“Vengo anch’io! Perché no?" Rotariani allo sbaraglio
05 Giu 2013
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CONVIVIALE DEL 5 GIUGNO 2013
I racconti di viaggio di Augusto Panini
Nell'immagine: Augusto Panini, Anna Paola Gandolfi e Giacomo Colombo


In linea con la politica di favorire la coesione tra i soci e conseguente “spending review”, che ha caratterizzato la presidenza Colombo, un’altra serata ospiti a casa di un socio. In realtà è la seconda volta, quest’anno, che i Panini ci ospitano in Via Rosales: serata con catering autogestito e perfetta organizzazione dei padroni di casa, come sempre. Prelibatezze e vini molto apprezzati (citiamo tra tutti le meravigliose ciliegie di Gianna andate a ruba) prima di ascoltare la relazione di Augusto, di cui solo da qualche giorno ha svelato il tema (facendoci immaginare anche contenuti “piccanti”).
La frase “vengo anch’io” per la prima volta fu pronunciata nel 1993 da alcuni soci del Club, quando Augusto annunciò di voler organizzare un altro viaggio in Africa. Questo Paese l’aveva  stregato per la prima volta nel 1989, visitando il Mali ed entrando in contatto con una straordinaria realtà in bilico tra Islam e Animismo, con paesaggi talvolta surreali, vere e proprie opere d’arte inserite in spazi infiniti. Smuraglia, Tenchio, Baccaglini e Ferrari furono i primi compagni, delle “spedizioni”  di Augusto: quella del 93  toccò il fiume Niger e inaugurò la “Casa dei giovani”, una costruzione che doveva ospitare i giovani iniziati per una vita comune, sino al matrimonio. Le immagini ci mostrano i protagonisti comaschi ma soprattutto gli sguardi fieri dei locali - di etnie diverse -, le splendide donne nei costumi coloratissimi, le loro abitazioni e i mercati (ecco svelato nei peperoncini il “piccante”). Nel 1993, in occasione dell’inaugurazione del Bennet di Cantu’, fu organizzata una mostra fotografica con tutte le immagini raccolte in occasione di questo viaggio.
 I medici della spedizione si resero conto dell’arretratezza sanitaria che accomunava tutti i luoghi attraversati, totalmente privi di assistenza: attivarono uno screening delle malattie più comuni lavorando per una decina di giorni e costatando l’elevato tasso di mortalità, soprattutto natale e prenatale. Nacque così l’idea di realizzare il service “Operazione sanitaria in Mali” per l’anno di presidenza di Augusto (94-95), insieme con il Rotary di Bamako: si organizzarono corsi per istruire personale e il progetto ebbe grande successo, tanto che venne “adottato” dall’Unesco.
Sono poi passati anni prima che altri rotariani accettassero l’invito di Augusto. Nel 2006 organizzò un viaggio in Libia, nelle zone desertiche del nord, cui parteciparono Gianna Ratti, Piera e Antonio Luchini. Furono nove giorni intensi, con molti luoghi da visitare e alloggi in piccole tende nel deserto. Tra le immagini che Augusto ci mostra, di straordinaria suggestione, soprattutto protagonista è Gianna: “adescatrice” di Tuareg (non ne ha perso uno, è riuscita persino a fermare una carovana e uno le ha donato dei fiori che nascono sotto la sabbia) e stoica viaggiatrice, che non si arrende nemmeno dopo una ferita abbastanza seria. Belli (già di loro peraltro) anche i coniugi Luchini, che si stagliano nei paesaggi incredibili di sabbia e cielo blu. Ancora: le pitture rupestri  di oltre 10.000 anni fa, tracciate su rocce di un fiume prosciugato e un’inquietante vipera del Gabon che Augusto, a piedi scalzi, ha rischiato di incrociare (salvato in extremis dalla guida).
Nel 2013 è Dorian Pessina il “vengo anch’io” del viaggio che tocca Ghana, Togo e Benin.  Le immagini testimoniano i luoghi attraversati, tra cui quelli passati alla storia per la tratta degli schiavi e la festa d’iniziazione delle giovani fanciulle per poter prendere marito (che dura qualche settimana con prove di cucina, portamento e altre);  non mancano, al collo delle ragazze, le meravigliose collane, la loro ricchezza.  Le perle di vetro sono anche l’oggetto dei desideri - nelle trattative con i mercanti - dei componenti la spedizione, contagiati da Augusto (elegante in una sorta di pigiama-palazzo di taglio locale, molto colorato con ciabatte in tinta) . Prezzi inaccessibili (anche 500.000 euro) che però non scoraggiano i nostri, ormai in preda alla frenesia per le perline (qualcuno dei presenti accusa Augusto di “aver creato dei mostri”..).
Questo è l’ultimo viaggio organizzato, naturalmente in ordine di tempo, perché ce ne saranno altri, ai quali Augusto spera di partecipare con qualcuno di noi.
Gianna ricorda poi l’esperienza in Libia, che definisce indimenticabile e unica: vivere immersa nel deserto le ha dato grandi emozioni, mai provate malgrado i viaggi che l’hanno portata in ogni parte del mondo.
Un po’ meno entusiasta Dorian (preferisce la Svizzera, dichiara scherzosamente) forse influenzato dal Ghana che gli è sembrato una discarica; Augusto condivide un po’ questo giudizio, perché è un paese molto urbanizzato e poco pulito. Anche le città del Togo hanno queste caratteristiche, mentre i villaggi interni conservano lo spirito tribale.
A Teresa Smuraglia Augusto chiarisce che non c’è un posto ideale, in Africa: ciascuno offre peculiarità diverse e interessanti (il Ghana per le perline, il Mali per i paesaggi, il Marocco per scenari unici..).
Collina deve rispondere allo strano quesito di Capsoni (gli artisti dei graffiti erano superiori a quelli di oggi?): in realtà i moderni sono loro, perché noi abbiamo copiato tutti i primitivi.
Chiusura di Colombo, che per tutti ringrazia i Panini per l’ospitalità e Augusto per la relazione che, come sempre, ha tenuto desta la nostra attenzione anche oltre l’ora canonica (un socio per la verità, forse per l’abbondante buffet o per le recenti fatiche di un Festival è vittima di un brevissimo ma rumoroso sonnellino).
Omaggio di due splendide collane di perline, da parte di Augusto, a Fausta Colombo e Anna Paola Gandolfi, quest’ultima premiata dal sorteggio.
Grazie, coniugi Panini!

Angela Corengia

 

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