Il progetto internazionale: la Holy Family di Nazareth |
02 Mar 2011 | |||
CONVIVIALE DEL 2 MARZO 2011 Nell'immagine: l'Ingegner Nicola Liboni di Sim-patia e Roberto Dotti L'obiettivo del service internazionale dell'anno è dotare la scuola per disabili "Holy Family", dei Guanelliani di Nazareth, di dispositivi che consentano a coloro che non sono in grado di fare movimenti di poter comunicare attraverso l'uso del pc. Il nostro partner scientifico è Sim-patia, che già utilizza le tecnologie che ci verranno illustrate dall'Ingegner Nicola Liboni, collaboratore dell'Associazione. Liboni, laurea al Politecnico, è attuale responsabile di tutta l'area tecnica della Cooperativa Sim-patia. La sua specializzazione, che lo porta a girare il mondo per illustrare le esperienze acquisite, è l'Ingegneria riabilitativa, hardware e software che consentono di trasmettere comandi senza l'uso degli arti; il Centro di Valmorea, che opera in collaborazione - oltre che con Polimi - con l'Università sant'Anna di Pisa e la Fondazione Dominic di Lugano, crea, sperimenta e utilizza tutte le soluzioni, anche per singole disabilità, nell'ambito dei "Brain-fingers, tra cui appunto i Cyberlink che verranno donati alla Holy Family. Con uno di questi apparecchi in testa - una semplice cuffia simile al tipo usato per ascoltare musica - Liboni ci mostra come, con un lieve movimento degli occhi o della fronte, sia possibile mandare comandi al pc: in questo modo si apre, per il disabile, il mondo della comunicazione con l'esterno. L'hardware è stato realizzato dagli Americani ed è in grado di trasmettere segnali sfruttando le vibrazioni cerebrali generate da contrazioni muscolari o movimenti anche impercettibili; questa sorta di mouse virtuale consente così di spostarsi sul video sino a che due linee - una orizzontale e una verticale - si intersecano esattamente nel punto che interessa all'operatore, tra icone spesso appositamente ideate personalizzando la capacità interpretativa del disabile o i suoi specifici interessi. Lo stesso meccanismo serve per selezionare i tasti per giocare e scrivere, con un linguaggio molto simile al T9 dei cellulari che sfrutta un elevato numero di vocaboli preimpostati. Esiste anche l'opportunità di sintesi vocale dei testi, consentendo così un vero e proprio dialogo a chi non può parlare. I disabili possono dedicarsi alle attività preferite (ascoltare musica, giocare, vedere video, studiare), comunicano con gli altri, esprimono preferenze e necessità, si rendono in sostanza autonomi potendo anche trasmettere comandi agli automatismi installati nell'ambiente in cui vivono. Su domanda di Capsoni, l'Ingegner Liboni spiega che anche l'attività cosiddetta "tecnica" che viene svolta a Sim-patia si inquadra in un'interazione ampia tra varie professionalità (psicologo, fisioterapista ecc.), per dare a ciascun ospite un servizio personalizzato; i ragazzi sono seguiti quotidianamente dagli operatori del Centro, hanno assistenza medica costante e la presenza di familiari e volontari. Molti di loro, concluso l'iter riabilitativo, riacquistano autonomia inserendosi in abitazioni protette dove la domotica sopperisce alla disabilità, con un costante monitoraggio "remoto" e servizi quotidiani forniti da operatori della Cooperativa. Tra le soluzioni adottate, in collaborazione con l'ospedale Sant'Anna, c'è il fascicolo socio-sanitario elettronico per ciascun ospite, con possibilità quindi di consultazione a distanza da parte dei Medici e con tele-consulenze in caso di necessità. A Carli Moretti Liboni chiarisce infine che non è necessario, per l'utilizzo del Cyberlink, avere funzioni cerebrali perfette; è richiesta una modesta capacità di comprensione per fare quei piccoli movimenti che la disabilità consente. Angela Corengia
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