CONVIVIALE DEL 3 OTTOBRE 2012 Ospiti di Katia ed Emilio Bordoli per parlare d'arte contemporanea con Giuliano Collina
Nell'immagine: Giuliano Collina, Giacomo Colombo ed Emilio Bordoli
Inizia un mese di trasferte in sedi diverse con una serata a casa del Socio Emilio Bordoli, collezionista di arte contemporanea. Consistente la partecipazione di Soci e amici e “imponente” l’accoglienza organizzata da Katia Bordoli, artefice – con l’aiuto delle figlie – dello splendido e squisito buffet (l’apporto di Emilio pare sia limitato a sostituire qualche lampadina in giardino, ma è apparso comunque provato). Del resto Katia ha dichiarato di volerci stupire: ci è perfettamente riuscita, con una rassegna di deliziosi finger food da far invidia a un cuoco professionista.
Il valore aggiunto di queste serate, oltre naturalmente al tema della relazione, è la possibilità di poter parlare con un maggior numero di persone, rispetto alle tradizionali conviviali limitate a coloro che siedono allo stesso tavolo. Si possono formare gruppetti temporanei con argomenti diversi di discussione: si partecipa a confronti - anche colti, ci si aggiorna sul gossip, si commentano risultati sportivi (calcio ma anche golf), si scambiano opinioni sull’attualità. Un bel modo di rafforzare la coesione tra i soci, che è tra gli obiettivi del Presidente Colombo: prova né è che “appare” qualche socio poco presente. Dopo il chiaccericcio e l’abbuffo di squisitezze di vario genere (il menù prevedeva: quiche di cipolle di Tropea, polpettine tutta carne, insalatina di mozzarella e pesca noce, fichi e salame, gamberi arrosto, ceci ripassati, albicocche e fois-gras, millefoglie di ostrica di Daniele Scabin, prugne arrostite con caprino e pancetta) è arrivato in tavola un “risottone agli aghi di rosmarino di Roberto” (nel senso del cuoco che l’ha cucinato), eccellente come tutto il resto. Un po’ provati dalla quantità di cibo e vini squisiti, si affronta l’argomento della serata, l’arte contemporanea di cui i Bordoli (figli compresi) sono attenti e appassionati collezionisti. In effetti le pareti del salone sono tappezzate di opere di pregio e qua e là ci sono sculture di vario genere. Dopo il saluto del Presidente (che si definisce “traslocatore” avendo effettuato personalmente il trasporto di qualche divanetto e tavolino da casa Panini), la parola passa ad Emilio. Ricorda di essere stato relatore di una conviviale proprio sul collezionismo d’arte ed ora può passare dalla teoria alla pratica. Oltre alle opere l’orgoglio maggiore è per l’atmosfera della sua casa, che definisce “luogo di gioia”; non dimentica Katia: “fantastica, ci ha davvero stupiti!” e i loro ragazzi, che hanno dato una mano. Per descrivere le opere presenti passa la parola a Collina. Come d’abitudine l’abilità di Giuliano è quella di farci calare - “sintonizzare”, lui sostiene - su quello che stiamo osservando: il salone è un sunto del collezionismo di arte contemporanea, che è difficilissimo, perché è complesso intuire cosa succede. L’arte figurativa si presenta con forme diverse, ed è qui ben rappresentata: dagli occhiali telematici che riflettono le immagini che catturano alla candida tela estroflessa con l’utilizzo di chiodi di Castellani, dalla grande opera di Chia – protagonista della Transavanguardia - ad una riproduzione grottesca della Gioconda ed ad un’opera dell’iperrealista Terry Rodgers. L’occasione è anche quella di presentare un’artista tedesca – Katharina Mayer -, formatasi all’importante scuola di fotografia artistica di Duesseldorf, che presenta in anteprima l’opera che ha realizzato nel corso di un soggiorno di due giorni in casa Bordoli. Katharina spiega come lavora: viene ospitata dalle famiglie che le commissionano l’opera, per conoscere l’ambiente in cui vivono ed entrare nella personalità di ciascuno. Poi realizza una serie di scatti (di norma da 60 a 100), tra cui sceglie – in maniera autonoma o con i committenti - quella che maggiormente rappresenta lo spirito della famiglia, poi stampata in grandi dimensioni. La cassa (magnifica, Giuliano se la vorrebbe portare via) che contiene la fotografia viene aperta davanti a noi per la prima volta, con l’aiuto del Presidente. Emozionati i Bordoli, che sono lieti di condividere con noi questo momento così particolare. Con i “dolci a sorpresa”, tra cui deliziosi biscotti preparati da Sara Bordoli (che ha imparato in America a cucinarli) si chiude la serata. Ogni ulteriore commento è davvero superfluo: non ci resta che ringraziare “i Bordoli”, ma soprattutto Katia, che confida di essersi divertita molto e di volerci ospitare ancora. Siamo a disposizione!
Angela Corengia
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