La visita alla centrale operativa del 118
15 Giu 2012
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CONVIVIALE DEL 15 GIUGNO 2012
Mario Landriscina e la sua equipe ci guidano nel cuore del servizio 118

Nell'Immagine: il Presidente Vittani con gli operatori che salgono a bordo dell'elicottero


Interclub con l’Appiano e il Tradate per la conviviale organizzata da Cesare Cardani, presidente della Fondazione pro-elisoccorso, alla Centrale operativa del 118, dove ci accoglie il “padrone di casa” Mario Landriscina con il suo staff.
La nuova costruzione è un edificio di 4.000 metri quadrati, realizzato su un’area di 30.000 mq., disposto su due piani e suddiviso in due ali. Iniziamo la visita dal corpo che accoglie al piano terreno i locali di servizio degli operatori e al primo piano, oltre agli uffici amministrativi e ai locali destinati alla “Continuità assistenziale” (che ora smista da qui gli interventi  delle guardie mediche sul territorio), il cuore pulsante dell’attività del 118, la Centrale operativa vera e propria. Da questo locale i quattro operatori che si avvicendano 24 ore su 24 (3 infermieri e un medico), affiancati da un tecnico informatico, gestiscono le emergenze delle provincie di Como e Lecco (con il passaggio al numero 112 si aggiungerà anche Varese). Hanno a disposizione, ciascuno, quattro computer, con cui “guidare” 60 ambulanze sparse sul territorio, altri mezzi di soccorso intermedi e avanzati e l’elicottero. Quest’ultimo è il fiore all’occhiello del servizio, perché garantisce interventi anche notturni ; la Provincia di Como, con dieci piazzole di atterraggio, è la più efficiente anche in campo nazionale. I turni degli operatori sono di 7 ore di giorno e 10 ore la notte.
Sui monitor vengono registrate le chiamate in entrata, che si attivano registrando anche il grado di gravità segnalato dai soccorritori; gli operatori della Centrale decidono rapidamente l’Ospedale di destinazione grazie al supporto di informazioni sulle disponibilità di letti nelle varie strutture (che compaiono su un altro monitor e sono aggiornati tre volte al giorno). C’è poi un video su cui si può vedere la mappa del luogo dove viene segnalato l’intervento; con l’entrata in funzione del 112 la località verrà identificata automaticamente con la chiamata. In Lombardia sono attivi altri 5 elicotteri (a Milano, Bergamo e Sondrio), in grado di gestire in maniera ottimale le emergenze della Regione. Contenuto il costo del servizio (18 euro l’anno per ogni cittadino lombardo!), che garantisce l’intervento in 8 minuti in qualsiasi situazione; mediamente l’elicottero interviene 800 volte l’anno (avete notato quante volte compare il numero 8?).
Si procede con la visita all’altra ala della struttura destinata ai servizi (hangar, magazzino, spogliatoi ecc.), dove ci vengono mostrati i mezzi destinati alle maxi emergenze. AREU (l’acronimo che sta per Azienda regionale emergenza urgenza da cui dipende il servizio) ha donato al 118 Como un’unità di posto di medico avanzato: è un carrello – trainabile con una jeep – dove c’è tutta l’attrezzatura per poter allestire un ospedale da campo in grado di ospitare 10 pazienti (8 di gravità gialla, due rossi). Un altro mezzo contiene invece, organizzata in grossi contenitori di plastica, tutta l’attrezzatura necessaria al presidio. Il 118 Como è intervenuto, con queste unità, in occasione del terremoto in Abruzzo (per il recente in Emilia è stato solo allertato). Un’altra importante attività è quella dei corsi di aggiornamento al personale operativo, che prevede anche simulazioni di grandi emergenze. Le modalità di intervento dello staff medico-infermieristico, in caso di grave calamità chie coinvolge numerosi soggetti, sono quelle di identificare dapprima coloro che hanno danni lievi (cui viene applicato un braccialetto giallo), per poi passare ai “medi” – verdi – ed ai più gravi – rossi -, secondo il criterio del “salvare il salvabile”  (cioè il maggior numero di persone possibili) adottato in guerra.
Nel frattempo l’elicottero, che è uscito per un’emergenza, sta per tornare e ci regala qualche volteggio fuori ordinanza sopra la piazzola, con calo finale sino a terra di due operatori imbragati. A sorvegliare l’atterraggio il mezzo dei Vigili del fuoco, che deve essere obbligatoriamente presente nelle fasi di decollo e arrivo. L’equipaggio di bordo dell’elicottero è formato da due piloti, un tecnico di volo, un infermiere e un medico.  Nelle ore diurne (valgono le effemeridi) c’è anche uno specialista del soccorso alpino e negli interventi invernali in montagna un cane da valanga.
Nell’hangar destinato al ricovero dell’elicottero sono disposti i lunghi tavoli sui quali verrà servita la cena, rigorosamente preparata dagli operatori del servizio. Il menù propone i piatti di “un’insolita cena nella Locanda da Mario” (buffet dell’hangar, antipasto del comandante, primo piatto ad effetto suolo, secondo piatto a motori accesi, dolce al rotore di coda), aperta sette giorni su sette; l’avvertenza è che non si sa mai cosa arriva nel piatto. Il saluto di benvenuto è di Cesare Cardani, che ricorda il ventennale del 118 a Como e l’attività della Fondazione pro-elisoccorso che da sempre lo sostiene, cui fa seguito Mario Landriscina, fiero della “sua” squadra: questi ragazzi scherzosi  e gentili che cucinano e servono a tavola sono professionisti di grande valore.  Sullo sfondo scorrono le immagini degli interventi del 118.
Prima del dolce una relazione conclusiva del dottor Maurizio Volontè, medico rianimatore (il secondo di Landriscina), che riassume l’attività del servizio con qualche numero: la popolazione servita è di 1,8 (ancora 8!) milioni, con 17.500 interventi in 17 anni (quindi circa 18.000 in 18 anni!) Il territorio coperto è raggiungibile al massimo in 20 minuti di volo. L’elicottero si utilizza anche per il trasporto di medicinali urgenti, per trasferimenti tra Ospedali di pazienti gravi, per gli organi e l’equipe necessari ai trapianti.  C’è grande attenzione ai costi per ottimizzare le risorse.
La cena è stata davvero all’altezza delle aspettative declamate sul menù e con gli hip hip hurrà lanciati da Anna Maspero e calorosi applausi di ringraziamento a Cardani e a Mario con la sua meravigliosa squadra si chiude la serata, non senza poter vedere l’equipaggiamento interno dell’elicottero che riposa sulla pista.

Angela Corengia

 

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