Il ricordo di Aurelio Levrini
Como, 23 giugno 2009
Il caro, dolce amico Aurelio ci ha lasciati. La notizia che mi giunge è che "operato d'urgenza in nottata a Varese, non ha superato l'operazione". Indagare la cause di una improvvisa scomparsa è, in questo momento, esercizio vano, forse scaramantico, volto a tentare di immunizzarci, nei confronti di imprudenze e manchevolezze. Il fatto è che ci sentiamo più poveri, deprivati di una luce, di un punto di riferimento, come quello del tratto, del garbo, della signorilità, dell'ironia e del senso della misura, che Aurelio impersonava così egregiamente.
Caro Aurelio ci mancherà quel Tuo sorriso, ad un tempo condiscendente ed ironico, col quale sembravi registrare ed amnistiare le piccinerie che ci circondano.
Nel comune rimpianto dell'amico scomparso porgiamo ai Suoi cari le nostre più affettuose condoglianze. Marcello Campisani
Aurelio: Amico, Collega , Maestro. Difficile, a caldo, scrivere sensazioni di un amico e di un collega che non c'è più, perché, per me, Aurelio, è ancora qui… in Via Recchi 7, dall'altra parte del palazzo, con il suo camice, la sua aria sorniona ma attenta, con le sue mani un pochino ricurve come in procinto di dare l'ultimo giro all'ennesimo apparecchio che raddrizza i denti…l'ho visto fino a pochi giorni or sono posteggiare l'auto quasi esattamente alla mia stessa ora, nel medesimo androne, nel box di fronte al mio…:"Ciao Aurelio!", " Ciao Franco!", " Come hai giocato domenica?", "Ti devo far vedere quel paziente", " Ti chiamo più tardi!", "Vieni giù che ti devo fare vedere dei modelli, dobbiamo discutere di quel caso…".Così tutti i giorni, per tutto l'anno. Da quando se n'è andato il Pupi trovo in Aurelio una sorta di secondo padre professionale col quale scambiare opinioni e al quale chiedere lumi. Un collegamento con il passato e soprattutto con l'attuale al quale, Aurelio, non solo nella professione, è strettamente ancorato e proiettato. Propositivo e studioso…come ogni serio professionista di qualsiasi mestiere sa essere se proiettato al raggiungimento di una espressione etica rivolta a se stesso, ai suoi pazienti, ai suoi allievi, ai suoi famigliari, ai suoi amici. Aurelio vive la sua vita professionale con quella dedizione e competenza che presto lo transmigrano al di fuori delle quattro mura comasche. Aurelio gira il mondo e apprende. Aurelio, tra i primi nel campo odontoiatrico, capisce che è necessario "specializzarsi in qualche cosa" e dedicare a quella cosa forza e sudore. Trova nell'Ortodonzia il suo campo di studio più congeniale e all'interno della stessa approfondisce alcune sezioni - le Specializzazioni nella Specializzazione! - che lo porteranno ad essere considerato Maestro: l'Ortodonzia Intercettiva e l'Ortodonzia Miofunzionale saranno i suoi settori prediletti. Aurelio lavora, e tanto. Aurelio insegna, e molto: a Cagliari, a Milano, a Parma e a Varese; Professore a Contratto con preghiera di ritorno appena il tempo "rubato" allo studio glielo concede. Aurelio gira il mondo: lo conoscono un pò da tutte le parti e vi assicuro che, per chi fa un lavoro dove sei costretto per dieci ore al giorno a dover condividere nervosismi, fobie, strilli e urla, in uno stretto 3x3 (questa è la nostra effettiva area di lavoro)…è una gran bella soddisfazione! Aurelio padre: è capace di comunicare a due splendidi ragazzi l'amore per il suo lavoro che diventerà il loro e ne costruisce con flemma e maestria due autentiche "macchine da guerra". Insieme danno vita a una vera squadra professionale, moderna e proiettata verso sicuri e tangibilissimi traguardi…già raggiunti! Aurelio marito e oggi nonno con la sua Marisa e i loro sempre nominati nipoti: affinità che legano una coppia per la vita nella condivisione dell'amore e del reciproco rispetto. Aurelio golfista scatenato con Giampiero, Jost e Pierluigi in giro per i prati di Montorfano e del mondo intero… "Mio padre non è più con noi. Luca": questo il laconico e inequivocabile messaggio che lunedì notte, alle 3.36 mi ha raggiunto attraverso una sinistra vibrazione del telefonino. Un primo giorno d'estate reso anticipatamente scuro e triste. Un senso di vuoto e di incredulità. Ho dovuto vederti in una fredda camera ardente onorata da un moderno crocefisso per realmente credere… Ti ho salutato con amicizia e tanto affetto…per sempre.
Franco
|