Il Museo in valigia
28 Set 2011
rotary_baradello_11_porta

CONVIVIALE DEL 28 SETTEMBRE 2011
La visita al Museo Casartelli dell'Associazione Carducci

Nell'immagine: Livia Porta-Presidente dell'Associazione Carducci - e Camillo Vittani


La necessità di cambiare programma all'ultimo momento non coglie impreparato il nostro Presidente, che "rimedia" una visita al Museo Casartelli dell'Associazione Carducci. Ed è una grande opportunità per conoscere un altro gioiello della Como sconosciuta, anche grazie alla pronta disponibilità di Livia Porta, Presidente dell'Associazione,  che ci accoglie con la consueta simpatia.
E' proprio lei a illustrare la storia di questo Museo, nato per iniziativa del nonno - l'Ingegner Enrico Musa fondatore dell'Associazione Carducci - sull'esempio dell'organizzazione scolastica svizzera che otteneva eccellenti risultati noleggiando materiale ausiliario d'istruzione alle scolaresche.  Sin dal 1917 commissiona quindi a un'industria specializzata parigina modellistica, tavole, miniature a supporto dell'insegnamento scientifico, il tutto conservato in un'ampia sala della nuova ala dell'edificio, ultimata nel 1920. Questo Museo "in valigia", come viene definito per la possibilità di spostare agevolmente il materiale, viene intitolato a Guido Casartelli, già vice-Presidente del Carducci.  
Nel 1930 la proprietà degli immobili passa al Comune, divenendo sede dapprima dell'Istituto magistrale e successivamente della facoltà di Giurisprudenza dell'Università dell'Insubria: l'aula Casartelli, che ospita appunto il Museo, veniva utilizzata per la discussione delle tesi prima che fosse inaugurata la nuova Sede di sant'Abbondio. Ora cerca di essere "adottata", conclude Livia Porta, perché le spese per la conservazione - cui dovrebbe far fronte l'Amministrazione comunale - sono costanti: nel frattempo l'Associazione ha proposto ai Dirigenti scolastici di numerosi comprensori la possibilità di portare in visita le scolaresche. "Educare al bello e incentivare il sapere" è l'obiettivo di Livia Porta, che ha ricevuto ben due P.H.F. dal R.C. Monza per la sua attività anche di volontariato.
Con l'aiuto della professoressa Marisa Pimazzoni, Consigliere dell'associazione, iniziamo il percorso  dai filati: ogni teca contiene tutto ciò che serve conoscere di ogni argomento. Si continua poi con il corpo umano e le riproduzioni - anche molto ingrandite - di particolari anatomici e poi i fiori e le piante, i cereali, le patate e lo zucchero e le schede per la potatura degli alberi, a seconda della specie.
Con l'Ingener Giancarlo Sioli si continua con la chimica (strumenti da laboratorio, sostanze e fossili), la fisica l'elettricità, la pneumologia: ci viene illustrato il funzionamento di curiose macchine elettrostatiche del 1700 e del 1800, di una pila originale del 1775, di bottiglie di Leida del 1746 che costituiscono i primi condensatori, del primo misuratore per il potenziale degli elettrodi, di un generatore di corrente continua del 1820, di un primo motore elettrico a induzione del 1822, di antenati di freni magnetici e del tubo catodico; in mostra anche barometri e  misuratori di densità dei liquidi (specifici per ogni elemento: latte, vino ecc.).
Si procede poi con prototipi di proiettori di scenette dipinte su vetro (1920 circa), con banchi acustici, con apparecchi da esperimento, quali la "fontana di Erone"  e la "vite di Archimede", per dimostrare fenomeni idro-pneumatici. L'ultima parte interessa la fisica meccanica ed i modelli delle macchine da costruzione. Tutto il materiale è ben conservato (ed in gran parte ancora in grado di funzionare come in origine) in mobili che Enrico Musa, come ci spiega poi Alberto Longatti, fece realizzare su misura da artigiani brianzoli; il progetto dei fabbricati, in stile tardo-liberty, fu dell'Architetto Cesare Mazzocchi, cugino di Ernico Musa e i decori della sala Casartelli (progettata da Luigi Catelli), che non sono affreschi ma vere e proprie pitture ad olio, sono di Achille Zambelli. Rappresentano animali e piante ed alcuni medaglioni  sono dedicati agli scienziati che parteciparono al Congresso dei fisici del 1927 (per questo la sala è anche conosciuta come "sala dei Nobel"). Curiosi i tavoli centrali di consultazione  realizzati attorno ai termosifoni, sia per il benessere degli studenti che stavano seduti al caldo che per evitare che i corpi riscaldanti interferissero con le bacheche delle pareti. Anche l'illuminazione del locale è studiata per avere luce indiretta, attraverso vetrate di forme e colori particolari - liberty appunto - e lampadari in onice che proiettano la luce sul soffitto.
Un ultima curiosità di Longatti: tutti i benefattori dell'Associazione sono ricordati con i nomi su lastre ma anche con l'intitolazione di sale, perché fondamentale è sempre stato il ricordo di coloro che hanno contribuito a realizzare e far crescere l'Associazione.
Il ricco buffet al piano terra è l'occasione per raccogliere i rinnovi delle quote all'Associazione: non dimentichiamo che il nostro Club si è impegnato a che i Soci sottoscrivano quote individuali per supportarne l'attività.  E' un messaggio per gli assenti (ma anche per qualche presente ..senza portafoglio).
Un convinto grazie a Livia Porta e all'Associazione Carducci, che merita tutto il nostro sostegno.

Angela Corengia

 

Prossimo Evento


"Sii te stesso a modo mio" Matteo Lancini e Jacopo Boschini
Inizio: 21.05.2024, 20:30
Luogo: Auditorium Collegio Gallio
Nell'ambito del progetto sul disagio giovanile il Prof. Matteo Lancini dialoga con Jacopo Boschini. Serata aperta alla cittadinanza

Calendario Eventi


«   Maggio 2024   »
lumamegivesado
  1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
  

Area Riservata



Bollettini

Segreteria

Lun - Mer - Ven
dalle 9.00 alle 12.00

Rossella Tondù
Tel. 031 264656
segreteria@rotarycomobaradello.it

Riunioni del Club


Tutti i mercoledì non festivi
ore 12:30


Ristorante Antica Darsena
Palace Hotel


Lungo Lario Trieste 16
22100 Como


tel. +39 03123391
fax +39 031303170


Nel caso di riunione effettuata in giorno o ora diversi, l'accoglienza ad eventuali ospiti è garantita dalla presenza di un socio, delegato dal Consiglio.