I progetti del Signor "Fox Town"
08 Mag 2013
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CONVIVIALE DEL 8 MAGGIO 2013
la relazione di Silvio Tarchini, Presidente dell'omonimo gruppo ticinese
Nell'immagine: Giacomo Colombo con Silvio Tarchini


Grande interesse ha suscitato l’annunciata presenza di Silvio Tarchini che, oltre a far riapparire qualche socio latitante, ha portato alla conviviale anche la giornalista Maria Castelli de La Provincia con fotografo al seguito.
“Il Signor Fox Town” è forse l’unico relatore dell’anno a superare in “prestanza fisica” il nostro Presidente e affronta la relazione con il piglio di chi è abituato a decidere senza esitazioni: veloce nell’esposizione, che correda con l’ausilio di slide, sintetico ma esaustivo nel descrivere le molte attività del suo gruppo, che opera nel campo dell’edilizia e non solo.
Ha realizzato, in Ticino, circa 200.000 metri quadrati di immobili, messi a disposizione a vario titolo (affitto, vendita) e utilizzo (magazzini per la logistica, capannoni commerciali e industriali, centri direzionali e uffici) di Aziende che hanno potuto “progettare” i propri spazi in funzione delle singole necessità.  La zona interessata è quella dell’asse autostradale Mendrisio – Lugano e le Ditte ospitate hanno anche nomi altisonanti, come Gucci, Zegna, Armani, Pioneer ecc.; per la maggior parte si tratta di operatori esteri che trovano in Ticino una favorevole situazione economico-amministrativa: poca burocrazia, servizi e infrastrutture ottimali, disponibilità ad agevolare gli insediamenti.
Naturalmente il “fiore all’occhiello” è Fox Town: 160 negozi, 30.000 metri quadrati di aree vendita (cui se ne aggiungeranno altri), oltre 1.000 persone occupate, 3.000.000 di clienti di cui 2.400.000 circa di turisti, un Casinò che, se pur un po’ in calo, è il più frequentato della Svizzera. “Ho copiato il meglio”, dice Tarchini, riferendosi all’idea di mega-outlet che ha visto per la prima volta in America e che però ha saputo adattare al nostro mercato: Fox Town ospita dal 1994 marchi d’eccellenza ma anche nomi emergenti, che vanno spesso a sostituire quelli che non si dimostrano più appetibili, in una continua evoluzione dei volumi d’affari.  L’autorevole rivista Forbes, nel 2008, ha proclamato Fox Town “migliore megastore del pianeta” per l’abbigliamento di lusso (3° in assoluto).
Non solo moda, però: pur non avendo alcuna esperienza nel campo della ristorazione si gestiscono 6 punti di ristoro all’interno della struttura, che godrà in futuro di un’uscita autostradale (con realizzazione di un autosilo con oltre 600 posti) e di una stazione ferroviaria TI-LO (i treni Regionali Ticino-Lombardia). Il progetto si completerà nel 2017 con un ampliamento degli spazi di oltre 10.000 metri quadrati.
Ma Tarchini ha accettato anche la sfida di una nuova iniziativa, la realizzazione – e gestione – di un Resort: a Lugano, in posizione panoramica sopra Montagnola,  ha acquistato un ex sanatorio, realizzando una struttura d’eccellenza – la Collina d’Oro – al centro di un’area di 25 ettari. Oltre alle camere e suites dell’albergo, sono in fase di realizzazione appartamenti, che potranno comunque usufruire dei servizi del Resort (piscina e palestra con personal trainer, wellness, assistenza medica e specialistica, piccolo campo da golf ecc.). Il tutto nel rispetto del risparmio energetico: geotermia con pozzi a 160 metri di profondità, recupero acqua piovana per irrigazione, serramenti e materiali isolanti di nuova concezione; è stato anche realizzato un orto biologico che fornisce materie prime al ristorante.  
A Colombo, che ringraziando il relatore apre gli interventi, Tarchini fornisce qualche numero sull’attività di Fox Town, rivolta a un bacino di circa 7,5 milioni di persone, di cui 7,2 milioni italiani e solo 320.000 provenienti da nord; i marchi presenti non fanno concorrenza alle sedi dislocate in Lombardia – prevalentemente Milano -, perché la clientela è di tipo diverso e soprattutto perché la frontiera “aumenta” un po’ le distanze.
A Minghetti, che vuol sapere quanto del bilancio è destinato al “sociale”, Tarchini precisa che la beneficienza si fa a livello personale, senza apparire, mentre rispondendo a Capsoni chiarisce che non vengono impiegate le energie alternative per i capannoni in quanto i tempi di approvazione del progetto da parte dell’Autorità svizzera sono inaccettabili  (ci vogliono 5 anni); vengono tuttavia adottate tutte le innovazioni disponibili che in pratica riducono notevolmente il costo dell’energia, che arriva ad essere di poco superiore a quello che si avrebbe con i pannelli solari. Addirittura Fox Town non ha riscaldamento, perché l’illuminazione è molto forte; va anche precisato che lo Stato da solo piccoli sussidi per l’installazione di impianti alternativi, che quindi economicamente non possono competere con un’edilizia comunque rispettosa dell’ambiente.  Cita, ad esempio, il capannone di Acer (7.500 metri quadrati) che utilizza una termopompa per l’acqua di falda e ha una facciata termoregolabile.
Su richiesta di Gandolfi, che ritiene non ci sia grande armonia tra Italia e Svizzera soprattutto circa l’utilizzo di mano d’opera straniera, Tarchini  precisa che attualmente in Ticino sono impiegati 54.000 frontalieri. Malgrado le minacce della Lega ticinese , è impensabile che si possa fare a meno di loro, perché si bloccherebbe tutto. Tra l’altro, oltre alle persone che trovano occupazione come dipendenti, sono sempre più frequenti le richieste per attività autonome, che vengono accolte con facilità e sono mal viste dai Ticinesi, che peraltro non accettano più di svolgere alcune mansioni che sono quindi di esclusivo appannaggio degli stranieri.
A Franco Brenna Tarchini conferma che “la Collina d’oro” è anche un pensionato di lusso per anziani: molti clienti affittano o acquistano per la vecchiaia, sapendo di poter vivere in un complesso dotato di tutti i servizi necessari, soprattutto sotto il profilo medico e assistenziale.
Fulvia Bianchi stuzzica Tarchini con gli orari d’apertura di Fox Town e il relatore chiarisce che attualmente, su permesso del Cantone, i negozi sono aperti 360 giorni l’anno: le polemiche in atto sono inconsistenti, perché la legge federale prevede l’apertura nei giorni festivi a scopo turistico.
A Maria Castelli vengono forniti una serie di dati: il Gruppo Tarchini occupa 180 collaboratori (gli italiani sono oltre il 70%) e Fox Town  offre mille posti di lavoro, di cui 750 a frontalieri; gli acquirenti italiani, secondo l’utilizzo delle carte di credito, sono in diminuzione (dal 35% del totale al 23%); aumentano i Cinesi, gli Arabi e i Russi. La domenica i volumi costituiscono il 22% degli introiti settimanali. Questi dati, come precisa a Corengia, sono facilmente ricavabili perché il corrispettivo per l’affitto è determinato in funzione del giro d’affari di ogni punto vendita, comunicato settimanalmente. La proprietà aveva attuato all’inizio un servizio di controllo diretto, attraverso finti clienti, per accertare eventuali evasioni, ma non avendo rilevato particolari anomalie questo si è poi reso praticamente inutile, anche perché i pagamenti vengono effettuati prevalentemente con carte di credito.
Relazione molto interessante che ci lascia con un po’ di invidia, non tanto per il meritato successo di Tarchini, quanto per le diverse condizioni in cui lo stesso può lavorare: ci si chiede, infatti,  dove sarebbe arrivato se avesse operato al di qua del confine..

Angela Corengia

 

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