Il nuovo linguaggio dei giovani
30 Set 2009

CONVIVIALE DEL 30 SETTEMBRE 2009
La conviviale organizzata dal Rotaract Como con la Professoressa Marta Cola

La serata è stata organizzata dal Rotaract Como: noi abbiamo indicato il tema e loro hanno scelto la Relatrice, la Professoressa Marta Cola, che è ricercatrice e docente all'Università della Svizzera italiana di Lugano - Facoltà di Scienze della comunicazione - del corso "La ricerca sui media".
Riportiamo alcuni brani tratti dalla sua relazione.

"(..) Come scrisse lo studioso del linguaggio Arno Scholz  "La lingua dei giovani non esiste, perché non esiste la gioventù come gruppo socialmente omogeneo."
I "giovani", come categoria generale, dal punto di vista sociologico non esistono; esistono, piuttosto, segmentazioni di un continuum socio-antropologico che abbraccia le fasce d'età poste tra la prima adolescenza e le soglie dell'età adulta. (..) Quando si parla di giovani  é quindi necessario definire con precisione a quale segmento della generazione giovanile si fa riferimento. (..) Seppur divisi in segmenti generazionali diversi, sono un cosiddetto macro-gruppo della comunità sociale e l'età rappresenta un fattore socio-demografico fortemente legato al comportamento linguistico. (..)
Collocando lo studio del linguaggio giovanile all'interno dello studio dell'italiano contemporaneo, visto come un insieme di varietà di lingua, si considera il linguaggio dei giovani come una di tali varietà. In un'ottica socio-linguistica, infatti, il linguaggio giovanile viene studiato in rapporto alle dimensioni di variazione della lingua. (..) Risulta infatti che il linguaggio giovanile sia in primo luogo la particolare varietà di lingua utilizzata dagli adolescenti e post-adolescenti in specifiche situazioni, in particolar modo nelle relazioni di peer group, cioè nelle relazioni tra pari all'interno di un gruppo, caratterizzate da grande informalità.
(..) Ci sono due forme principali che compongono il linguaggio giovanile:
il primo tipo è caratterizzato da parole "inventate" o parole esistenti nel dizionario di lingua italiana ma utilizzate per indicare altro. "Oggi avevo l'inte di mate ma me la sono bossata".  (bossare= evitare). Oppure: "ci vediamo stasse, mi raccomando attoppatti!" (attopparsi = vestirsi in modo elegante, il contrario di ciò che potrebbe suggerire). Oppure l'uso della parola  "cancello" per indicare ragazza brutta, ma ragazza brutta si dice in tanti altri modi più o meno eleganti: "cartella", "cozza", "bucal", "citofono". Ma attenzione alla provenienza: "citofono" per i ragazzi di Roma è anche la T-shirt coi bottoncini sotto il collo. In questo caso è necessario anche fare attenzione alla provenienza dei termini: i giovani di Como non usano lo stesso vocabolario di quelli di Brescia, di Bologna, di Roma o Palermo. È utile quindi inquadrare il linguaggio giovanile nel corretto contesto di appartenenza. (..) La dimensione geografica del nuovo linguaggio dei giovani mette in luce anche un altro elemento: la lingua dei giovani si è andata affinando come realizzazione linguistica che sostituisce il dialetto a livello di parlare emotivo, affettivo e informale.
Vi è poi un secondo tipo di linguaggio, che si presenta più come linguaggio scritto ma che si contraddistingue per caratteristiche tipiche dell'oralità. La diffusione di quest'ultimo ha avuto una spinta determinante in anni recenti con la Computer Mediated Communication, cioè la comunicazione mediata dal computer,  in particolar modo chat, e-mail e con il diffuso utilizzo degli SMS con i telefoni cellulari.
Attraverso tali strumenti, infatti, gli utenti, molti dei quali giovani adolescenti, hanno trovato un nuovo modo di entrare in comunicazione diretta e semi-sincrona, in grado di superare limiti spazio-temporali, trasferendo alcune caratteristiche tipiche del dialogo faccia a faccia in una nuova forma di scrittura. L'esito di tale fenomeno è stato il rafforzamento del linguaggio giovanile scritto.
Questi due tipi di linguaggio possono, a volte, avere un punto in comune: i media e le tecnologie.
Infatti è necessario sottolineare anche il ruolo giocato dai media ed in particolare dalla televisione. (..)A Milano, all'inizio degli anni '80, il gergo paninaro divenne celebre con il "Drive In" televisivo; i giovani introdussero nel loro vocabolario parole come "galloso" (favoloso, stupendo, dal gallo sul piumone Monclair, quello dei paninari doc), oppure "sei proprio un cacirro", una persona fuori moda oppure "fai rate" cioè, come si direbbe in italiano adulto, fai schifo. (..)
Dai mass-media derivano anche espressioni e linguaggi che diventano importanti all'interno dei vari gruppi giovanili al punto da diventarne, in alcuni casi, segnali di identità, che permettono cioè a coloro che condividono uno stesso stile di vita di riconoscersi all'interno di un gruppo.
(..) Non è possibile quindi individuare un unico linguaggio dei giovani perchè non esiste un unico gruppo di giovani: ogni tipo di considerazione deve essere fatta al plurale, tenendo conto delle particolarità dei gruppi presi in considerazione e dei vari fattori che li caratterizzano.
(.) Oggi il ruolo più importante è giocato dalle nuove tecnologie mediatiche e dalle possibilità comunicative da esse offerte. Pensiamo al linguaggio informatico: le parole del mondo dei computer entrano a passo di carica nel lessico dei giovani. A sedurli sono soprattutto le forme abbreviate, rapide e incisive: come "nick" per dire nome, o "mandami una mail" al posto di scrivimi una lettera, o "non me ne importa un bit". Oppure, l'uso di "SMS" che sostituisce in ogni contesto la parola "messaggio".
Inoltre con l'avvento dei nuovi media la scrittura è tornata a rivestire un ruolo importante nella comunicazione e si è inserita nei domini appartenenti da sempre all'oralità, trasportando l'informazione in tempi vicini a quelli del parlato. La scrittura è sempre più chiamata a coprire il dominio dell'immediatezza, riferendosi al momento effimero dell'invio del messaggio. Un tempo chiusa e statica, la scrittura si fa oggi sistema aperto, caratterizzata da un forte grado di informalità. La comunicazione scritta è sempre più vicina al parlato e alla comunicazione faccia a faccia. La scrittura di e-mail, chat e SMS si confronta così con la voce sia nel momento della produzione sia in quello della ricezione. Pertanto, dal punto di vista del linguaggio, si assiste ad una commistione tra parlato e scritto che si articolano in un "nuovo" processo.
(..) Il linguaggio giovanile è divertente, creativo, intimo ed espressivo, ma per molti rimane un mistero. È forse inutile cercare di studiarlo, tanto meno compilarne dizionari. (..) Ma è utile e interessante capire perché i giovani di tutti i paesi del mondo sentano la necessità di creare un linguaggio tutto loro. Riassumiamo alcuni possibili motivi:
" il linguaggio giovanile fa parte dell'espressione di una propria identità, è un segno di riconoscimento come i vestiti, il taglio di capelli, un tatuaggio o piercing o il tipo di musica che uno ascolta.
" Può essere un espediente per non farsi capire dagli adulti, un codice segreto che non permette l'accesso a chi non fa parte del gruppo.
" È una sorta di forma di protesta contro il potere della società. Dà ai giovani un senso di autonomia e la possibilità di autodefinirsi.
" È una barriera creata dai giovani per separarsi dalla lingua "ufficiale", quella che tutti parlano.
" Infine è un modo di vivere la gioventù.
Gli elementi principali del linguaggio giovanile italiano possono così definirsi:
" il dialetto del luogo, per dare un'identità locale al nuovo modo di parlare;
" parole e locuzioni, spesso di breve durata, vengono prese in prestito dai mezzi di comunicazione, come informatica, elementi audio, video, da programmi televisivi popolari tra i giovani, da slogan di spot pubblicitari oppure da personaggi d'attualità amati dai giovani, come comici e presentatori TV;
" parole straniere, per esempio dall'inglese o dallo spagnolo. L'influenza degli USA è alta, così come l'influenza culturale della musica e dello sport. L'uso a portata di mano di internet assicura una diffusione velocissima delle parole aggiunte a questo linguaggio in codice.
" parole esistenti ma alle quali viene attribuito un significato diverso, il che riesce a mantenere la segretezza desiderata e a confondere ancora di più gli adulti.
" vocaboli di uso comune troncati  ("prof") o accorpati ("vaitra" per vai tranquillo);
" uso spesso eccessivo di iperboli. Nel loro mondo tutto quello che una volta era "bellissimo" o "fantastico" ora diventa "bestiale" o "mitico", "mega" o "super".
Tutti questi ingredienti formano i linguaggi dei giovani che continuano e continueranno a cambiare ad alta velocità. I componenti del gruppo si trasformano quando dopo alcuni anni lasciano strada alla nuova generazione. Di conseguenza il linguaggio si rinnova. Ci troviamo davanti ad un'evoluzione in transito continuo. (..)"

E' quindi la volta di Giulia Farinacci, la Presidente Rotaract, che ci parla di "comunità virtuale" citando facebook. E' il più usato mezzo di comunicazione tra i giovani, perché consente a più soggetti di dialogare contemporaneamente, di dare informazioni,  di commentare..:  una sorta di "diario" in tempo reale aperto a coloro che fanno parte del "gruppo". Facebook richiede un linguaggio estremamente rapido e per definire sensazioni o stati d'animo si utilizzano gli "smiles", che tutti i giovani sono in grado di decodificare.
Si apre quindi un dibattito tra i presenti che focalizza due principali temi: il timore di un impoverimento del linguaggio e ancor più dei contenuti e la "barriera" che i giovani creano con il mondo degli adulti, isolandosi in un gruppo il più delle volte inaccessibile. Cola, nel definire quest'ultimo aspetto sicuramente voluto, non concorda invece sulla prima osservazione. La velocità non comporta impoverimento, parlare è più rapido dello scrivere. Semplicemente è un modo di adattare la conversazione orale alla scrittura. Sui contenuti invece bisognerebbe  fare approfondimenti diversi, che non attengono necessariamente al tema del linguaggio.
E' Cecilia Aquila, Segretaria Rotaract, a concludere la serata con la sua testimonianza.
In un mondo che va di corsa il linguaggio veloce dei giovani consente di economizzare il tempo; ciò non toglie che i ragazzi possano relazionarsi con gli altri in maniera normale. I mezzi di comunicazione restano "mezzi", si può scegliere come e quando utilizzarli: con facebook si incontrano gli amici virtualmente, ma in un minuto si può anche organizzare una serata con tutte le  persone che si vogliono incontrare.

Angela Corengia

 

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Inizio: 21.05.2024, 20:30
Luogo: Auditorium Collegio Gallio
Nell'ambito del progetto sul disagio giovanile il Prof. Matteo Lancini dialoga con Jacopo Boschini. Serata aperta alla cittadinanza

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