CONVIVIALE DEL 9 APRILE 2014
In interclub con il Rotary Cantù la relazione di Maurizio Traglio e Emanuele Aliotti Visdomini
Nell'immagine: Lino Moscatelli, Roberta Peverelli e Maurizio Traglio
Alta gioielleria e altissimo artigianato: un’eccellenza italiana. Vorrei così sottotitolare l’interessante ed a tratti stupefacente relazione che abbiamo potuto ascoltare. Dunque appuntamento con gli amici del RC Cantu’ alla Villa del Grumello in una dolce sera primaverile. Marcata e qualificata la presenza femminile, dato l’innegabile appeal della serata. Dopo la prima parte prettamente conviviale, ci spostiamo per la relazione in una sala del primo piano. Assente Carlo Traglio, il fratello Maurizio spiega come la sua famiglia di imprenditori, dopo aver operato in un settore completamente diverso, quello delle bevande, abbia acquisito da alcuni anni una preesistente azienda orafa, la Vhernier, basata a Valenza, che proprio quest’anno festeggia i trenta anni di attività, portandola ad una notorietà e diffusione mondiale. Ma sempre mantenendo la propria specificità e l’indipendenza dai grandi blasonati concorrenti internazionali. Tocca al direttore Emanuele Aliotti Visdomini, ex Pomellato, illustrarci il catalogo e l’attività aziendale, conducendoci nell’affascinante mondo dell’alta gioielleria. Si parte con lo svelare il piccolo mistero del nome, Vhernier, fantasiosa variazione del prestigioso tradizionale nome veneziano Venier. Dunque azienda italianissima. Si prosegue con la descrizione delle elaborate tecniche usate per la produzione dei pezzi di maggior successo. Dagli anelli ed orecchini “ solo oro “ specchiato, con le loro forme essenziali, alle “ trasparenze “ , pietre montate utilizzando una antica tecnica ideata dai falsari per nobilitare quelle di scarso valore. Molto schematicamente, si sovrappongono tre strati : sotto la pietra, in mezzo una sottilissima madreperla, sopra un cristallo di rocca. I “ pavè “. Con orgoglio si decanta l’esclusiva capacità tecnica dei propri artigiani nell’incassare i diamanti con due sole griffes, anziché tre o quattro, avendo così la possibilità di usare diamanti anche molto piccoli e coprire completamente il gioiello. Fino ad arrivare ad una stupefacente collana ricoperta da 5.200 diamanti. Seguiamo poi le varie fasi della realizzazione di un gioiello personalizzato. Dal primo disegno fatto a mano, sottoposto all’approvazione del cliente, al modello in cera, alla fusione del metallo con la classica tecnica “ a cera persa “ in tutti i vari passaggi, al delicato intervento del “ bucatore “ che studia, traccia e predispone con precisione geometrica le sedi per gli incassi, alla setacciatura dei diamanti di vario diametro. E poi le spille della collezione animalier, che si arricchisce ogni anno : bruchi, tartarughe, pinguini, granchi, tucani, rane, lucertole, serpenti, struzzi, scorpioni. Il tucano ha vinto nel 2008 un prestigioso premio internazionale negli Stati Uniti. E poi ancora le borse. Di coccodrillo, con chiusure che sono altrettanti gioielli; di lucertola, con chiusure in oro. Di struzzo, le sportive, i secchielli, le borse da sera con l’esclusivo manico a calle. Da ultima, una chicca prestigiosa, per l’altissimo contenuto di capacità progettuale, esperienza e abilità costruttiva. Su incarico di Hermès, è stato realizzato dapprima uno, poi altri quattro esemplari, di una loro borsa classica, la Kelly, in oro e diamanti. Riproducendo perfettamente col metallo le caratteristiche del modello originale in pelle. Tutti gli esemplari sono stati venduti, al prezzo stratosferico di 1.200.000 euro l’uno, a clienti asiatici. La distribuzione. Venticinque punti in Italia, ventiquattro in Europa, dodici negli Stati Uniti ( raddoppieranno l’anno prossimo ), quattro in Asia, sei corners ( saranno sedici nel 2015 ). I negozi monomarca. Quattro in Italia, il più grande a Milano, il più piccolo a Capri. Sette all’estero, il più bello a Beverly Hills. Numerose le donne celebri che amano indossare gioielli Vhernier. La Regina di Svezia, la Principessa di Kent, Carolina di Monaco, Nancy Regan, Jane Fonda, Uma Turman, Angelina Jolie, Julia Roberts. Chapeau ! Paolo Bozzone
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