L'emergenza sociale e il volontariato a Como
06 Apr 2016

rotary_baradello_16_magatti

 

CONVIVIALE DEL 6 APRILE 2016


Bruno Magatti - Assessore alle Politiche sociali del Comune di Como - ospite dalle Vincenziane


Nell'immagine: il gruppo delle Volontarie vincenziane con Bruno Magatti, Andrea Vestuti ed Emilio Bordoli


Si torna dalle Vincenziane, dove ci accolgono le Volontarie (Maide e Anita Magni, Chicca Terragni, Gianfranca Consolandi, Laura Galfetti e Laura Cherubini) che hanno predisposto un buffet superlativo, in attesa dell’arrivo degli ospiti e del presidente della Casa Vincenziana avvocato Andrea Vestuti. Relatore d’eccezione l’assessore bruno Magatti, introdotto da Emilio Bordoli, che prende la parola dopo il delizioso pranzo.

Due sono i punti che Magatti vuole affrontare, con l’esperienza di questi anni d’impegno in Comune:

-       una visione della realtà;

-       il ruolo della Pubblica amministrazione.

Partendo da quest’ultimo: dobbiamo convincerci che è impossibile pensare ad altro che non sia un ruolo di governo. Il problema sociale non è gestibile dall’interno, ci deve essere un “sistema” che se fa carico, perché le disponibilità, a partire da quelle culturali, sono scarse.

Ogni anno si rivolgono agli uffici dell’Assessorato, per avere il bonus energia, mille famiglie, certificate “in difficoltà” dagli assistenti sociali. Ma la risposta non può limitarsi allo sconto, perché i problemi maggiori sono altri (la casa, i minori ecc.), è necessario un progetto che tenga conto di tutte le criticità da affrontare. La risorsa del Terzo settore, che a Como è straordinaria e piena di buone intenzioni, deve essere “costruita” per crescere nelle competenze. Per utilizzare al meglio le risorse disponibili, vanno elaborati progetti ad hoc destinati a queste competenze, perché il volontariato, per quanto prezioso e insostituibile, non può essere sufficiente. Servono persone preparate e qualificate ad affrontare le specificità dei problemi, adeguatamente pagate per le loro mansioni.

Non c’è fine all’emergenza: se prima di Pasqua in Stazione pernottavano 11 persone (di cui sette italiani), oggi sono più di trenta. La Provincia ospita 1.300 stranieri; lo Stato eroga una cifra enorme, 18,5 mil. di euro, per i Centri che li ospitano. Lo stanziamento non deve limitarsi a far fronte alle spese, ma va destinato anche ai giovani che, con le necessarie competenze, realizzino un percorso di aiuto attraverso progetti che diano anche un futuro agli ospiti. Bisogna pensare alla Città come a un “altrove” che appartiene a tutti e dove tutti devono apportare qualcosa, quindi i migranti devono essere inseriti nel tessuto sociale cittadino e gradatamente nel mondo del lavoro.

“Politiche sociali”, non “Servizi” come un tempo veniva definito l’Assessorato: vanno governati i processi per generare benessere, attraverso un sistema gestito in maniera ottimale da più soggetti coinvolti per affrontare i problemi di disabili, minori, stranieri, anziani.

I disabili meritano un riconoscimento particolare e chi governa deve evitare che nasca il “dovere” di un risarcimento, perché si limiterebbero le loro possibilità. Bisogna cominciare a pensare che chi ha un disabile in famiglia possa godere di “uno sguardo collettivo”: la nostra società è più inclusiva rispetto a molte culture – anche “importate”; abbiamo acquisito un plusvalore che deve essere vincente.

Gli anziani: bisogna smettere di pensarsi vecchi, perché sono una risorsa su cui sarebbe necessario investire, anche sulle competenze, perché i volontari non sono la soluzione del problema. Bisogna rendersi disponibili a fare gli Amministratori di sostegno: in questo modo non si sottraggono autonomie ma si affiancano i tutelati nelle scelte.

Sulle emergenze: c’è da chiedersi come mai non vengano intercettate prima che divengano casi disperati (gli sfratti, per esempio); c’è carenza di personale negli uffici comunali, dove approdano moltissime persone con gravi problematiche. L’aiuto dovrebbe essere temporaneo, per superare l’apice della crisi e poi ci deve essere un affiancamento in un progetto risolutivo: non è così, anche se alcune realtà (Fondazione Scalabrini per esempio) operano con questo obiettivo.

I minori: la situazione a Como è drammatica, con circa 400 minori non accompagnati cui si aggiungono casi meno eclatanti ma comunque bisognosi di intervento. I primi devono essere “smistati” per evitare concentrazione (scendere da 110 a 50 ospiti al massimo), con un messaggio chiaro, destinato alle “bande” che si formano, sulla possibilità di essere spostati in altre città. Per questo è stata chiusa la struttura di Tavernola e gli ospiti mandati in Comunità alloggi, un po’ più costose ma con un percorso di accompagnamento qualitativamente migliore.

I temi sarebbero ancora molti e l’ora della campana abbondantemente superata.

Bordoli, ringraziando la Casa che ci ospita e il Relatore, ne sottolinea la passione e la professionalità, due caratteristiche che devono andare di pari passo quando ci si vuol mettere a disposizione degli altri.

Angela Corengia

 

Prossimo Evento


Riunione sospesa per festa nazionale
Inizio: 01.05.2024, 14:00
Luogo: sospeso
La consueta conviviale del mercoledì è sospesa perchè è la festa dei lavoratori

Calendario Eventi


«   Aprile 2024   »
lumamegivesado
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
     

Area Riservata



Bollettini

Segreteria

Lun - Mer - Ven
dalle 9.00 alle 12.00

Rossella Tondù
Tel. 031 264656
segreteria@rotarycomobaradello.it

Riunioni del Club


Tutti i mercoledì non festivi
ore 12:30


Ristorante Antica Darsena
Palace Hotel


Lungo Lario Trieste 16
22100 Como


tel. +39 03123391
fax +39 031303170


Nel caso di riunione effettuata in giorno o ora diversi, l'accoglienza ad eventuali ospiti è garantita dalla presenza di un socio, delegato dal Consiglio.