La visita del Governatore
16 Set 2009

CONVIVIALE DEL 16 SETTEMBRE 2009
Marino Magri presenta il programma distrettuale

L'accoglienza al nuovo Governatore inizia in salita: Marino Magri è visibilmente alterato per aver "vagato"alla ricerca di un parcheggio ed essere di conseguenza un po' in ritardo sul rigoroso protocollo che la visita prevede. Si recupera tuttavia (salvo il disappunto per una battuta non condivisa) durante l'incontro con il Consiglio ed i Presidenti di Commissione: i nostri programmi e la nostra struttura sono perfettamente aderenti alle linee distrettuali ed internazionali. Magri è disponibile a colloquiare ed a chiarire, ma soprattutto ad ascoltare. "Questo è lo spirito della mia visita ai Club", esordisce nel saluto che porge all'assemblea. Prosegue precisando che, coerente con questo principio, non ha interrotto Marcello quando lo ha accolto con un "discorso" di una decina di minuti: "sono stato piacevolmente stordito", dichiara.
Ci porta, nell'ambito dei suoi compiti istituzionali, il messaggio del Presidente del Rotary International.: "IL FUTURO E' NELLE VOSTRE MANI". E' un richiamo alle responsabilità che ciascuno di noi ha a livello individuale e sociale e che trova conferma nelle linee guida d'intervento del R.I.: acqua, salute, alfabetizzazione, fame e polio. Ciascun Club è libero di operare in maniera totalmente libera per finalità aderenti a questi grandi temi mondiali, prediligendo progetti di spessore da attuare con credibilità e continuità.
"Bisogna uscire dalle Parrocchie", dice, "per aderire anche a programmi distrettuali o di altri Club, senza avere la presunzione di perseguire solamente propri obiettivi. Ciascuna iniziativa è del Rotary, prima di tutto, quindi può essere condivisa per avere maggior forza, lasciando da parte egocentrismi e voglia di apparire superiori ad altri."
Un'altra finalità della visita è diffondere entusiasmo, dopo aver constatato che in molti Club si è affievolito. L'amicizia rotariana è particolare, perché esclude interessi individuali ed è funzionale e strumentale alla realizzazione corale del servizio rotariano. Le capacità di ciascuno devono quindi essere messe a disposizione della collettività senza altre finalità, per esempio per avere maggior visibilità o prestigio personale. Cosa deve fare, in sintesi un rotariano? Dare tempo e professionalità per servire gli altri. La permanenza passiva in un Club non può essere tollerata, se non per i Soci anziani che hanno "già dato" in passato; tuttavia chi frequenta con scarsa assiduità non necessariamente deve essere allontanato, se comunque offre la propria disponibilità a collaborare ai progetti: questo è lo spirito da perseguire nelle "azioni di riordino" dell'effettivo.
La Società è cambiata, non così i valori e la cultura. In quest'ottica dobbiamo quindi proseguire la nostra attività, offrendo il nostro aiuto ai meno fortunati.
La conclusione - il protocollo non prevede interventi dei Soci - è un'esortazione che ci fa capire che, malgrado tutto, stiamo lavorando bene: "condividete la vostra bravura con gli altri Club!"

Angela Corengia

 

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