Alessandro Volta: il Festival della luce
06 Mar 2013
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CONVIVIALE DEL 6 MARZO 2013
Margherita Canepa e Giulio Casati illustrano il progetto del Centro Volta
Nell'immagine: Giacomo Colombo, Margherita Canepa, Giulio Casati, Giorgio Carcano e Franco Brenna


Ospitiamo in Interclub gli amici del RC Como, per la presentazione di un progetto che vede Franco Brenna promotore. Ed è lui a introdurre il tema della serata, nato dalla volontà di “accendere qualche luce in più” in Città, in prospettiva anche dell’Expo 2015. A studiare questo programma è stato il Centro Volta, un’eccellenza comasca conosciuta più all’estero che da noi, che lavora sull’idea da due anni, in sinergia con le Università e altri Centri scientifici di livello internazionale.
Il progetto è stato accolto favorevolmente dagli Amici di Como, che tra i primi hanno dato l’appoggio per la sua concreta realizzazione.
La parola passa al direttore scientifico del Centro Volta, Giulio Casati, che siede nel comitato – tra l’altro - con i nostri Brenna, Canobbio e con Pierluigi Della Vigna del RC Como. Il progetto costituisce una grande opportunità per dare visibilità al Centro Volta a livello nazionale ma soprattutto per celebrare la figura di Alessandro Volta, che sta sbiadendo. Da Como è partito lo sviluppo dell’elettricità, che ha letteralmente cambiato il mondo, ma ormai Volta è ricordato solo nel nome dell’unità di misura dell’energia elettrica (Volt appunto) ed è necessario rilanciarlo, approfittando dell’eco internazionale dell’Expo.
33 Paesi dell’Unesco hanno approvato l’anno internazionale della Luce e, prendendo spunto da questo, l’idea è quella di istituire a Como un Festival della luce, realizzando per l’occasione interventi che poi rimangano alla Città. E’ una grande opportunità per la diffusione della cultura scientifica offerta soprattutto ai giovani: la battaglia per il futuro si vince o si perde sul piano della ricerca e il nostro Paese, purtroppo, è tra i più arretrati in questo campo. I problemi etici sono spesso affrontati in maniera irrazionale, perché mancano le conoscenze di base: Casati ripropone un’idea a lui cara che è quella della diffusione della cultura scientifica sin dalle scuole primarie, per plasmare lo spirito critico dei bambini nei confronti della scienza. Anche questo è un aspetto che vuole essere affrontato dal Festival della Luce, il cui programma è tracciato da Margherita Canepa, responsabile del settore Ambiente del centro Volta.
Canepa, con l’ausilio di slide, affronta l’argomento partendo dall’immagine di un omino che lampeggia: è il nostro Franco, che si mette in testa di realizzare qualcosa per Como sull’energia. Così - con la determinazione che conosciamo - coinvolge amici, conoscenti, scienziati per realizzare l’idea di fare di Como la “Città della luce”; fanno parte del gruppo promotore anche alcuni del nostro Club (Bordoli, Panini, Ambrosoli). Si costituisce un comitato scientifico con nomi importanti (oltre a quelli citati del Centro Volta, Giulio Giorello e Edoardo Boncinelli) e s’identificano le tematiche su cui lavorare:
1)    illustrare tutte le sfaccettature della luce (partendo dalla fisica per approdare, per esempio,  alla creatività);
2)    aprire un laboratorio di idee innovative aperto ai giovani;
3)    creare una Città che si “accenda” anche grazie a spettacoli, mostre, eventi che valorizzino il territorio;
4)    fare di Como un polo di attrazione per l’innovazione tecnologica nel campo della luce.
Nascono tre progetti distinti:
“LAMPI DI GENIO” - luce e intelletto, cioè confronto tra la scienza e la cultura in genere;
“ELETTROSHOW” – luce ed elettricità, per la ricerca di innovazioni nel campo dell’energia;
“ELETTRICITTA’” – luce e energia, per illuminare tecnologicamente la città.
Il progetto, lanciato quest’anno, ha come obiettivo quello di arrivare al 2015 con una serie di interventi ed iniziative che rientrino nei programmi dell’Expo, ma continuerà anche dopo, come Festival permanente.
Canepa illustra alcuni degli incontri previsti a breve con personaggi di levatura internazionale: Giulio Giorello, Paolo Di Trapani (che tenne una memorabile conviviale proprio sulla luce al nostro Club), Armando Massarenti del 24 Ore, Flavio Caroli, Edoardo Boncinelli. Scorrono intanto le immagini di quadri famosi, ombre cinesi, apparecchi legati a Volta, scienziati, fenomeni atmosferici, città e monumenti. L’omino che lampeggia ha colpito ancora.
Aprendo agli interventi, Colombo sottolinea quanto gli amministratori comaschi stiano “tirando la volata” agli eventi promossi dal Centro Volta, lasciando la Città al buio.
Capsoni, condividendo l’iniziativa, chiede che si preveda anche la sistemazione delle luci a fibre ottiche a suo tempo realizzate in Piazza Volta, proprio per illuminare la statua di Volta; ricorda poi che l’illuminazione del Baradello, progettata dal nostro Moschioni, è l’unico progetto innovativo attuato in Città, dove – a suo avviso – prima ancora che dei soldi si ha bisogno di idee.
Nell’ambito delle iniziative lanciate appunto con “La Città della luce”, Giorgio Carcano, presidente del RC Como, informa che è stato realizzato – e in linea di massima approvato dagli Enti competenti - un progetto per la sistemazione del Faro di San Maurizio, in particolare relativamente al rifacimento degli impianti elettrico e meccanico.
E’ poi la volta di Franco Brenna, che traccia il quadro finanziario del  progetto: il capitale iniziale è stato raccolto tra un gruppo di 15 persone, che hanno aderito all’iniziativa con contributi minimi di 2.500 euro; arriveranno poi prevedibilmente fondi da Camera di Commercio, Confindustria e Fondazione della Comunità comasca. Sottolinea lo spirito rotariano di questa iniziativa e il grande apporto  - anche in termini di idee - degli Amici di Como. E’ il presidente di quest’Associazione, Daniele Brunati, a ricordare che la luce è già nei programmi degli Amici, che ogni anno provvedono a illuminare i palazzi del centro e il Duomo per le festività natalizie. Tra l’altro informa che è stata chiesta la collaborazione dell’Architetto Daniel Libeskin, approfittando della sua passione per la nostra Città, per la realizzazione di un monumento alla luce che dovrebbe uscire del lago.
E’ Colombo a concludere, con una delle sue corrosive frasi: un monumento ci sarebbe già sul lago, il muro…
Angela Corengia

 

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