IL PRESIDENTE DEL ROTARACT SCRIVE AI RAPPRESENTANTI DELL'ECONOMIA COMASCA
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La Proposta di un laureando per il futuro dei gioovani



Riportiamo l'articolo pubblicato su l'Ordine a firma Stefano Introzzi.  La dinamicità dei nostri ragazzi nell'ambito del dibattito sul  futuro del nostro territorio ci fa ben sperare.


Da qualche tempo ho iniziato a riflettere su un problema di grande attualità e importanza per noi giovani laureandi o laureati: il nostro ingresso nel mondo del lavoro.
Sappiamo di vivere in una società dinamica ed internazionale che richiede molta flessibilità mentale, fisica e culturale ed in cui tutte le certezze su cui i nostri genitori hanno costruito la loro vita, quali la garanzia di un posto di lavoro (ed anche retribuito) appena laureati, contratti a tempo indeterminato, pensione ecc.., fanno ormai parte del passato.
Noi viviamo in un mondo diverso, in continuo cambiamento, dove il tempo è scandito dal rapido susseguirsi di continue innovazioni tecnologiche che cambiano il nostro modo di vivere e di lavorare.
L'avvento di Internet e la sua rapida diffusione nel mondo ha pressoché ridotto i confini territoriali e politici ad un concetto quasi astratto, portando così la concorrenza in qualunque settore  non più a livello locale o nazionale, ma sempre più a livello internazionale.
Siamo stati definiti la cosiddetta "Generazione 1000 Euro" (dal film di Massimo Venier) a voler sottolineare la situazione di precariato della maggior parte di noi ragazzi, che ci limita in questa società dove diventa difficile prendere anche la normale decisione di metter su famiglia. Rimaniamo così nelle nostre famiglie d'origine e per questo ci siamo sentiti chiamare "bamboccioni".
Siamo poi stati definiti "Generazione X" cioè la prima generazione che si troverà a pagare i contribuiti pensionistici per i propri genitori ma che non avrà diritto agli stessi una volta raggiunta l'età pensionabile, dovendo così ricorrere a forme assicurative private così come già accade negli Stati Uniti.
Molti di noi giovani sono ben consapevoli della realtà che ci circonda, delle opportunità, dei rischi e non abbiamo paura ad affrontarli.
Ho avuto l'occasione in questi ultimi anni di conoscere giovani circa della mia età (chi sta scrivendo ha da poco compiuto i 23 anni) e non pochi credetemi, con grande voglia di mettersi in gioco, grande modestia e spirito di sacrificio, determinati a raggiungere gli obiettivi che si sono prefissi, non solo personali ma anche sociali.
E non ho avuto bisogno di andare in America nella Silicon Valley per scovare questi ragazzi.
Sono qui, anche nella nostra Como: ci sono associazioni di giovani universitari o meno, club di servizio, associazioni di categoria, persino gruppi di amici o singole persone che dedicano il loro tempo a creare qualche cosa di positivo, a cercare di cambiare il peggio nel meglio, a voler ottenere risultati di cui beneficeranno non solo loro stessi ma anche la comunità in generale. Volete qualche esempio?  Penso ai giovani dei Rotaract e Leo Club, che con i loro principi di solidarietà, servizio e sviluppo della comunità, hanno forgiato generazioni di dirigenti; penso ad un mio caro amico che ha deciso più di un anno fa di intraprendere da solo il giro del mondo per poter conoscere nuove culture, aprire i propri orizzonti e ritornare con nuove idee imprenditoriali da sviluppare nel nostro territorio; penso infine ad un ragazzo laureato in ingegneria informatica, casualmente conosciuto, che ha realizzato un sito che sta facendo concorrenza a Microsoft. Sì, avete capito bene: proprio a quel colosso multinazionale!
Ma tutto questo può non bastare: ci scontriamo infatti con un mercato del lavoro saturo, con leggi ferree che proteggono solo chi ne fa già parte, restio al cambiamento e che elegge come propri leader persone che in altri paesi sono considerate troppo anziane per svolgere ruoli dirigenziali o che addirittura non li meritano.
Ho pensato allora di rivolgere una proposta che possa aiutare molti giovani comaschi a superare questa situazione a chi credo abbia la possibilità e la voglia di fare qualche cosa di concreto: Confindustria Como nella persona del suo Presidente Ambrogio Taborelli e la Camera di Commercio nella persona del suo Presidente Paolo De Santis, in quanto persone interessate a questi argomenti.
Data infatti l'importanza di svolgere un'esperienza lavorativa all'estero che permetterebbe a noi giovani di acquisire diverse competenze, requisito fondamentale per entrare nel mercato del lavoro, chiedo a loro: perché non creare, tramite i vostri associati, una rete di contatti con aziende o società estere vostre referenti, che siano disponibili ad assumere alcuni di noi giovani, precedentemente selezionati attraverso un bando di concorso meritocratico, per un periodo di stage (possibilmente retribuito al fine di darci la possibilità di mantenerci per il periodo dell'esperienza) presso di loro? Se l'obiettivo di aziende e territorio è quello di sostenere ed espandere la prosperità delle società comasche, consentire l'internazionalizzazione e il loro ammodernamento perché non favorire l'inserimento di giovani concittadini? È questo un investimento in capitale umano a vantaggio dei vostri figli: noi!
Questa rete di contatti oltre che ad essere un'opportunità di crescita e sviluppo per le nuove generazioni, avrebbe dei vantaggi anche per l'attuale società: questi ragazzi potrebbero infatti portare la loro esperienza così maturata all'interno delle aziende e contribuire nel tempo a migliorare il nostro sistema produttivo e magari arrivare anche ad essere vostri degni successori!
Io, da semplice laureando, non vedo alcuna controindicazione: perché allora non provarci? Cosa c'è da perdere? E quanto invece da guadagnare?
Sono pienamente convinto che la riuscita di una generazione non si misuri solo da quanto questa è riuscita a produrre, ma anche dalle condizioni che è riuscita a creare per far si che le generazioni successive riescano a portare avanti e a migliorare quanto fatto da quelle precedenti, assicurando così ai loro figli un certo futuro.. che non è poi quello che tutti desiderano?
Infine, per dimostrarvi che quanto scritto non sono solo parole, vi invito a partecipare ad un incontro sull'economia e sul mondo del lavoro nel territorio insubrico voluto ed organizzato dai giovani dei Rotaract Club della nostra zona dal titolo: "Sguardi oltre il confine: quali opportunità per le nuove generazioni. Realtà economiche e lavorative a confronto" che si terrà Sabato 26 Marzo 2011 alle ore 14.45 presso l'Accademia di Mendrisio.
Noi giovani comaschi e ticinesi saremo presenti..e voi?

Stefano Introzzi
Presidente Rotaract Club Como

 

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