Visita alla Villa Imbonati a Cavallasca
04 Feb 2009
cavallasca.14

CONVIVIALE DEL 4 FEBBRAIO 2009
Paolo Russo, Sindaco del piccolo comune, ci accoglie nella prestigiosa Sede del Municipio

Nell'immagine: Michele Pierpaoli, Giovanni Agterberg, Paolo Russo e Valentina Binda


Trasferta in Provincia, nello spirito dell'anno rotariano di Agterberg .."non solo la Città è bella".  Siamo accolti presso la sede del Municipio di Cavallasca, la Villa Imbonati che fu oggetto di restauro su progetto di Giuseppe Pierpaoli. Una deliziosa e sorridente fanciulla - Valentina Binda - ci attende nel salone d'ingresso della Villa e sarà lei a farci da guida, illustrandoci quello che c'è da sapere e vedere.
Proprio sul pavimento in mosaico del salone d'ingresso è riportata la data di ultimazione dei lavori di realizzazione della Villa, l'anno 1657. Fu Giuseppe Maria Imbonati, discendente della nobile famiglia milanese che già dal 1500 si era trasferita a Cavallasca per la villeggiatura, a far edificare il complesso immobiliare, che comprende costruzioni di servizio ed è circondata da uno splendido parco a terrazze.  Agli Imbonati seguirono, dall'inizio '800,  i Butti e successivamente il belga Bayet (che intervenne in particolare arricchendo il parco circostante) e l'Ing. Torno. Nel 1982 la proprietà fu acquisita dal Comune che ne commissiono' il restauro: i lavori iniziarono nel 1984.
Il mosaico del salone d'onore, di eccezionale rarità (praticamente l'unico conosciuto per un interno), è realizzato con piccoli sassi  e costituiva anche la base di getti d'acqua; lo stesso gusto rococo'  è ripreso nell'adiacente grotta. Il soffitto è interamente decorato con raffigurazioni di scene dell'Antico Testamento, ben conservate.
Sullo scalone di accesso al piano superiore non possiamo ammirare, essendo in corso di restauro, una "Immacolata concezione", ma il soffitto è decorato con un'incoronazione di Maria, che riprende un'opera del Morazzone esistente nella sacrestia del Duomo di Como. La tecnica utilizzata dall'anonimo Artista è comunque non priva di maestria, dando l'impressione - quando si salgono le scale - che le forme dei soggetti rappresentati mutino e si illumini il colore del cielo, per rendere evidente l'avvicinamento allo spirito.
Nel salone del primo piano, che ospita le riunioni del Consiglio comunale, il soffitto - ben conservato - è in cassettoni di legno decorati a tempera, una tecnica non facile ed abbastanza rara da trovare; il pavimento è realizzato con il cotto lombardo originale, recuperato in fase di ristrutturazione in quanto furono ricostruite tutte le solette. Un grande focolare laterale è arricchito con stucchi che riproducono gli stemmi delle famiglie nobili dell'epoca (con gli Imbonati si imparentarono gli Odescalchi ed i Del Pero). Sulla parte alta dei muri i decori rappresentano scene mitologiche, secondo il gusto neoclassico del periodo. Adiacenti al salone ci sono due piccoli locali destinati a biblioteca (una per bambini davvero ben fornita), anch'essi decorati - se pur da mani meno esperte.
La villa fu sede degli incontri culturali dell'Accademia dei Trasformati, rifondata da Giuseppe Maria Imbonati nel 1743, che proponeva una letteratura strettamente legata ai modelli del classicismo rinascimentale e al diretto insegnamento degli autori antichi e che accolse, tra gli altri, Parini e Verri. In seguito mantenne la vocazione "salottiera", ospitando - tra gli altri - Margherita Sarfatti, D'Annunzio ed alcuni futuristi.
Di notevole pregio anche il parco (con i due giardini - uno all'italiana ed uno all'inglese - e con esemplari botanici di particolare valore, inseriti dall'allora proprietario Ing. Bayet) i cui terrazzamenti - che degradano a valle - danno grande risalto all'edificio.
E' la volta quindi di Michele Pierpaoli,  che segui' con il Papà i lavori di ristrutturazione della Villa. Le slides che proietta ci mostrano stampe antiche che riproducono il complesso immobiliare (scovate dallo stesso Michele in gioventu'), particolari delle fasi di ristrutturazione ed ancora i giardini ed i fabbricati prima e dopo i lavori. Mentre le parti esterne si presentavano molto rovinate, migliore lo stato degli interni, che consenti' il recupero del cotto lombardo del salone al primo piano e delle decorazioni - in gran parte addirittura solo pulite -, malgrado il rifacimento delle solette per aumentarne la portata. Pregevole l'intervento progettuale di Peppo Pierpaoli, che ha mantenuto tra l'altro la "pulizia" della facciata con il suo bel portale, ripristinando le finte finestre che fanno ipotizzare interventi successivi alla realizzazione della Villa. Anche i corpi adiacenti furono oggetto di recupero, in particolare la Villa Butti, oggi sede del parco della Spina Verde. Curiosa la "nevera" antistante la villa, ristrutturata a cura dell'associazione degli Alpini. Del complesso faceva parte anche l'Oratorio in stile barocco, oggi sovrastante la strada provinciale, che purtroppo versa in condizioni pessime. A questo proposito Pomentale - già Cittadino ed Amministratore pubblico di Cavallasca - chiede al Sindaco Paolo Russo notizie sul recupero della Cappella. Le novità purtroppo non sono positive, in quanto essa è di proprietà della Parrocchia e solo in comodato al Comune, che ha presentato ben due progetti in Regione, di cui uno respinto per eccesso di domande di intervento. Malgrado il Sovrintendente concordi nel considerare il pregio dell'edificio, praticamente unico in Provincia, la Regione non ne finanzia il recupero, mettendo il Comune in difficoltà per mancanza di risorse. Russo precisa che Cavallasca ha solo circa tremila abitanti, quindi le disponibilità finanziarie sono ridotte e concentrate sulle priorità. Si potrà forse pensare alla cultura, che non va comunque messa in disparte, grazie all'ipotizzato federalismo fiscale o con l'introduzione di una tassa di scopo.
Su sollecitazione di Agterberg, anch'egli residente a Cavallasca, Russo precisa che con il Comune di Como i rapporti sono buoni, mentre qualche difficoltà c'è con l'Amministrazione provinciale: attende da due anni un incontro per il problema legato alla viabilità del nuovo Ospedale S. Anna. Ne approfitta per sottolineare l'inutilità delle Province, le cui poche competenze potrebbero far capo ad altre Istituzioni. Circa il nuovo Ospedale, ritiene che avrà una ricaduta positiva sul Territorio comunale, auspicando tuttavia che non si creino speculazioni sui terreni e che, come dovrebbe prevedere il Piano territoriale, si pongano limiti all'edificabilità. Più delicato il tema dei trasporti pubblici, che tuttavia non compete all'Amministrazione locale. Purtroppo il già precario ed insufficiente - per Cavallasca - servizio si aggraverà con l'O.S.A.: è auspicabile quindi che, con una viabilità adeguata, se ne potenzi anche l'efficienza.
Un ultimo ringraziamento da parte del Sindaco per l'iniziativa distrettuale dei "pacchi natalizi", distribuiti ai Cittadini in difficoltà di Cavallasca e comuni limitrofi.
Mentre i ragazzi della Scuola alberghiera Casnati ci attendono al buffet, Pomentale chiede - un po' pentito per aver lasciato Cavallasca - di poter ritornare: sarà il benvenuto, per Russo, ma gli costerà di più…

Angela Corengia

 

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