Un minuto per tutti: si parla di Rotary |
23 Ott 2013 | |||
CONVIVIALE DEL 23 OTTOBRE 2013 Cambia la denominazione della “Ruota libera”, ma lo scopo è quello di dare voce a tutti, parlando soprattutto di temi rotariani nell’ambito della “formazione”. Da quest’anno, infatti, questa è demandata al Presidente e Roberta inizia con la Rotary Foundation, anzi THE ROTARY FOUNDATION (quindi TRF). L’occasione è anche quella di conoscere i programmi in previsione del centenario che verrà festeggiato nel 2017: da qui il titolo dell’esposizione che ci viene proiettata “FUTURE VISION”. L’obiettivo di TRF è quello di sempre: sostenere le iniziative rotariane che siano meritorie e in sintonia con i programmi del R.I., operando nei settori della salute, dell’educazione e della lotta alla povertà. “Fare del bene nel mondo”, è lo slogan, con questi indirizzi: - prepararsi ad entrare nel 2° centenario della FR con una struttura efficiente ed efficace; - soddisfare le attese dei Rotariani; - rispondere al forte incremento di richieste di sovvenzioni; - mantenere il nostro ruolo primario di servizio; - semplificare e snellire le procedure e questi obiettivi, da raggiungere entro il 2017: - concludere il progetto Polio plus eradicando la malattia; - aumentare la richiesta di alleanze strategiche da altre ONG; - avere la leadership su temi d’emergenza; - essere una delle migliori Fondazioni (attualmente siamo al 4° posto nel mondo); - procedure semplici, efficienti ed efficaci; - portare il fondo permanente a 800 mil. di dollari; - portare il fondo partecipazione ai programmi a 150 mil. di dollari; - incrementare e diversificare le donazioni; - portare i rotariani alla partecipazione attiva sui programmi e sulla raccolta fondi. Il nuovo piano – scaturito anche attraverso un sondaggio effettuato su 10.000 rotariani – dovrà tener conto anche di altre priorità: - riequilibrare le azioni mondiali e locali; - privilegiare programmi con risultati sicuri e duraturi; - decentrare le procedure e le decisioni; - far percepire ai rotariani che TRF è la nostra Fondazione. Le donazioni alimentano tre fondi: 1. Il fondo programmi annuali, alimentato dai versamenti effettuati da ciascun socio (i 100 dollari che versiamo annualmente) e dal versamento per le PHF richieste; 2. Il fondo permanente, che non viene mai intaccato; se ne utilizzano unicamente gli interessi e viene incrementato da donazioni spontanee e lasciti testamentari 3. Il fondo Polio plus, cui confluiscono donazioni ad hoc, raccolta di fondi tramite azioni pubbliche e sovvenzioni da Enti. La ridistribuzione ai club avviene attraverso sovvenzioni distrettuali e globali; le prime – più flessibili soprattutto sotto il profilo procedurale – consentono un finanziamento rapido in genere su progetti locali; le sovvenzioni globali sostengono attività internazionali di ampio impatto, su programmi proposti dai club o predefiniti dalla TRF. Gli ambiti di intervento sono pace, salute, educazione, lotta alla povertà. Roberta, a questo proposito, ricorda che il nostro club proporrà al Distretto il finanziamento del progetto “spazio per bambini” del Carcere: verrà riqualificata l’area esistente e dotata di giochi, utilizzando i fondi messi a disposizione dalla gestione Vittani (6.000 euro); chiede che i soci si attivino per reperire sponsor – anche di materiali ed attrezzature – per l’iniziativa. Anche i finanziamenti ottenuti dal club per il pulmino Casa di Gino, di imminente consegna e quello programmato da Colombo – che verrà portato avanti quest’anno - per l’Ospedale di Kalongo della Fondazione Ambrosoli hanno ottenuto finanziamenti dalle sovvenzioni THF. La parola passa a Roncoroni, nostro responsabile TRF, che chiarisce a Gandolfi che il nostro club ha iniziato a chiedere finanziamenti con la presidenza Dotti (prima ci si autofinanziava), proseguendo poi con Colombo. Con le sovvenzioni internazionali si deve lavorare per 2/3 anni, considerati gli iter procedurali e la rilevanza degli importi erogati; la caratteristica delle sovvenzioni è quella di dover interagire con altri club (per noi GLI per il pullmino e il club in Uganza per Fondazione Ambrosoli). Dotti ricorda che per il progetto in Israele la disponibilità fu di 35.000 euro e si collaborò con il RC di Nazareth; il programma di finanziamento dell’ospedale di Kalongo potrebbe svilupparsi anche su più progetti. Peverelli lamenta di non conoscere l’importo dell’avanzo della gestione Colombo, poiché l’assemblea prende in esame il bilancio solo a dicembre. Corengia – in assenza del tesoriere – chiarisce che per il progetti dell’anno c’è il fondo f.i.r. alimentato dai 100 euro a socio, importo sicuramente disponibile. Ogni presidenza redige poi il proprio bilancio preventivo e solo dopo l’assemblea si può conoscere l’entità della somma disponibile sull’avanzo di gestione, che potrebbe anche essere destinata a progetti dell’anno precedente (come fece Vittani, trattenendo un fondo per il progetto carcere e 3.000 per Famigliamoci). Roncoroni ricorda poi che si possono intraprendere iniziative ad hoc per la raccolta fondi ed elaborare progetti anche con i club gemelli. Su richiesta di Gandolfi, Peverelli chiarisce che l’attuale consiglio ha già operato tagli sulle spese: il bollettino – che da gennaio non verrà più pubblicato se non semestralmente, passando on line – dovrebbe consentire un risparmio di circa 1.000 euro; sulle conviviali poi è stato rinegoziato il costo – siamo passati al piatto unico – è la struttura del Grumello è a disposizione gratuitamente, con il solo costo del catering. Difficile quantificare il risparmio complessivo, che dovrebbe essere comunque significativo (l’ospitalità a casa dei soci dovrebbe aver già dato risultati nella gestione precedente). Il sito poi, di cui si sta occupando Tomaselli, dovrebbe poi rientrare in un’azione di marketing, magari assorbendo e implementando i contributi che ora i soci – con le inserzioni – destinano al bollettino. Gandolfi ricorda che i soci possono mettere a disposizione anche il loro tempo e la loro professionalità e organizzare – con i loro amici – raccolta fondi eventualmente su progetti ad hoc. Scolari informa che, in occasione di un torneo di Golf a Villa d’Este che organizzerà come Baradello, metterà a disposizione del club le somme raccolte; riferendosi poi al contributo di 100 euro, evidenzia che il numero dei soci (siamo ora a 58) debba aumentare, magari attingendo dal Rotaract. A tale proposito Corengia anticipa che la Commissione Nuove generazioni sta elaborando un progetto, da sottoporre al consiglio, per associare i ragazzi che escono dal RTC su progetti, (con i gruppi di lavoro GROC). Luchini, con riferimento all’ultima conviviale, lamenta un difforme svolgimento rispetto all’argomento della stessa e ricorda che il Rotary è un’associazione apartitica e areligiosa. Replica brevemente Dugoni: il titolo della conviviale faceva riferimento al libro che poi è stato presentato dalle due relatrici e a un argomento di grande attualità (la violenza sui minori); molti spunti sono poi emersi anche dal dibattito. Come sempre - anche se non si chiamano più “ruote libere” – gli argomenti rotariani creano interesse e dibattito. Angela Corengia
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