IL ROTARY PER L'ABRUZZO
14 Gen 2010

CONVIVIALE DEL 14 GENNAIO 2010

Sala affollatissima, al Castello di Casiglio, per l'interclub dei Gruppi Lario e Insubria organizzato dal R.C. Erba Laghi per fare il punto sugli interventi del Rotary in Abruzzo. Numerosi anche i Relatori, coordinati dal Professor Marco Di Prisco del Politecnico di Milano.

E' Alessandro Clerici, Governatore 2008-2009, a ricordare come un gruppo di Governatori, alla notizia della catastrofe, si riunì per decidere come intervenire concretamente, scegliendo - tra i tanti problemi da risolvere - di partecipare con una raccolta fondi da alla ricostruzione della facoltà di Ingegneria dell'Università dell'Aquila.  Nel frattempo il gruppo Volontari del Rotary si era già messo a disposizione della Protezione Civile, a dimostrazione che i Rotariani non si riuniscono solo per mangiare:  per dirla con un motto del nostro Club "fatti, non solo piatti".
Di Prisco introduce quindi il primo Relatore, il Professor Mauro Dolce, Ordinario di Tecnica delle costruzioni alla Federico II di Napoli e braccio destro del Dr. Guido Bertolaso, Direttore del dipartimento della Protezione Civile. Il terremoto in Abruzzo, di magnitudo 5,8 Richter, è stato particolarmente devastante in quanto ha avuto come epicentro la città capoluogo ed i paesi limitrofi, una zona ad alta densità abitativa. Nei successivi tre mesi si sono registrate ancora circa diecimila scosse, di cui alcune di forte intensità. La zona era conosciuta come sismica: malgrado ciò molti danni alle costruzioni sono conseguenti a carenze progettuali o a materiali non conformi alle normative, che peraltro hanno avuto evoluzioni nel tempo. Dolce inquadra quindi la Protezione civile, struttura di coordinamento che opera sotto la diretta dipendenza della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con delega sulle Forze Armate, su Enti territoriali, Amministrazioni pubbliche, Università e Centri di Ricerca. Una struttura complessa ma estremamente dinamica, il cui sistema è considerato tra i migliori nel mondo, in grado di intervenire rapidamente. La protezione Civile coordina i soccorsi, gestisce l'emergenza, assiste le popolazioni colpite dalle catastrofi ed organizza la loro sistemazione provvisoria. In Abruzzo sono state alloggiate  circa 40.000 persone nelle tende, i cui campi (chiusi poi a novembre) sono stati realizzati in tempi record, con le relative infrastrutture, anche grazie all'aiuto dei numerosi volontari; altre 34.000 abitanti sono stati ospitati negli alberghi. Questo in conseguenza dell'ordine di sgombero totale, per poter valutare il grado di danneggiamento degli edifici e la loro agibilità. In poche settimane sono state esaminate 150.000 abitazioni, con l'aiuto di circa 5.000 Tecnici volontari, che - sotto la loro responsabilità - hanno dovuto dichiarare lo stato dei fabbricati, di cui il 25% (30.000 abitazioni) è tuttora inagibile.  E' stato contemporaneamente varato il piano C.A.S.E. (complesso antisismico eco-compatibile), valutando dove e come realizzare i nuovi insediamenti per avere il minor impatto ambientale sul territorio. L'8 giugno è stato aperto il primo cantiere, sono stati realizzati 19 villaggi in zone diverse, che si integrano perfettamente nel tessuto urbano esistente, con 183 edifici per complessivi 4.600 appartamenti, in grado di ospitare circa 18.000 abitanti. Le consegne sono imminenti (febbraio) ed i criteri costruttivi impiegano nuove tecnologie per il contenimento energetico, utilizzano sistemi fotovoltaici e garantiscono, come è stato dimostrato nel corso del collaudo simulando  scosse sismiche, di resistere in caso di terremoto anche di elevata intensità. Ad oggi 14.000 persone sono state sistemate definitivamente e circa 25.000 lo saranno a breve, insieme con i 10.000 che sono tuttora alloggiati negli Alberghi.
Giovanni Sangalli, Responsabile dei Volontari del Rotary del 2040, illustra quindi l'attività del gruppo da lui guidato nell'ambito degli interventi coordinati dalla Protezione Civile, con cui il Distretto ha siglato un accordo: i Professionisti che ne fanno parte sono in grado di entrare in attività nel giro di 48 ore. In Abruzzo sono stati messi a disposizione Ingegneri ed Architetti che, per periodi di 7 giorni ciascuno, hanno verificato l'agibilità degli edifici. I Tecnici, dopo una prima giornata di aggiornamento, dovevano preventivamente incontrare i proprietari dei fabbricati, per poi - sotto il coordinamento di un'Autorità locale -  effettuare i sopralluoghi e redigere i relativi verbali.
Un piccolo intermezzo per consentire al successivo Relatore di approntare il supporto informatico ci fa conoscere meglio, attraverso il professor Dolce, Guido Bertolaso: uomo di grande carisma, molto esigente, deciso e duro, anche con sé stesso, capace di non dormire - e di non far dormire - per qualche giorno: non potrebbe essere altrimenti, quando si è chiamati ad affrontare emergenze ed in poche ore adottare decisioni che devono raggiungere gli obiettivi con la massima efficienza.
E' quindi la volta del Professor Gaetano Manfredi, Docente di Ingegneria strutturale alla Federico II di Napoli e Presidente di ReLuis (Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica), consorzio interuniversitario che ha lo scopo di coordinare l'attività dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica, in accordo con i programmi di ricerca nazionali ed internazionali in questo settore. L'Università di Napoli coordina, attraverso questo progetto, una rete che coinvolge 40 Università, che hanno dimostrato, in questo frangente, di essere a livelli di eccellenza. Lo scopo è quello di identificare i migliori criteri di costruzione antisismica, con attività di formazione e divulgazione per sensibilizzare la Cittadinanza. La ReLuis fa parte dell'Unità di crisi della Protezione Civile, con la quale ha allestito una mostra itinerante che simula gli effetti del terremoto, che proprio in aprile era allestita a Napoli. Ha assunto immediatamente il ruolo di unità operativa per la verifica dell'agibilità degli edifici pubblici, coordinando le 680 squadre che hanno operato nei primi mesi dopo il terremoto. Il primo obiettivo - anche di ordine psicologico - è stato quello di rimettere in sicurezza le scuole per poterle riaprire. Sono state ispezionati 62 edifici, tra cui quello degli Allievi Sottoufficiali della Guardia di Finanza che è divenuto sede degli alloggi delle delegazioni del G8, iniziando le operazioni il 9 aprile. Tra il 21 settembre ed il 5 ottobre sono stati tutti riconsegnati agibili, con interventi di recupero che hanno utilizzato le tecnologie più avanzate. Il ringraziamento migliore per chi ha lavorato è stato il manifesto affisso dagli studenti del Liceo: "dopo sei mesi abbiamo persino voglia di ritornare a scuola!"
Dante Galeota, Professore di Tecnica delle Costruzioni presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università dell'Aquila, porta la sua esperienza di vittima del sisma, mostrando le immagini del "nuovo edificio" (risalente agli anni 90) della facoltà di Ingegneria distrutto dal sisma. L'impiego di tecniche e materiali non corretti (oggetto di indagine da parte della Magistratura) ha causato la totale inagibilità del fabbricato ed i successivi interventi di ripristino sono stati effettuati grazie all'aiuto dei Rotary, "canalizzati" su quest'unico progetto dall'Ingegner Ottaviano del Distretto 2090. Un'azione di grande sensibilità nei confronti della cultura, delle nuove generazioni ma anche delle attività economiche: L'Aquila - che ha 70.000 abitanti - accoglie infatti 28.000 studenti universitari, di cui 10.000 iscritti alla Facoltà di Ingegneria. Attraverso il "Comitato Rotary per l'Università de L'Aquila - Onlus " sono stati raccolti i fondi che contribuiranno al recupero totale degli edifici entro un anno; su un budget complessivo è di 1,7 milioni di euro, 1 milione è già stato messo a disposizione (senza alcun contributo del Rotary International), di cui 140.000 raccolti da Rotaract.
I brevi interventi della Professoressa Luigia Binda del Politecnico di Milano, che ha ricordato quanto si sta facendo per il recupero dei beni culturali danneggiati, e del professor Claudio Modena dell'Università di Padova, che ha sottolineato l'apporto determinante nei progetti dei giovani studenti e dottorandi delle Università italiane, concludono la serata.

Angela Corengia

 

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