tratta di una delle opere più importanti e conosciute del Luini che, come dice il Vasari, ha sempre mantenuto il suo stile “delicatissimo e vago”. Giuliano ci ha poi spiegato la tecnica dell’affresco, che forse non tutti conoscono.

Esaurita la parte culturale, camminando lungo la via Nassa, abbiamo preso un aperitivo nella piazza del Municipio dove è venuta a salutarci con il marito la signora Giovanna Masoni Brenni, già vice sindaco di Lugano, nella giornata in cui si è congedata dalla sua carica per il rinnovo dell’amministrazione comunale. Ci ha parlato dell’impegno suo e dell’amministrazione per incentivare le occasioni culturali e di rilevanza significativa per il continuo miglioramento della città, ma ci ha in un certo senso consolato il sapere che anche in Svizzera, se pur in modo molto più contenuto, la burocrazia a volte frena le iniziative.

Quindi cena al bel ristorante “Galleria”, dove a sorpresa abbiamo avuto la visita di Marcella Vanini che abbiamo conosciuto in occasione della conviviale del 13 aprile u.s., membro dello staff promotore della società che si occupa della ricerca della medicina rigenerativa per mezzo delle cellule staminali.

Tutti gli amici rotariani sono stati decisamente soddisfatti per la gita estemporanea che abbiamo definito “fuga dal lavoro”, e ci siamo ripromessi di ripetere altre piccole escursioni non impegnative che danno la sensazione di essere in vacanza.

Cristiana Corti