CONVIVIALE DEL 23 MARZO 2016

La relazione di Fatih Camlica, presidente dell'associazione culturale ALBA

Nell'immagine: Fatih Camlica con Emilio Bordoli

Inusuale argomento per la conviviale che precede la Santa Pasqua. Invece delle riflessioni a carattere religioso di un esponente del mondo ecclesiastico, la laicissima esposizione di Fatih Camlica, cittadino turco da diversi anni in Italia, fondatore e presidente di Alba, Associazione culturale italo – turca nata nel 2003.

Che in effetti non limita la propria attività ai rapporti italo- turchi, ma intende “ costituire legami culturali tra tutti i Paesi del mondo“. Fungendo da ponte tra le diverse culture e favorendo la costruzione della pace.

Questa associazione ha sedi nelle città italiane dove maggiore è la presenza di immigrati turchi : Milano, Como, Imperia e Torino.

Le attività principali consistono in seminari e conferenze, organizzazione di viaggi e scambi culturali, corsi di lingua e cucina turca, istituzione di attività educative a sostegno della formazione dei ragazzi.

Sorprendente per noi apprendere che, dei 20.000 turchi che vivono stabilmente in Italia, oltre 5.000 si trovano sul territorio comasco. Per la maggior parte attivi nei settori della ristorazione e dell’edilizia: sono 209 le piccole imprese aventi come titolari cittadini turchi. Gli stranieri operanti nell’edilizia in provincia di Como sono in prevalenza marocchini ed egiziani; al terzo posto vengono i turchi, poi in tunisini. Nella ristorazione i turchi sono al sesto posto, preceduti da romeni, tunisini, marocchini e cinesi.

La Turchia per la sua posizione geografica costituisce un ponte ideale tra l’Europa e l’Asia, ed è destinata a svolgere un ruolo sempre più importante. Ha una vocazione forzatamente manifatturiera essendo, come l’Italia, povera di materie prime. Occupa una superficie di 780 mila chilometri quadrati, in una delle zone con maggior rischio sismico al mondo, con una popolazione di circa 78 milioni di abitanti (il 70% con meno di 35 anni), distribuiti per la maggior parte negli agglomerati urbani. Istanbul ospita oltre 12 milioni di abitanti, Ankara 4 milioni, Smirne 3.3 milioni. Altre undici città sono sopra il milione.

Rapporti economici. L’economia turca ha conosciuto una poderosa crescita a partire dal 2004, proseguita negli anni successivi, anche grazie all’introduzione, nel gennaio 2005, della Nuova Lira Turca, con drastico taglio dell’inflazione. Sono stati ridotti i sussidi all’arretrato settore agricolo, e incrementati quelli verso i nuovi insediamenti industriali.

Attualmente le maggiori esportazioni turche riguardano: tessile e abbigliamento, mezzi di trasporto, prodotti agricoli, ceramiche, prodotti chimici e farmaceutici. I prodotti più importati sono: petrolio, gas naturale, macchinari, apparecchiature elettriche, materie plastiche, prodotti chimici.

L’Europa è il principale partner commerciale della Turchia, che nel 2011 ha esportato il 10,4% in Germania, il 6,2% in Iraq, il 6,0% nel Regno Unito, il 5,8% in Italia, il 5,0% in Francia.

Sempre nel 2011 la Turchia ha invece importato : il 9,9% dalla Russia, il 9,5% dalla Germania, il 9,0% dalla Cina, il 6,7% dagli Stati Uniti, il 5,6% dall’Italia.

L’Italia è stabilmente nei primi cinque paesi esportatori in Turchia e quarto dei paesi importatori di beni turchi. Nel 2015 l’interscambio totale Italia – Turchia è stato pari a 12,8 miliardi di dollari.

Nell’ultima parte della conviviale il dottor Camlica ha risposto ad alcune domande sull’attuale situazione sociale e politica del suo Paese, confermando di fatto come essa sia complessa e per alcuni versi di difficile interpretazione. Forse i tempi per l’adesione all’Unione Europea, richiesta dalla Turchia già nel 2005, non sono ancora maturi.

Paolo Bozzone