Giardini e paesaggi d’autore
19 Ott 2011
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CONVIVIALE  DEL 19 OTTOBRE 2011
La visita ai vivai Peverelli

Nell'immagine: Camillo Vittani con Roberta e Stefano Peverelli


Con il timore della piaggia imminente, quindi equipaggiati – su suggerimento di Roberta – di “stivali o scarpe sportive per affrontare percorsi sterrati”, visitiamo i vivai della Peverelli srl a Cirimido.
Ci accolgono tre rappresentanti della Famiglia: oltre alla nostra Roberta il fratello Stefano e lo zio Giorgio, rotariano fondatore del RC Tradate, attuale Presidente del Cda della Società. E’ lui a darci il benvenuto e a “raccontarci” la storia dell’Azienda, fondata nel 1890 dagli avi Francesco e Giuseppe - impegnati già da molti anni nella cura dei giardini dei nobili della pianura comasca e delle ville della Brianza -, un percorso di “saperi” tramandati ai figli e poi ai figli dei figli. Affiancano oggi il board dirigenziale, composto da Gaetano, Giorgio e Cesare Peverelli , gli esponenti della quarta generazione: Roberta Peverelli nel settore della progettazione, Marco Peverelli nel settore commerciale e cantieristico, Emanuele Peverelli nel settore amministrativo e Stefano Peverelli in quello vivaistico. La struttura si completa con 80 addetti, fra impiegati ed operai, attivi su tutto il territorio nazionale, ma organizzati anche per trasferte estere nei paesi arabi, in Kazakistan e nel Qatar. L’Azienda è stata certificata nei sistemi di gestione della qualità (UNI EN ISO9001) e in quelli di gestione ambientale (UNI EN ISO 14001) già nell’anno 2000.
E’ poi la volta di Stefano, diplomato alla scuola di Minoprio, che ci illustra l’attività vivaistica che proprio a Cirimido ha la sua sede principale su una superficie di 40 ettari circa. I vivai furono realizzati a partire dagli anni ’60 e costituiscono da sempre attività strategica in seno all’azienda Peverelli: offrono una disponibilità di circa 65.000 essenze, alcune delle quali di grandi dimensioni, con altezze definite fino a 12/15 metri. Organizzati in maglie poderali, sono attrezzati con i migliori sistemi di approvvigionamento idrico, di rilevamento dei fenomeni atmosferici e di monitoraggio dei parassiti infestanti, effettuati con la collaborazione delle migliori facoltà di Agraria del nostro territorio. Per evitare l’uso di pesticidi e prodotti chimici, la lotta integrata contro i parassiti viene realizzata con l’installazione di gabbie di ferormoni che li attraggono, preservando quindi le culture. All’attività vivaistica si affianca poi quella di Verdeambiente, società del gruppo Peverelli, costituita da un impianto di compostaggio complementare al vivaio e ad esso integrato, che si occupa di recupero dei rifiuti non pericolosi (prodotti di scarto delle lavorazioni florovivaistiche e forestali, vegetali, lignei) e biodegradabili. E’ considerata un “gioiello” che proietta la società nel campo della sostenibilità produttiva, in progressivo obbligato sviluppo, con l’obiettivo di conseguire economie di consumo mediante il reimpiego delle materie prime.
Ci trasferiamo poi sul “campo”, dove assistiamo all’estirpazione di un albero con l’utilizzo di una zollatrice alla cui progettazione ha collaborato il padre di Roberta e Stefano. In qualche minuto l’apparato radicale della pianta è “imprigionato” tra le ganasce della curiosa apparecchiatura, pronto per essere “impacchettato” (seguiamo anche queste fasi di protezione della zolla con juta e una speciale rete che verranno poi interrati  essendo biodegradabili) per il trasporto ed il trapianto. Con questi sistemi è possibile spostare e ricollocare con successo esemplari di dimensioni anche importanti (si raggiungono i 450 quintali); il settore “grandi trapianti” ha come mercato pure il nord Europa, dove le condizioni climatiche rallentano il processo di crescita delle piante, che arrivano invece già di altezze definite.
Mentre ci spostiamo verso l’area dove si stanno coltivando – in particolari contenitori di plastica – gli oltre 200 alberi destinati al “Bosco verticale” progettato per Milano dall’Architetto Boeri, Stefano ci parla dell’attenzione per quelle essenze – in prevalenza autoctone ma anche alloctone - con minor produzione di CO2 o comunque in grado di purificare l’aria, nell’ambito di un progetto di eco-sostenibilità che viene portato avanti con le Università di Milano Bicocca e Firenze.
Con il sacchetto di compost (l’ammendante prodotto da Verdeambiente) che ci viene donato al termine della visita, ci trasferiamo a Lomazzo, dove nella sede della Como Next è stato allestito il buffet.
Peccato per la giornata grigia, che ha smorzato i colori dell’autunno che ci avrebbero accompagnato nella visita ai vivai, ma abbiamo evitato la pioggia.
Un ringraziamento alla Famiglia Peverelli con la promessa che ci sarà un’altra visita all’impianto di compostaggio, di cui Stefano va particolarmente fiero.

Angela Corengia

 

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