Il passaggio di consegne
04 Lug 2012
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CONVIVIALE DEL 4 LUGLIO 2012 Giacomo Colombo subentra a Camillo Vittani

Nell'immagine, da sinistra: Floriano Terraneo, Roberto Dotti, Giacomo Colombo, Camillo Vittani, Tiziano Zappa, Maria Clotilde Gislon, Federico Mantero e Sergio Orsolini


Grazie allo zampino di Enzo Pomentale, trasferta al Ristorante Acquadolce a Carate Urio per la serata che chiude l’anno di Camillo Vittani e che fa registrare un “pienone” di presenze.
Ultimo intervento del Prefetto uscente Massimo Gervasini prima della presentazione di un nuovo socio, la Dottoressa Maria Clotilde Gislon (curriculum nella rubrica precedente), presentata da Federico Canobbio. Le solite difficoltà per “spillare”: bisognerebbe suggerire al Distretto di istruire i futuri Presidenti anche su questa formalità, che sembra sempre di estrema difficoltà.
Stesse complicazioni, naturalmente, per sistemare le due Paul Harris Fellow sui baveri di Tiziano Zappa e Floriano Terraneo, (le motivazioni che sono riportate nella ribrica prededente), visibilmente emozionati e a lungo applauditi dai presenti.
Prende quindi la parola - in qualità di Assistente del Governatore - Roberto Dotti, con alcune considerazioni su Camillo: alla sua età pochi avrebbero accettato di diventare presidente, ma ha lavorato con grande determinazione, soprattutto con riguardo alla convivialità e alla partecipazione dei soci. Ha guidato il club senza creare tensioni, “portando in porto la nave senza pericoli”.
E’  poi la volta di Camillo, che così riassume il suo anno: “Né trionfi né tonfi”.  E così prosegue con i ringraziamenti (il testo che segue è la trascrizione dei suoi appunti):
“Prima un ospite particolare, Beppe Rossini (che è stato presidente del RC Como in concomitanza con Vittani- n.d.r.): grazie Beppe, per la cordialità, la gentilezza, l’amicizia e per aver condiviso molti momenti dell’anno rotariano.
Grazie , tutti i soci, per avermi sopportato e supportato. In particolare a quelli – e sono tanti – che hanno lavorato nelle commissioni, nei progetti e nelle attività di servizio, nel tenere o proporre relazioni. Qualcuno ha detto che quest’anno mi ha molto giovato moralmente e anche fisicamente. Devo perciò dire grazie a quel gruppo di congiurati – passati presidenti – che in un giorno dell’ottobre 2010, con un blitz fulmineo, mi hanno convinto a diventare presidente.
Dirò due parole di gratitudine, di stima e di affetto per ciascun membro della mia squadra. E’ stato un Consiglio molto presente, collaborativo e propositivo. Dibattiti, discussioni, nessuna prevaricazione. Solo qualche piccola intemperanza del presidente, sintomo forse di una incipiente arteriosclerosi.
Il past-president Roberto Dotti è stato soprattutto l’assistente del Governatore. Grande fortuna per me: avere un amico collaudato con il quale confrontarmi sui temi rotariani, ma anche condividere piacevoli momenti di relax. Roberto sente molto questo suo impegno rotariano e molto si è speso. Chissà, potrebbe poi magari fare un altro passo: sarebbe bello per il Como Baradello avere una seconda stella.
Di Tiziano ho detto con la Paul Harris. Lui è “IL TESORIERE”. Aggiungo solo che è stato un piacere lavorare con lui: sempre grande la sua disponibilità, siamo sempre stati in sintonia. Finiremo il lavoro con la stesura del bilancio consuntivo.
Angela: così così come segretaria, è stata presente e protagonista in tutte le attività del club. Il bollettino, di cui è la prima e quasi unica penna; nella Commissione nuove generazioni (Rotaract, Ryla, GSE, Camp, premio Galilei) lei c’è sempre. La tombola della Casa di Gino è targata Angela, il premio professionalità l’ha vista impegnata e così di seguito. Generosa e disponibile, imprevedibile e ingovernabile: mina vagante e ancora di salvataggio per ogni presidente.
L’altro vulcano del Club: è noto a tutti il suo impegno e il suo entusiasmo nel progetto Carcere. Quando Patrizia vi parla a raffica non tentate di fermarla. Mi ricorda una mia zia, la chiamavano la “mitragliatrice”. Brava, brava, brava: io l’adoro.
Carattere opposto l’altro capitano dell’operazione “Carcere e legalità”, Massimo Gervasini. E’ calmo, riflessivo anche se deciso. Gentile sempre, anche quando si arrabbia – e succede. Io sono quasi certo che da piccolo sognava di fare il veterinario. Con spirito di servizio ha accettato senza fiatare di fare il prefetto e lo ha fatto bene. Grazie Massimo.
L’Eugenio Gandolfi: ormai è lanciato verso le stelle, di lui sentiremo parlare sempre di più e lo vedremo sempre di meno, temo. Esemplare quella piccola bellissima foto su Mag di giugno, un genio quello che ha fatto il titolino di fianco: “il bello della salute”. Anche se io avrei messo semplicemente “chirurgo e gentiluomo”. Per il club Eugenio ha presieduto la commissione nuove generazioni, manovrando la sua ottima squadra con pugno di ferro e guanto di velluto. E ha accettato di continuare: bravo!
Poi l’altro giovane del consiglio, che poi tanto giovane non è: il Dorian Pessina. Aria svagata e ironica, in realtà molto attento, molto presente, sempre disponibile anche come tappabuchi. Interventi in Consiglio e dopo le relazioni alle conviviali. “Io mi documento”, mi ha detto una volta. Celebre la sua uscita la sera dell’alpinista Fioretti: si chiedeva come mai percentualmente così pochi morti sul Gasherbrum 2! Io un’idea su di lui ce l’avrei.
Federico Canobbio: è entrato in corsa nel consiglio, negli ultimi mesi. Ma con lui c’è sempre stato un filo diretto. Ha portato la migliore relazione esterna dell’anno; avevamo anche altre idee. Federico è una grande risorsa ma bisogna stargli addosso.
I due “senatori”: Damiano Cattaneo e Paolo Bozzone. Damiano è l’amico sapiente, tante idee e proposte, perfido quel tanto che basta. Sentirlo parlare è un piacere, sempre sul filo dell’ironia. Credo che quest’anno abbia fatto bene anche a lui. Paolo non c’è questa sera, quindi posso dirne tutto il bene possibile: Paolo è l’amico che ti trovi accanto quando ne hai bisogno, l’amico con il quale confidarti, l’amico che – quasi chiedendoti scusa – ti suggerisce quelle cose che hai dimenticato di fare.
Resta Giacomo, ma prima devo ringraziare Rossella, la Segretaria. Voi avete imparato a conoscerla e ad apprezzarla nelle conviviali, io ho imparato a conoscerla e ad apprezzarla stressandola, come dice Angela, per tutto l’anno. Tutti i messaggi che avete ricevuto sono stati battuti da lei al computer: miei i testi, suoi gli strafalcioni. Scherzo, è stata perfetta, io la mente lei il braccio. Poi i ruoli si invertono, quando decide quali sono le comunicazioni da passare o quali le indiscrezioni. Ha imparato molto: a gestire i rapporti con i soci, con il tesoriere, con il Distretto – e non è così facile. Ha un segreto desiderio: essere chiamata Wanda. E ha un difetto, quasi una colpa per un vecchio comasco come me: fa subito quello che potrebbe rimandare a più tardi. Grazie Rossella! L’acquaforte di Giuliano Collina che ha portato è per lei. (Lungo applauso e consegna dell’acquaforte - n.d.r.).
Ora Giacomo. Per un bel pezzo mi ha rinfacciato di essergli stato sulle spalle come un avvoltoio, in attesa che si decidesse ad accettare la presidenza. Ora credo sia contento, anche se non lo dirà mai. L’ho seguito di sottecchi per tutto l’anno, so che è preparato, ha tanti amici e tante conoscenze e un programma in testa. Giovane, ma con lunga appartenenza al Rotary è il giusto traghettatore verso altre presidenze giovani. Il Rotary, come auspicato dal Distretto, ha bisogno di rinnovamento. Trasformazione, comunicazione,  nuove tecnlologie, apertura verso l’esterno: roba da giovani. Forse anche il modo di tenere le conviviali va cambiato: io questo non lo so. Solo vorrei che restasse il valore dell’amicizia che è lo stare bene insieme.
E ora finalmente l’ultima cerimonia, quella per la quale siete venuti questa sera: il passaggio del potere.. il distintivo, il collare, il martello”.
Giacomo, malgrado la sua aria sempre un po’ scanzonata, è visibilmente emozionato quando Camillo gli appunta il distintivo e gli “appende” il collare. Solo due parole, per ringraziare Mamo Scolari (assente perché impegnato ai mondiali di golf per rotariani), suo socio presentatore e tutti  i “senior” che l’hanno aiutato ad inserirsi nel club. E un ricordo per il papà, che sarà sicuramente orgoglioso di lui, questa sera.
Grazie di cuore a Camillo e buon lavoro Giacomone!

Angela Corengia

 

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