Anche il nostro amico Luigi Marucci se n'è andato, all'improvviso, in poco più di tre mesi. Se la cosa è possibile, ha raggiunto la sua Graziella che non ha mai smesso di accompagnarlo, anche dopo la sua scomparsa. Luigi è stato un socio del Club che tutti noi dobbiamo ricordare: serio e leale, sapeva porgersi al proprio interlocutore in modo pragmatico, senza fronzoli. E' stato segretario del Club svolgendo la sua funzione con efficienza, realizzando il nostro Bollettino col sistema informatico allo scopo di far avere a tutti noi notizie tempestive. Ha voluto bene al nostro Club e ha cercato di migliorarlo con interventi concreti e sagaci. Chi ha avuto la fortuna di conoscerlo, non potrà dimenticare le sue grandi doti di umanità sempre accompagnate da un gradevole e intelligente velo di ironia. Affrontava tutti gli argomenti in modo concreto ma, immediatamente, sapeva coglierne anche gli aspetti più leggeri e di questi si nutriva la sua ironia. Di formazione aziendale, aveva un gratificante rapporto con lo scritto che sapeva realizzare in modo gradevole e accattivante. Per tutti gli amici del Club aveva coniato un soprannome, sempre affettuoso. A me aveva riservato quello di Faraone, in ricordo di un viaggio in Egitto che facemmo insieme ad un gruppo di amici rotariani e che fu caratterizzato da allegria, simpatia e amicizia. A se stesso aveva attribuito quello di Scriba, per ricordare le sue attitudini nella scrittura. Chi lo ha conosciuto ricorderà Luigi per come era; a chi non lo conobbe vorrei ricordarlo col suo racconto di una gita che il "Baradello" organizzò nell'anno 2004 per visitare l'industria automobilistica Dallara. Rileggendo questo "pezzo", avverto un'acuta malinconia per un amico perduto che mi è stato caro. Ma Luigi, forse, saprebbe trovare un aspetto lieve anche in questi sentimenti. Ciao, Scriba, mi piace pensare che sei tornato insieme a Graziella e che, anche dove ti trovi, sorriderai con le tua affettuosa ironia delle piccole storie di questo piccolo mondo.
Renzo Gorini
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