La “Fondazione pro - Elisoccorso”
14 Mar 2012
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CONVIVIALE DEL 14 MARZO 2012
Il Fondo a vent'anni dalla nascita del 118 nelle relazioni di Cesare Cardani e Mario Landriscina

Nell'immagine: Mario Landriscina, Federico Mantero, Camillo Vittani e Cesare Cardani


Torna a farci visita  Cesare Cardani per aggiornarci sull’attività  della Fondazione pro Elisoccorso. Presente anche Federico Mantero, al cui “zampone” - come dice Vittani introducendo il relatore - si deve l’idea dell’iniziativa (naturalmente supportata da altri soci del Baradello, tra cui Enzo Ratti).
Cardani ricorda la nascita del Fondo, riconosciuto poi come Onlus, che fu antecedente al servizio del 118, condizionandone l’iter evolutivo; lo scopo è quello di sostenerne l’attività, fornendo materiali (caschi, attrezzature per il soccorso in montagna, indumenti, tute tecnologiche) e automezzi (automedica e a breve un grosso mezzo equipaggiato per le grandi emergenze). Ogni anno il direttore segnala le necessità che non trovano altri canali di finanziamento, in modo che la Fondazione possa erogare contributi finalizzati. Il servizio locale del 118 – già dipendente dall’Ospedale Sant’Anna - è stato assorbito a livello regionale dall’azienda “Emergenza e urgenza”, che attualmente gestisce e coordina tutte le attività di 9 provincie della Lombardia.
Il Fondo nacque con l’apporto dei Club della provincia di Como e Varese che utilizzavano il servizio di elisoccorso; la buona redditività originaria del capitale – poi incrementato anche con donazioni consistenti e lasciti – ha consentito un’attività di supporto finanziario significativa. Per la verità la scarsa visibilità dell’iniziativa penalizza ora più che mai – sommandosi ad una riduzione dei tassi di rendimento – le possibilità di intervento, anche se non è mai venuta meno alle proprie finalità. E’ quindi previsto, in occasione del ventennale del 118, un rilancio mediatico dell’attività della Fondazione, per sensibilizzare il territorio sull’importanza di sostenerla.
La nuova base di Villaguardia costituisce l’unica realtà nazionale per la gestione del servizio, appaltato – per quanto concerne gli elicotteri – ad una primaria società che impiega un mezzo  AgustaWestland tra i più evoluti sotto il profilo tecnico, molto capiente, in grado di volare anche in condizioni meteorologiche negative e con un’autonomia che consente lunghe percorrenze.
E’ poi la volta di Mario Landriscina, l’anima operativa dell’attività della Fondazione sin dal suo nascere, che vuole sottolineare quanto il Fondo pro-Elisoccorso sia una creatura del Baradello (e cita in particolare Federico Mantero e Enzo Ratti), cui va la gratitudine del servizio e della comunità. E’ quindi anche un nostro patrimonio - così come il progetto “Salva un bambino” sempre nel campo della sanità - e un esempio di quanto importante sia la sinergia pubblico-privato, soprattutto in questi momenti di crisi finanziaria delle Istituzioni. L’elevata professionalità e la tenacia (in particolare nel vincere la battaglia durata 10 anni per la nuova sede) con le quali il 118 locale ha sempre operato,  è il riconoscimento maggiore per il nostro Club, di cui è orgoglioso di essere stato socio. Oggi sarebbe bello continuare a fare qualcosa insieme, per rimarcare quanto il servizio sia frutto anche del cuore e della sostanza del Baradello.
Cardani precisa poi a Corengia che il Fondo attualmente ammonta a circa 250.000 euro e che il servizio di volo appaltato a terzi consente di avere sempre a disposizione un mezzo efficiente e qualificato durante i periodi di manutenzione dell’elicottero normalmente utilizzato. Landriscina, su richiesta di Capsoni, chiarisce che gli interventi sul confine sono possibili grazie agli ottimi rapporti con il servizio di soccorso svizzero, malgrado le difficoltà di ordine burocratico. Strutturalmente poi il nostro 118 ha maggiori risorse, essendo legato alla Regione Lombardia, mentre in Svizzera è sostenuto dai privati tramite la Rega. Chiamato in causa, Renella è invece dell’idea che il servizio di soccorso svizzero sia il più efficiente, utilizzato da oltre l’80% della popolazione; gli operatori hanno una formazione obbligatoria e aggiornamenti periodici che mantengono il livello professionale elevato. Replica Landriscina, un po’ toccato nel vivo: nessuna voglia di polemizzare o prevalere. Semplicemente in Italia si è costretti a contrastare anche norme più restrittive; per esempio in Svizzera si può atterrare di notte in qualsiasi zona velocizzando l’intervento, in Italia solo in aree autorizzate; gli elicotteri svizzeri possono intervenire anche sul nostro territorio mentre per andare oltre confine ci vogliono autorizzazioni preventive. Anche da noi la formazione e l’aggiornamento sono obbligatori e qui il servizio è gratuito, quindi garantito a tutti.  Orgoglio nazionale ma soprattutto amore per il “suo” 118, quello di Mario. Che rivedremo sicuramente in occasione dei festeggiamenti per il ventennale.

Angela Corengia

 

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