CONVIVIALE DEL 7 NOVEMBRE 2007
Serata "fuori casa", ospiti di Damiano Cattaneo e della gentile Signora Elena.

Sede la loro straordinaria abitazione, definita dalla riviste e dai testi d'architettura "Casa d'affitto a Cernobbio", come riportato sui progetti di Cesare Cattaneo, padre di Damiano.
Quando passiamo in auto, frettolosamente magari per non "perdere" il semaforo verde prima della strettoia, l'edificio non sempre cattura l'attenzione, tanto si inserisce armoniosamente - pur nell'eccezionalità delle linee architettoniche e delle tecniche costruttive - nel contesto paesaggistico circostante.
Già sulla scala ci assale l'emozione di entrare in una una scultura, con i gradini che inseguono un nastro roteante lanciato da un'atleta di ginnastica ritmica e tra una pedata e l'altra il vuoto che consente scorci "rubati" a un quadro astratto: "lirismo" secondo Bruno Zevi, che ha dedicato a Cattaneo un bel saggio edito a cura dell'Archivio Cattaneo.
La "lezione" tenuta dalla professoressa Nicoletta Ossanna Cavadini, su Cesare Cattaneo ma soprattutto sulla casa che ci ospita, è di grande interesse ed è supportata da immagini di schizzi, fotografie, tavole di progetto. Colpisce l'opera minuziosa di ricerca da parte di Cattaneo, che lo porta a sperimentare materiali, tecniche costruttive, piccoli accorgimenti, a curare i dettagli per avere la luce ed il suono migliori: una continua evoluzione, testimoniata dalle numerose tavole, che non è quindi solo concettuale.
Un progetto che parte da un fabbricato di sei piani fuori terra, che si riduce poi a tre con l'introduzione di elementi che fanno discutere (scale a chiocciola, giardino pensile) per arrivare a due, perchè se la Sovrintendenza accetta il nuovo linguaggio non è disposta a rischiare in altezza. E ad ogni modifica c'è il ridimensionamento dei volumi, per non perdere l'equilibrio raggiunto. La tavola finale della facciata colloquia perfettamente con la "Composizione n. 18" di Mario Radice: in entrambe si puo' riconoscere l'applicazione della proporzione aurea, a sancire lo stretto rapporto tra la pittura e l'architettura.
Cattaneo vuole essere sicuro che il risultato della sua progettazione sia coerente con il proprio pensiero e fa un plastico dell'edificio, per poi dedicarsi alla scelta dei materiali (per proteggere il tetto piano e garantirne la durata per esempio), ai particolari di vivibilità (disegna le tende ed i relativi meccanismi per l'attico), ai dettagli estetici (progetta ante scorrevoli orizzontalmente per non alterare la fisionomia della facciata), agli aspetti psicologici (grande importanza ai rapporti con lo spazio e con il verde).
Conclude Ossanna citando Sartoris: " Cesare Cattaneo costituisce l'affermazione dei nuovi canoni dell'architettura funzionale e ne fissa un esempio tipico nella Casa d'affitto realizzata a Cernobbio."
E nella premessa di Stanislaus von Moos alla bella pubblicazione (sempre edita dall'Archivio Cattaneo) sulla Casa leggiamo: "Purtroppo non sapremo mai quali avrebbero potuto essere i riflessi della Casa di Cernobbio sui successivi progetti di Cattaneo - qualora gli fosse stata data la possibilità di raccogliere i frutti della sua straordinaria carriera giovanile."
Lasciamo la Casa, cui ora dedicheremo occhiate meno distratte, per la cena offerta dai nostri Ospiti all'Old Pub, al termine della quale é Damiano ad intrattenerci.
Doveroso ringraziamento alla brava Nicoletta Ossanna, che tra le tante attività importanti riesce anche a contribuire all'organizzazione dell'archivio Cattaneo, nato circa 8 anni fa con il vincolo della Sovrintendenza archivistica. L'Associazione, che usufruisce di contributi anche di Enti locali, ha tre scopi:
- promuove la conservazione dei documenti di Cesare Cattaneo (in Archivio ve ne sono circa 3.000), curandone la digitalizzazione e la catalogazione;
- attua iniziative culturali rivolte all'Architettura ma non solo (tre incontri sull'Architettura, tre sulla pittura) ed organizza mostre;
- ha un'attività editoriale con un obiettivo di quattro volumi l'anno.
Per il 2012, in occasione del centenario della nascita di Cesare Cattaneo, sono in programma celebrazioni con iniziative di rilievo.
Dobbiamo davvero ringraziare Elena e Damiano per averci aperto la loro "Casa" e dato l'opportunità di conoscere meglio una grande figura del razionalismo comasco, che ci ha lasciato, tra l'altro, anche uno dei simboli della Città: la Fontana di Camerlata.

Angela Corengia

Al termine della conviviale Gianluca Colombo, Presidente della Commissione insubrica che si è riunita proprio a casa di Damiano, ne illustra l'attività: oltre alla partecipazione al coordinamento della Protezione civile, ad incontri, a gare di golf e di tiro a segno,  è prevista l'attribuzione di una borsa di studio con obiettivo un progetto sui media (piattaforma multimediale per la Regione).