Il Rotary in ItaliaIl 19 giugno 1923 venne fondato a Milano il primo Rotary Club Italiano ad opera di uno scozzese, James Henderson, un irlandese, Giulio Culleton, un inglese, Reginald Prince Mountney, ed un gruppo di italiani. L'impegno comune era quello di affermare principi etici e morali nei rapporti interpersonali e professionali, e di essere disponibili ad aiutare gli altri al di sopra del proprio interesse personale, senza distinzione di razza, di religione e di ideologia Nel 1924 si costituì il Rotary club di Trieste. Nel 1925 vennero fondati nuovi club a Roma, Torino, Napoli, Palermo, Genova (Gennaio), Firenze, Livorno, Venezia (Marzo), Bergamo (Giugno), Parma e Cuneo (Ottobre). Nel 1925 venne costituito il Consiglio Nazionale dei Rotary Club con funzione consultiva a disposizione dei Club. Il costante sviluppo che aveva consentito al Rotary Italiano di proporsi come capofila del Rotary Europeo si interruppe il 14 Novembre 1938, quando il Consiglio Nazionale deliberò l'autoscioglimento, invitando i Rotary Club Italiani a cessare ogni attività entro il 31 dicembre successivo; le attività vennero riprese con la prima riunione nel 1944, la ricostituzione dei Rotary Club e la fondazione di nuovi club negli anni successivi. Il Rotary si trovò a dover ricomporre i rapporti con il Vaticano e vi riuscì per merito di un eminente rotariano: Omero Ranelletti, già Presidente del Rotary club di Roma e Governatore di quel Distretto. Superati i momenti difficili dello scioglimento prima, e dei rapporti con la Chiesa poi, il Rotary italiano si sviluppò con forte impegno e vigore ottenendo credito e fiducia dalla comunità rotariana internazionale fino alla nomina a Presidenti del Rotary Internazionale di Gian Paolo Lang (1956-1957), socio del Rotary Club di Livorno e, più recentemente del Socio del Rotary Club Milano Sud, Carlo Ravizza (1999-2000). |