| Francesco Pasquale Ricci, musicista comasco |
| 23 Apr 2008 | |||
CONVIVIALE DEL 23 APRILE 2008 In apertura di conviviale la notizia del giorno: Daniele Roncoroni ha avuto un problema al cuore ma la presenza del "suo" pediatra (Alfredo Caminiti) ha consentito un rapidissimo ricovero e cure immediate, per cui il nostro Dan ora sta meglio. Complimenti ad Alfredo - che ha messo in atto il suo service "Salva un bambino" intervenendo prontamente sull'amico - ed auguri a Daniele perché possa presto tornare sui campi di golf. Il nostro relatore odierno è Presidente nazionale dell'A.M.IS. (Antiquae Musicae Italicae Studiosi), che ha curato, al Museo civico di Como, la recente conferenza multimediale (con esempi musicali dal vivo) su Francesco Pasquale Ricci, musicista famoso in vita e presto però dimenticato. Ricci (1732-1817) nacque a Como e studio' musica a Milano con Giuseppe Vignati, Maestro di Cappella del Palazzo ducale. Sacerdote dell'Ordine dei Frati minori, fu l'insegnante di musica della nobiltà e fondò, a Milano, l'Accademia filarmonica, occupandosi anche di commerci legati all'editoria musicale. Fu quindi in contatto, soggiornando molto all'estero, con il mondo artistico di tutta Europa, Maestro di Cappella al Duomo di Como ma anche in Olanda ed in Inghilterra, amato sia come musicista che come compositore in Germania, Francia, Inghilterra, Belgio e Svizzera. Pronto a cogliere tutte le novità dell'epoca, come l'uso del fortepiano, pubblicò il primo metodo (il libro per la scuola di musica) per pianoforte e tenne concerti con opere anche di altri Artisti (Haendel, Corelli). Venti anni prima di Mozart scrive una sinfonia concertante, dedica una marcia funebre a Napoleone, pubblica numerose partiture con la famiglia Artaria (i precursori dei Ricordi), avvia al canto la famosa Giuditta Pasta, fa costruire da Carlo Serassi (lo Stradivari degli organi) un organo che per primo ha la griglia per gli acuti: insomma un'attività intensa e molto apprezzata ovunque. Ricci quindi, protagonista "europeo" di primo piano, contribuisce a far grande il nome di Como in Europa e la nostra Città ne diviene centro di assoluto interesse, non solo per le bellezze del suo Lago, ma anche per un effervescente ambiente culturale (tra l'altro è il periodo di Volta). Ricci morì a Como all'Ospedale Sant'Anna, che aveva allora sede in Via Cadorna, proprio nell'edificio che oggi ospita il Conservatorio. Le sue partiture furono vendute dall'Ospedale ed in parte finirono in Svizzera (solo qualcuna in Duomo a Como). Il Museo Giovio invece ospita il suo fortepiano, di cui ha curato il restauro. La radio olandese ha salvato Ricci dall'oblio facendo registrare alcuni suoi concerti: ma perché i Comaschi non lo conoscono? Angela Corengia
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