La stagione 2012-2013 del Teatro Sociale
10 Ott 2012
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CONVIVIALE DEL 10 OTTOBRE 2012
Barbara Minghetti presenta gli spettacoli in programma 

Nell'immagine: l'Avvocato Enrico Cantoni, Giacomo Colombo, Barbara Minghetti e Claudio Bocchietti


Conviviale in Sala bianca del Teatro Sociale, per la relazione di Barbara Minghetti sul programma della stagione. Esordio d’eccezione con un brano da “Lucia di Lammermoor” di Donizzetti, interpretato dalla splendida e bravissima Ekaterina  Bakanova: sono in corso le prove per la prima e il soprano ha lasciato il palco per regalarci un momento di particolare intensità.

La parola passa a Minghetti: la stagione è stata aperta da “Capuleti e Montecchi” di Bellini, in un’edizione coprodotta dal Teatro - sotto la regia di Sam Brown - che ha lasciato il segno, scatenando un dibattito vivace (anche sulla stampa nazionale) e con l’opportunità di inserimento nel circuito europeo. La lirica procede ora con la “Lucia di Lammermoor”, con la regia di Henning Brockhaus (presente alla conviviale con l’aiuto regista Valentina Escobar) che propone le scene dell’artista Josef Svoboda – ricostruite sui bozzetti originali - e l’Orchestra dei Pomeriggi musicali di Milano diretta da Matteo Beltrami. Il cast è formato da giovani debuttanti tra cui appunto Bakanova, vincitrice dell’ultimo concorso Aslico. Anche quest’opera è prodotta a Como e proseguirà poi per altri importanti Teatri italiani, nell’ambito di una linea imprenditoriale che vede il Sociale investire in iniziative che poi vengono “vendute” anche all’estero. Interviene il regista Brockhaus (che poi ci lascia per seguire le prove) per illustrare la sua lettura della “Lucia”: Donizzetti ha qui tracciato una divisione tra il mondo maschile - con musica dura - e femminile, più poetica. Questo ha portato il regista a ribaltare il concetto di pazzia dalla protagonista al mondo maschile, che parla di vendetta, potere, odio; la follia è interpretata come scena d’amore. L’esperienza a Como del noto regista è stata positiva: Brockhaus – abituato ad avere a che fare con i suoi giovani allievi a Macerata – ha trovato stimolante poter lavorare con esordienti, che l’hanno costretto a riflettere per  dover spiegare le motivazioni interpretative.
Minghetti prosegue poi con la presentazione del programma, illustrato nel catalogo la cui copertina riproduce un particolare dell’opera “Angeli nella notte stellata” di Giuliano Collina per rimandare al fil rouge della stagione “Le ali dell’uomo”. Tutte le rappresentazioni hanno tematiche che si inseriscono in quest’ottica (amore, scienza, misticismo), con interpreti di calibro anche internazionale e sinergie con altre realtà culturali del territorio. Curiosa la sede di uno degli spettacoli, le camere dell’Hotel Terminus, dove in piccoli gruppi gli spettatori seguiranno gli artisti che interpretano testi di autori diversi. Ricorda poi che il prossimo anno si celebreranno i 200 anni dalla fondazione del Teatro e si sta già lavorando sugli eventi che caratterizzeranno la ricorrenza.
Prende quindi la parola l’Avvocato Enrico Cantoni, vice presidente della Società dei Palchettisti (è da 50 anni nel Consiglio) di cui ricorda la storia: è nata prima del Teatro, attorno al 1780 con l’uso del Broletto e, dopo la costruzione dell’attuale Sede, si è sempre occupata di mantenerne l’efficienza e la sicurezza. Con orgoglio Cantoni invita a volgere lo sguardo su Piazza Verdi, dove si possono ammirare le testimonianze di 1000 anni di architettura comasca: il Duomo, la Torre Pantera, il Teatro Sociale e la Casa del Fascio. L’arte espressa in Teatro si inserisce quindi in questo straordinario scenario, conferendo un’ulteriore valore alle rappresentazioni.
Claudio Bocchietti – membro del direttivo della Società dei Palchettisti - porta i saluti del Presidente Francesco Peronese, anticipando qualche iniziativa per le celebrazioni del bicentenario: un importante concerto offerto alla Città e l’emissione di un francobollo commemorativo. Verrà inoltre presentato un libro, curato tra l’altro da Alberto Longatti al quale passa la parola.
Longatti  anticipa che il contenuto del volume, sintesi di una ricerca che vuole sanare gli errori della bibliografia esistente. Si affrontano tutti i temi connessi con il Teatro, dall’architettura alla storia, senza dimenticare i risvolti sociali e di interazione con la Città e con Milano. Sono stati ritrovati documenti inediti, carteggi tra il progettista Architetto Cusi e la Società dei Palchettisti, disegni e bozzetti originali, testimonianze dei restauri. Soprattutto la storia del Teatro ci aiuta a conoscere anche quella della Como del 1800, di cui si sa abbastanza poco.
Al termine della conviviale Barbara ci accompagna a scoprire il Teatro che sta vivendo le frenesie di una prima imminente: passando per la sartoria - dove fervono gli ultimi ritocchi ai costumi - e per il retro del palco, brulicante di tecnici, arriviamo in platea, dove è già stata montata la suggestiva scena della “Lucia” e si stanno provando le luci in un’atmosfera surreale. L’orchestra sta accordando gli strumenti e tra poco, per la prima volta, suonerà con i cantanti.

Angela Corengia

 

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