Fotografia, arte, passione e business
09 Mar 2016

rotary_baradello_16_corbetta

 

CONVIVIALE DEL 9 MARZO 2016

 

Il socio Francesco Corbetta si racconta

 

Nell'immagine: Francesco corbetta con Emilio Bordoli


 

Lo spirito è quello giusto: coinvolgere da subito i nuovi soci e fare in modo che si conoscano. Francesco Corbetta è stato già “nominato” fotografo ufficiale del Baradello (con grande gioia di Angela), è intervenuto quando è stata richiesta la sua presenza, è già membro di una commissione, fa parte della squadra di calcio del club e ora.. tiene la sua relazione.

Le immagini proiettate si aprono con una fotografia “sfocata”, un autoritratto: è, secondo Francesco, l’idea che sintetizza il suo modo di essere fotografo, “il lavoro più bello che c’è”. Non solo fotografia (quasi sempre analogica), ma elaborazioni che partono lavorando già in sede di ripresa: le inversioni cromatiche sono gli unici interventi “anomali”, perché già orientate verso la pittura.

Francesco è un autodidatta, anche se con genitori fotografi. Ha studiato la pittura contemporanea, privilegiando due correnti: cubismo e futurismo. Della prima apprezza l’idea di guardare il soggetto da diversi punti di vista e di scomporre/ricomporre le immagini; dal futurismo assorbe il concetto di movimento. Ama particolarmente rappresentare la città: si posiziona davanti a un’architettura e pensa a una sequenza di immagini sovrapposte; vediamo proiettati la Casa del Fascio (con una doppia esposizione che “muove” i piani), il Tempio Voltiano con un muro bianco sovrapposto, il Monumento ai caduti con linee spezzate e accavallate; per la cupola del Duomo ha fatto quattro scatti a 360°.

Lavora poi sulla figura, con quello che definisce “reportage urbano”, inserendo l’immagine dell’uomo in contesti anche non riconoscibili: scatti notturni che diventano bianchi per effetto di inversioni cromatiche, fugaci ombre che animano scenari surreali. E ancora un’altra ricerca, quella dei cantieri, con le gru che si stagliano nel paesaggio in divenire. Alcuni scatti diventano astratti, concettuali: tutto questo è ciò che lo diverte e lo appassiona di più, che gli offre l’opportunità di esporre in numerose mostre – personali e collettive - in Italia ma anche all’estero.

Queste opere in genere sono stampate in copie ridotte (3 p.d.a. piccole + 3 di grandi dimensioni), altre elaborazioni importanti sono pezzi unici; come la grande opera realizzata per MiniArtTextil, con tema “Agorà”: una stampa su tessuto di 30 metri quadrati, rielaborata riducendola a strisce poi ricomposte. È stato un lavoro coinvolgente, che gli ha permesso di mettere in campo tutte le sue competenze “artigianali”, di cui è orgoglioso, perché – se pur nato nell’era digitale – privilegia le tecniche passate e il lavoro di ripresa e camera oscura.

Oltre alla famiglia, ha avuto grandi maestri, collaborando con Franco Fontana, che per primo l’ha introdotto in un percorso fotografico-artistico, con Ferdinando Scianna,  con Antonio Guccione, che gli ha aperto il mondo della moda. Personaggi che gli hanno trasmesso esperienze di vita, oltre che lavorative.

Conclude Francesco: “la fotografia è il mio modo di essere nel mondo”.

Apre gli interventi Baj, ricordando le apprezzabili foto dell’Hangar e il lavoro del padre di Francesco, che ha utilizzato molto la Polaroid.

Bordoli sottolinea la passione che anima il relatore, che, unita alla tradizione familiare e a tutto ciò che ha poi assorbito nel suo percorso artistico, ne fa un fotografo “impressionista”.

Capsoni suggerisce di riprodurre il “disagio urbano” che vive oggi la città, con una serie di immagini di degrado che potrebbero essere oggetto di una mostra.

Pomentale si chiede cosa rappresenti, per Francesco, l’avvento del digitale; legge poi nelle sue opere la “preoccupazione” di una foto banale e la voglia di utilizzare la macchina come fosse un pennello (perché ha un obiettivo ma di oggettivo non ha nulla).

Replica Corbetta: certo, per lui la fotografia è “scrittura” che ottiene attraverso la luce, con la quale racconta un luogo o un momento che interpreta in autonomia, in genere astraendo. Sulla provocazione di Capsoni: preferisce fotografare il bello perché più interessante, l’idea di rappresentare il degrado è denuncia. Quando le immagini devono essere “leggibili”, in base al lavoro che gli viene commissionato, utilizza il digitale e non disdegna Photoshop; queste tecniche lo stimolano tuttavia molto meno, ma offrono grandi opportunità: la loro diffusione e il semplice utilizzo le rendono “popolari”, per cui  gli viene richiesto di organizzare corsi di fotografia digitale e di elaborazioni con Photoshop anche per fotografi dilettanti.

Fulvia Bianchi rileva come Francesco non usi mai la parola “artista”, mentre ritiene che il lavoro di Francesco sia davvero “Arte". A lei Corbetta precisa che nel quotidiano non possa vivere di sola “arte”; persino artisti “veri”, come il grande fotografo Mario Giacomelli, per campare facevano anche altro.

Brenna torna sull’idea di Capsoni, che ritiene valida, perché la città non è solo “cartolina”; le riprese del degrado che imperversa lascerebbero una testimonianza dell’epoca che stiamo vivendo. Pensa poi che il digitale abbia una sua valenza nell’arte, nella scienza, nell’attualità: è un’opportunità offerta anche a dilettanti, che possono velocemente documentare ciò che li interessa.

Non rinnega certo questo, Corbetta, ma continua a pensarla a suo modo. E, grato dell’opportunità che il club gli ha offerto di “raccontarsi”, fa dono a Corengia, suo socio presentatore, di uno splendido foulard in seta su cui ha stampato una sua immagine. Un’opera davvero splendida! Grazie Francesco.

Angela Corengia

 

Prossimo Evento


"Sii te stesso a modo mio" Matteo Lancini e Jacopo Boschini
Inizio: 21.05.2024, 20:30
Luogo: Auditorium Collegio Gallio
Nell'ambito del progetto sul disagio giovanile il Prof. Matteo Lancini dialoga con Jacopo Boschini. Serata aperta alla cittadinanza

Calendario Eventi


«   Maggio 2024   »
lumamegivesado
  1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
  

Area Riservata



Bollettini

Segreteria

Lun - Mer - Ven
dalle 9.00 alle 12.00

Rossella Tondù
Tel. 031 264656
segreteria@rotarycomobaradello.it

Riunioni del Club


Tutti i mercoledì non festivi
ore 12:30


Ristorante Antica Darsena
Palace Hotel


Lungo Lario Trieste 16
22100 Como


tel. +39 03123391
fax +39 031303170


Nel caso di riunione effettuata in giorno o ora diversi, l'accoglienza ad eventuali ospiti è garantita dalla presenza di un socio, delegato dal Consiglio.