Disagio giovanile: quali rimedi?
24 Ott 2007
L1010357

CONVIVIALE DEL 24 OTTOBRE 2007
La dott.ssa Rita Pizzagalli Serrao, dell'Associazione Amici del C.A.M., parla di "Disagio giovanile in aumento: quali rimedi?"


Rita Pizzagalli Serrao è una non più giovanissima Signora che sfoggia con grande orgoglio un giubbetto con il logo della "Mille miglia": grande amica di Riccardo Di Bona, quindi. E come il nostro "primo pilota" è piena di energia, soprattutto quando deve introdurci nel mondo del C.A.M., dove viene definita la "pertinace Rita".
La storia del CAM (Centro ausiliario Minori) ha inizio nel 1969, quando il Tribunale per i Minori di Milano comincia ad avvalersi di volontari per far fronte alla mole di lavoro conseguente alla nuova legge sulle adozioni speciali. Nel 1975 i volontari creano un'Associazione, il CAM appunto, che i Rotary di Milano e Milano Nord "adottano" impegnandosi a garantirne la gestione ed il reperimento di risorse economiche. A capo del CAM viene nominato il Presidente del Tribunale, mentre nel comitato operativo figura il Presidente del Rotary Milano. A distanza di 30 anni i volontari, tutti qualificati professionalmente, sono più di 40 e svolgono gratuitamente le attività che vengono richieste dal Tribunale dei Minori e dagli Enti collegati. Nel 1987 nasce poi l'Associazione "Amici del CAM", alla quale aderiscono i due governatori dei Distretti lombardi 2040 e 2050 ed i relativi Club, oltre ad Inner Weel, Rotaract e Interact situati sul territorio nonché numerosi Soci sostenitori a livello individuale.
Rita entra subito nel cuore del problema, il disagio giovanile, che si manifesta già a 5/6 anni principalmente a causa della solitudine, che accompagnando il bambino all'adolescenza puo' sfociare nella disperazione (con conseguente suicidio) o nella violenza. Il minore è anche vittima dei comportamenti familiari e sociali: l'aggressività che si scatena nelle famiglie, la frequentazione di compagnie negative. E questo si riscontra non solo nei ceti medio-bassi: il disinteresse di genitori in carriera o l'eccessiva attenzione con protezione e imposizioni esagerate (Rita la definisce "ipertrofia dell'amore") portano a frustrazioni che spingono i ragazzi a cercare i propri simili. Così nascono le bande, il bullismo, il fenomeno che viene definito "IL BRANCO".
Ecco allora intervenire il CAM con i suoi rimedi:
- gli affidi familiari - i Minori vengono reinseriti in famiglie preparate dai Rotary e seguite da una struttura professionale di alto livello (psicologi, legali ecc.);
- le "borse di addestramento al lavoro": il Ragazzo viene affidato ad un imprenditore che lo introduce nella propria struttura aziendale insegnandogli un lavoro (panificatori, parrucchieri, falegnami ecc.) e viene remunerato dal CAM - che lo seguirà per tutto il tirocinio - con un compenso (la "Borsa");
- il "Bed & Breakfast protetto", un'accoglienza per adolescenti sino alla maggiore età presso famiglie  che li seguiranno per inserirli nel mondo del lavoro;
- il "rifornimento in volo", un aiuto costante, in caso di necessità, offerto ai ragazzi che hanno già lasciato le strutture protette.
Ancora: il CAM organizza - su richiesta ed in collaborazione con Enti pubblici - corsi per insegnanti, per famiglie, per operatori sociali ed è a disposizione degli stessi  per consulenze legate ai loro rapporti con i Ragazzi; pubblica tutte le conoscenze acquisite dal proprio Comitato scientifico; programma convegni, promuove indagini nei settori di sua competenza e raccoglie i dati per l'"Ufficio schedario" dei Minori inseriti nelle strutture residenziali loro dedicate.
"Se si salva una vita" è la conclusione di Rita la pertinace, "si salva il mondo".
Dopo gli interventi dei Soci seguono i chiarimenti:
- su richiesta di Federico Mantero viene illustrata l'attività dell'associazione "Amici del CAM", che, lavorando a fianco del CAM, si occupa di reperire fondi, di farne conoscere e promuovere l'attività e le iniziative  e di contribuire alle necessità operative;
- a Cesare Baj, interessato alla "Borsa lavoro", viene precisato che si redige un regolare contratto di lavoro sotto l'egida del Tribunale dei Minori ed il CAM si accolla le spese assicurative;
- a Scolari viene confermata la pericolosità dei videogiochi e di un prolungato utilizzo di internet da parte dei ragazzi.
A questo proposito Pomentale, che si dichiara cresciuto giocando a "indiani e cow-boys" ed orfano di John Wayne, ritiene che la violenza sia sempre stata una componente della vita dei bambini e non per questo abbia originato negli stessi forme di aggressività degenerata. Gli risponde Dugoni, che chiarisce come le onde visive siano più dirette ed immediate, mentre i giochi di un tempo erano mediati dalla fantasia. Il problema quindi non è tanto il mezzo, ma il tempo e le modalità di utilizzo degli strumenti. L'accesso ad internet o la visione di immagini di particolare violenza devono essere almeno inizialmente guidati dagli adulti ed ai videogiochi non bisogna lasciare troppo spazio, perché a lungo andare possono avere ripercussioni negative.
E' Di Bona a chiudere, con i ringraziamenti a Rita - condivisi da tutti - e con l'invito a "lavorare" sulla famiglia per limitare i problemi di cui oggi si è parlato.
Quante cose fa il Rotary!

Angela Corengia

 

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