Le perle di vetro ambasciatrici di Venezia
19 Set 2012
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CONVIVIALE DEL 19 SETTEMBRE 2012
Le recenti ricerche di Augusto Panini

Nell'immagine: Giacomo Colombo e Augusto Panini


Trasferta dai Panini, che da vent’anni – come ricorda il Presidente dando il benvenuto – offrono periodicamente la loro ospitalità. Conviviale all’insegna del rafforzamento dei rapporti tra i soci, con catering autogestito e coordinato dalla segretaria Rossella, oltre che da Giuliana Panini e Fausta Colombo.
Sul tavolo ogni ben di dio: torte salate e dolci, insalate di cereali, couscous e pollo al curry, carne con salsa verde, salmone, salumi, formaggi e uva in grande quantità. Non da meno i vini, tra cui un Brunello che è stato molto apprezzato.
Augusto, dopo i ringraziamenti per l’ottima cena, quasi si scusa: “sono vent’anni”, dice “che vi assillo con i miei viaggi in Africa..” Avrebbe voluto concentrare la sua relazione sulle perline veneziane, ma non può fare a meno di ricordare i recenti fatti di cronaca che coinvolgono purtroppo alcune regioni dell’Africa sub-sahariana, in particolare il Mali.
Le immagini proiettate sono quelle di un territorio meraviglioso, che Augusto definisce “galleria d’arte a cielo aperto”, con numerose testimonianze delle prime forme di vita (pitture rupestri, luoghi sacri immutati dopo millenni) e una natura intatta e quasi surreale. Il Mali è abitato da popolazioni di antica discendenza, che continuano a vivere quasi in modo primitivo, con gli stessi gesti, le stesse ritualità, gli stessi animali rappresentati sulle pitture rupestri di oltre 10.000 anni fa. E’ un paese islamico ma anche animista: le due religioni convivono da sempre, rispettandosi: ogni Africano ha un talismano che contiene anche citazioni coraniche, realizzato dallo Sciamano che frequentemente staziona fuori dalle Moschee. A marzo un movimento separatista Tuareg ha raggiunto l’obiettivo di dare vita alla repubblica indipendente dell’Azawad, una vasta regione che comprende importanti città, tra cui Timbuctù e Gao. I ribelli, che hanno avuto il sostegno dello Sceicco del Qatar, sono salafiti, integralisti che riconoscono solo i simboli dell’islamismo: è quindi iniziato un processo di distruzione di tombe e monumenti (cosa peraltro successa già 100 anni prima). Anche la biblioteca di Timbuctù, attiva dal 1490 e ricchissima di testi antichi, tra cui quelli arabi conservati nelle biblioteche andaluse, rischia la distruzione di tutti i libri non sacri, che riguardano, per esempio, l’astronomia, la medicina, la geometria.
In Mali Augusto ci va dal 1985, oggi non è più possibile perché molto pericoloso. Qui ha iniziato ad appassionarsi alle perline di vetro (in origine mezzo di scambio per acquistare l’oro - di cui il Mali è ricco - e gli schiavi), che sono entrate poi a far parte della vita delle popolazioni indigene che le portano da sempre.  Gli studi di Augusto gli hanno consentito di stabilirne la datazione e la provenienza veneziana, ma solo recentemente – in occasione della Mostra di Trento in cui era esposto il carico di un galeone affondato – ha potuto retrodatare gli spostamenti dall’area mediterranea agli Emirati arabi, che occupavano tutto il nord Africa. Tracce di scambi di perline si trovano nei diari di Cristoforo Colombo e di Cortés (donati agli indigeni americani e a Montezuma in Messico); Manhattan  fu acquistata da un Olandese per una collana di perline veneziane.
In una serata normale Augusto avrebbe voluto concludere con immagini del cambiamento dei “suoi” luoghi, ormai contaminati dall’economia dei consumi. Ma le trasformazioni sono ben peggiori: Gao e Timbuctù sono basi in cui arrivano aerei carichi di droga dalla Colombia, con la quale gli integralisti si finanziano.
Si rimetterà al lavoro per accertare la datazione dei commerci veneziani, anche se a Venezia non c’è documentazione che riguardi le perline, manufatto povero rispetto ai vasi (il paragone è con il poliestere per Como rispetto alla seta). E a questo proposito Augusto ricorda che da Como partivano 4/5 milioni di metri al mese di foulards in poliestere diretti in Africa: numeri oggi impensabili.
Risponde poi alle domande dei presenti. La produzione delle perline viene effettuata a Murano dal 1380 (prima ancora, in epoca bizantina ad Aquileia, poi a Venezia).
Per i suoi studi, in assenza di materiale a Venezia dove c’è solo il museo di Murano, può effettuare ricerche a Gerusalemme, dove c’è un Museo molto importante che consente di stabilire provenienza e datazione.
Si sofferma poi sulle tecniche di costruzione delle perline, che sono sostanzialmente tre e non sono mutate nel tempo. A Murano le fabbriche erano numerose, impiegavano oltre un migliaio di dipendenti oggi ne sono rimaste pochissime.
La produzione cinese è sempre artigianale, le perline sono realizzate a mano, pur senza la conoscenza delle raffinate tecniche tenute segrete dalle vetrerie veneziane. I mercati sono sempre quelli africani, dove ancora oggi sono utilizzate per i riti di iniziazione; in Ghana è attiva la produzione di perle riciclate e anche l’Indonesia ha un mercato molto importante.
Al termine dell’interessante relazione, viene sorteggiata una bellissima collana di perline, omaggio di Augusto per una delle Signore presenti: la fortunata è Brigitte Mantero.
Grazie a Giuliana e Augusto per la splendida ospitalità, a tutti quelli che hanno portato cibi e bevande e a chi ha coordinato la serata, davvero riuscitissima.

 

Angela Corengia

 

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