La visita del Governatore del Distretto 2042 Ingegner Sergio Orsolini |
02 Ott 2013 | |||
E’ la conviviale istituzionalmente più importante, quella della visita del Governatore. Quest’anno con la novità che l’amico Sergio Orsolini, che conosciamo bene e apprezziamo per il suo grande impegno rotariano, è il primo Governatore del neonato Distretto 2042. Dopo le riunioni preliminari di Orsolini e del segretario distrettuale Gilberto Dondè con Presidente, membri del Consiglio e Presidenti di Commissione, la conviviale si apre con la relazione del Governatore. Non facile, per Orsolini, identificare i temi da approfondire; la scelta cade su due argomenti: gli indirizzi del Presidente del Rotary International Ron Burton e il nuovo Distretto 2042. La partecipazione all’assemblea del R.I., che si è svolta a San Diego a gennaio, è stata un’esperienza unica ed emozionante, condivisa dai 535 Governatori eletti ed altrettanti responsabili R.F., più di 1.000 persone che con coniugi e accompagnatori raddoppiano: il mondo intero rappresentato in un’organizzazione internazionale, meglio transnazionale. Ron Burton, che ha esordito parlando dei valori rotariani, ha poi affrontato i problemi a livello mondiale, partendo dall’effettivo. I soci sono circa 1,2 mil. da diversi anni, senza una dinamica evidente. Dentro questa cifra ci sono più di 10.000 nuovi soci annuali, ma se ne perdono altrettanti. Le cause delle defezioni, patologia oggetto di costante analisi , sono sostanzialmente due: - insufficiente individuazione dei candidati e loro preparazione; - inadeguatezza della “gestione” dei nuovi soci. I contatti prima dell’ammissione sono superficiali, pur con lodevoli intenzioni. Al candidato non si spiega bene cosa significhi essere socio e frequentemente i neo ammessi non trovano rispondenza alle loro aspettative. A questo si deve aggiungere che poi non vengono seguiti nell’inserimento nel club, lasciando che si ambientino da soli; è una grave manchevolezza, sia da parte del socio presentatore – che deve facilitare il rapporto con gli altri soci - che dell’intero consiglio direttivo: è fondamentale il coinvolgimento – da subito - nelle attività del club, che sono una leva di sicuro interesse. L’esortazione all’impegno e alla partecipazione, con i valori del “fare, lavorare, contribuire” messi in pratica, possono ridurre la disaffezione che si manifesta già nel corso del primo anno, per poi sfociare, in quello successivo, nell’abbandono. Qualche cenno, poi, sulla composizione dell’effettivo nel mondo, che vede al primo posto il Nord America (con 31% in sensibile contrazione), seguito dai Paesi orientali (28% in ascesa) e dall’Europa (25% in lieve diminuzione): il baricentro si sta evidentemente spostando sui paesi a sud del mondo. Altro tema evidenziato da Burton è l’importanza di essere presenti sui social network, che sono quelli maggiormente frequentati dai giovani. Implicito l’invito ai club di attivarsi in questo senso, coinvolgendo eventualmente, oltre ai soci, i ragazzi del Rotaract per creare le piattaforme e tenerle aggiornate. Il secondo argomento affrontato è il neo Distretto 2042, che riflette in maniera più razionale la realtà locale, caratterizzata da una marcata territorialità. E’ stato creato un gruppo di studio per analizzare il territorio e verificarne l’adeguata copertura, con l’obiettivo di avere i risultati nel giro di 6/9 mesi. Questo consentirà, sulla scorta del profilo che verrà definito, di intervenire nelle zone che meritano più attenzione. A questo proposito Orsolini ricorda che da più di due anni il R.I. sta monitorando 200 club per verificare l’efficacia di diverse modalità di espansione: - i “club satellite”, con pochi soci - anche meno di 10 - , per coprire zone decentrate, che fanno riferimento ad un club padrino per quanto concerne gli aspetti amministrativi, ma con un’autonomia sui servizi per favorire l’attenzione al territorio; - possibili candidati soci - con affiliazione associata o consociata – per collaborare ai progetti di servizio con il proprio apporto professionale, veri e propri gruppi di lavoro (GROC) che consentano la sensibilizzazione delle persone coinvolte sui valori rotariani. Il club assume quindi una struttura flessibile e del tutto innovativa, con facoltà di apportare nel proprio regolamento - pur nel rispetto degli impegni internazionali relativi al versamento delle quote - le modifiche che ritiene necessarie. Lo scopo è rendere più moderno l’apparato rotariano, spesso condizionato da regole ormai superate; i club pilota saranno portati a 1.000. I risultati di queste nuove esperienze consentiranno al Rotary di stare al passo con i tempi impostando i cambiamenti necessari: lo stesso Orsolini li porterà all’attenzione dei Presidenti. Il tradizionale scambio di omaggi (a Peverelli una paletta per torte che in realtà vuole essere la cazzuola da muratore – miglior simbolo del “costruire” -), chiude l’incontro. La relazione di Orsolini è stata molto apprezzata, anche per la ventata di novità che ci ha illustrato: ne esce un Rotary dinamico e aperto alle innovazioni, che guarda al futuro puntando sui giovani e su un’espansione che sia più vicina al territorio e ai cambiamenti sociali. Angela Corengia
La lettera che ci ha inviato il Governatore Sergio Orsolini dopo la visita Cara Roberta, innanzi tutto desidero ringraziare Te e i Tuoi Soci per l’ accoglienza che avete riservato a Gilberto, Segretario Distrettuale e Governatore Designato 2015-16 e a me in occasione della nostra visita di Mercoledì scorso. L’incontro è stato per me molto fruttuoso, avendo constatato la bella progettualità mostrata e la buona coesione che lega i Soci tra loro senza dannose aggregazioni parziali interne. Anche l’ assiduità, in leggera ripresa, mi sembra sostenere adeguatamente il cammino del Club.
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