Passato, presente e futuro di Bennet
18 Set 2013

CONVIVIALE DEL 18 SETTEMBRE 2013

Le relazioni di Gianna Ratti, Pierangelo Larghi e Michele Tomaselli e l'impegno di Bennet per i giovani

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Nell'immagine: Pierangelo Larghi, Gianna Ratti, Michele Tomaselli e Roberta Peverelli

Si torna alle serre della Villa del Grumello per la seconda conviviale dedicata ..all’altra metà del Baradello, che ha come protagonista la prima donna entrata a far parte del nostro club.
Introdotta da Peverelli, che ne traccia un breve profilo sottolineando le prestigiose onorificenze – Rosa Camuna 2009 e Cavaliere di San Silvestro Papa su nomina di Benedetto XVI -, Gianna Ratti, visibilmente emozionata, esordisce ricordando il marito Enzo, che affettuosamente chiama “il Fondatore”. E’ orgogliosa di rappresentare il gruppo Bennet, da quasi mezzo secolo punto di riferimento significativo della grande distribuzione, ormai anche a livello nazionale. La prima scelta – coraggiosa – fu il passaggio dal punto vendita tradizionale a supermercato a libero servizio, con vasto assortimento di prodotti alimentari e non. Era il 1964 e da allora i “Bennet” sono diventati 68. Il figlio Michele – Cavaliere del lavoro – ha raccolto il testimone introducendo, dagli anni 90, la nuova concezione di “centro commerciale” come luogo di acquisto e di socializzazione, dove convivono l’ipermercato e piccoli negozi, attività artigianali e servizi per la clientela.
La cura dell’immagine è uno dei capisaldi sui quali Bennet profonde il proprio impegno: serietà e rigore nella qualità del servizio contraddistinguono da sempre l’attività del gruppo. Ma altrettanto importante è la formazione del personale, voluta sin dagli anni 80 dal Cavalier Enzo e oggi fortemente sostenuta da Michele – e Gianna naturalmente -: l’eccellenza professionale è alla base della fiducia nel futuro e garantisce la capacità di reggere la crisi economica.
Questi due aspetti sono presidiati e sviluppati da Michele Tomaselli – responsabile marketing e relazioni con il cliente – e Pierangelo Larghi, referente della formazione aziendale. Conclude Gianna, prima di cedere la parola ai suoi collaboratori: “da sempre, nella nostra azienda, si lavora insieme e con la forza del team, della squadra . Questo e Bennet!”.
E’ poi Michele Tomaselli, ricordando che il prossimo anno Bennet compirà 50 anni, a dare qualche dato: 68 ipermercati con una superficie media di 5.500 mq., contatti con 150.000 clienti al giorno, 44 gallerie di proprietà con oltre 1.100 negozi, logistica centralizzata con 5 piattaforme distributive. I punti vendita sono sparsi in 5 regioni (30 in Lombardia, 25 in Piemonte, 7 nel Triveneto, 5 in Emilia Romagna e 1 in Liguria); Bennet è al secondo posto in Lombardia e al 3° in Piemonte per quote di un mercato che è estremamente frammentato e – solo per citare l’ultimo periodo – dal 2008 al 2012 ha effettuato investimenti medi annui per 140 milioni. Costante il trend in ascesa delle vendite.
Il successo è riconducibile alle intuizioni della famiglia Ratti: Enzo introdusse il concetto della “libera spesa”, Gianna allargò l’offerta ai prodotti non alimentari e Michele virò sui centri commerciali con, all’interno, l’ipermercato. Vincente l’accostamento tra tradizione e innovazione: accanto alle strutture multifunzionali, che trasformano la spesa in un’esperienza emotivamente coinvolgente, convivono i servizi personalizzati che riproducono le piccole botteghe di quartiere (pescheria, gastronomia ecc.). Altro valore fondamentale, oltre alla formazione del personale, è la cura dell’immagine attraverso l’elevata qualità dell’offerta: Bennet conosce – e anticipa – i bisogni dei clienti, offre il miglior rapporto qualità-prezzo, garantisce vasto assortimento e servizi sempre molto attenti.
La parola passa quindi al dottor Larghi: Bennet mira da sempre alla valorizzazione delle risorse umane, considerate il vero capitale aziendale, trasferendo ai collaboratori la cultura e i valori di fondo del gruppo perché possano condividerli.
Più di 8.000 sono oggi i dipendenti (400 a Montano Lucino, che è la sede centrale), di cui circa il 70% rappresentato da donne. Fu il cavalier Ratti, negli anni 80, a voler affiancare alla selezione del personale un percorso formativo interno, malgrado i costi elevati di questa iniziativa. In una lettera al personale (v. in calce) Enzo Ratti identificava – tra l’altro - la formazione come elemento determinante per il successo dell’azienda e per l’avvenire dei propri dipendenti. L’obiettivo era – ed è - identificare la persona giusta al posto giusto attraverso la valorizzazione delle singole capacità e attitudini, sviluppando competenze adatte alle mansioni affidate. Importante è motivare il personale e questo si raggiunge accrescendo il bagaglio individuale e inculcando la comprensione del proprio ruolo all’interno della squadra.
La selezione, effettuata da personale interno e da professionisti esterni, deve tener conto del quadro attitudinale dei candidati per rapportarlo alle esigenze aziendali, per garantire, oltre all’efficienza ed efficacia del lavoro, il benessere del dipendente e le sue possibilità di successo all’interno della squadra. Ascolto, attitudine al lavoro di gruppo, rispetto delle regole, assertività e intraprendenza, oltre al rispetto dei valori e degli obiettivi aziendali, sono le caratteristiche che vanno sviluppate per affrontare bene un’organizzazione come Bennet.
Il corso “giovani in carriera” è il fiore all’occhiello della formazione interna: si conclude con la presentazione di una tesi finale al gruppo dirigente e al c.d.a., con rilascio di un vero e proprio attestato che aprirà la strada alle funzioni direttive degli ipermercati.
Il dottor Larghi precisa, su richiesta di Federico Mantero, che i candidati fanno preventivamente un percorso interno in tutti i reparti, per testarne attitudini e capacità; a Fulvia Bianchi chiarisce che provengono da canali diversi; si fanno screening dapprima sui curricula per passare poi ad un colloquio preliminare. Non sono previsti – ma se ne sta parlando – corsi di teatro (la domanda è di Minghetti).
A Franco Brenna Tomaselli conferma che c’è, al momento, un’espansione territoriale limitata al centro-nord. C’è una motivazione economica legata al tipo di organizzazione aziendale, che prevede rifornimenti giornalieri che devono far capo alle piattaforme logistiche: gli attuali 5 depositi centralizzati hanno un costo elevato che richiede copertura e sono quindi stati realizzati in aree strategiche contigue alle sedi; vi è poi un discorso di natura amministrativa, legato alle deleghe sul commercio che soggiacciono a norme regionali. Non bisogna infine dimenticare che alcune zone sono politicamente di predominanza delle Coop, per cui è difficile trovare possibilità di inserimento. Ma è Gianna a dare la versione definitiva: fu Enzo a voler limitare l’espansione e questa decisione è portata avanti dall’attuale governance. A questo proposito racconta un curioso aneddoto: in occasione di una visita a Mosca, ai dignitari locali che volevano Bennet in Unione Sovietica Gianna rispose: “oltre Bologna non andiamo!”
Tomaselli chiarisce a Brigitte Mantero che i prodotti in scadenza e quelli pronto-fresco per il consumo giornaliero vengono conferiti al Banco Alimentare, che provvede al ritiro quotidiano. In questo modo sono garantiti più di 50 mil. di pasti annui in Italia; a questo si aggiunge l’impegno sociale del gruppo Bennet di sostegno a favore dell’associazione Cometa e dei terremotati d’Abruzzo e la distribuzione dei prodotti del commercio equo-solidale.
Proprio l’aspetto etico interessa a Eugenio Gandolfi, al quale Larghi precisa che la formazione prevede anche il rispetto dei valori; i dipendenti imparano poi ad amare l’azienda anche attraverso la conoscenza delle iniziative a favore dei meno fortunati, che li rende orgogliosi di far parte di un gruppo sensibile al disagio.
Una serata davvero piacevole e interessante, arricchita con il generoso buffet offerto naturalmente da Bennet.
Ringraziamenti di rito ai relatori e tanti complimenti alla nostra infaticabile Gianna!
Angela Corengia
 

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