Alla Chiesa Rossa con il Rotary Club Mendrisiotto
22 Lug 2010

CONVIVIALE DEL 22 LUGLIO 2010
In Interclub ospiti degli amici ticinesi a Castel San Pietro

Altra conviviale in trasferta, dopo la serata al Bennet e quella al Monte Calbiga. Siamo ospiti degli amici del Rotary Club Mendrisio, che hanno organizzato una conviviale preceduta dalla visita alla Chiesa Rossa di Castel San Pietro. La Chiesa, situata su un poggio che domina la valle del Breggia,  è stata edificata nel 1343 dal Vescovo di Como Bonifacio Quadri (noto come Bonifacio da Modena) all'interno dell'area fortificata della rocca medioevale che da il nome al paese odierno. La denominazione - Chiesa Rossa - è attribuita, secondo la leggenda,  ad un fatto di sangue avvenuto la notte di Natale del 1390, durante la quale la famiglia Rusca (o Rusconi) di Como - proprietaria dei luoghi - venne assalita dai membri della famiglia dei Busioni di Mendrisio. Più probabilmente tuttavia deriva dal colore rosso della facciata, molto comune all'epoca,  realizzata secondo le disposizioni del Vescovo di Como del 1599.
Gli scavi attorno alla Chiesa hanno portato in luce, nel 1978, numerose tombe con scheletri di adulti e di un neonato, databili tra il III e il V secolo d.C.; altri scavi successivi attestano come la zona del castello fosse abitata fin dall'alto Medioevo. L'edificio sacro, che di primo acchito si rivela alquanto semplice e spartano nel suo disegno architettonico, cela all'interno una serie di affreschi protogotici di pregevole fattura, tanto da farne un riferimento artistico quasi unico per il Canton Ticino e l'area insubrica. La facciata esterna principale è caratterizzata dalla presenza di un bassorilievo marmoreo collocato sopra il portale e raffigurante il committente Bonifacio da Modena.
La fama della Chiesa è soprattutto legata ai notevoli affreschi interni: la controfacciata e le due pareti laterali sono rivestite da decorazioni di tipo ornamentale organizzate lungo otto fasce orizzontali, interrotte solo dalle aperture della facciata e dalle finestre situate sui lati longitudinali. L'arco trionfale e l'abside ospitano invece una serie di affreschi figurativi (l'Annunciazione, la Madonna con il bambino, le sante Agata, Caterina e Agnese ed altri). Guida d'eccezione il Sig. Fontana, che fa parte del Patriziato di Castel san Pietro e da sempre si dedica alla conservazione dell'importante sito.
Sul prato antistante la Chiesa è servito  l'aperitivo,  che riusciamo a prendere prima che si abbatta sulla zona un temporale.
La conviviale si svolge poi nella vicina Ca' Nando, un edificio lasciato in eredità appunto da tale Signor Nando al "Partito giovani liberali radicali per l'ideale". Lontani tuttavia da ideologie politiche, i saggi amici ticinesi ne fanno uso per riunioni "mangerecce", grazie all'ottima cucina di alcuni volontari che nulla hanno da invidiare ai cuochi professionisti.
La conviviale è davvero una serata all'insegna dell'amicizia, con pochissima forma e molta "sostanza". Le due lunghe tavolate accolgono Baradelliani e Mendrisiotti finalmente mescolati tra loro (cosa che difficilmente succede in occasione di Interclub), con dialoghi che si incrociano per scambiarsi esperienze comuni e non, di Rotary ma non solo, di battute leggere e di seri approfondimenti sociali e culturali. La crisi che si sente anche in Ticino e le vacanze imminenti, le attività dei due Club ed i nipoti che rallegrano la vita, la passione per la moto e l'Inter che ha vinto lo scudetto… il tutto tra un cucchiaio di risotto (superlativo) ed un misterioso e squisito semifreddo di cui non viene rivelata la ricetta.
Prendono quindi la parola i due Presidenti. Pietro Brenni, controllato a vista dalla madre che gli siede di fronte (tra l'altro anche moglie di uno dei Rotariani più attivi), sottolinea quanto la Chiesa Rossa rappresenti, anche storicamente, il legame esistente tra Como ed il Ticino, auspicando che questa serata sia la prima di una proficua serie di incontri "d'amicizia" e Roberto Dotti, felice di questo incontro "informale" all'insegna della reciproca conoscenza, è d'accordo sul ripetere esperienze comuni.
L'aspetto culturale è affidato a Paolo Mondia, Presidente della Fondazione Rotary del Mendrisiotto che si occupa appunto di reperire risorse per le diverse attività cui la stessa si dedica (per esempio il restauro della Chiesa Rossa). Illustra il programma futuro, davvero intrigante, che prevede la proiezione di film famosi doppiati, da Artisti del Teatro della Svizzera italiana,  in dialetto ticinese ("Se te cati te copi" per "Sentieri selvaggi" è il primo che verrà proiettato il 2 ottobre, cui seguirà una rilettura di "A qualcuno piace caldo").
Con i ringraziamenti al Sig. Fontana ed al Club ospitante la serata si conclude: autentici scambi di cordialità e promesse di ritrovo suggellano la conviviale, davvero riuscita.
Alla prossima, amici del Mendrisiotto!

Angela Corengia

 

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