| Prevenzione e screening del cancro al colon |
| 16 Gen 2025 | |||
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RIUNIONE DEL 16 GENNAIO 2025 La relazione dei dottori Giancarlo Spinzi ed Enzo Masci per la campagna di prevenzione
Nell'immagine: i relatori con i presidenti dei quattro club Rotary e l'AG Elisa Serena Poletti Sala gremita, in sala Bianca al teatro Sociale, in l’interclub con il RC Como, il RC Cantù e il RC Milano Est per la serata dedicata alla prevenzione del tumore al colon. E’ Giancarlo Spinzi, consulente gastroenterologo dell’Ospedale Valduce, a introdurre l’argomento riportando alcuni dati sulle neoplasie nel mondo e in Italia, dove quelle del colon retto, nel 2024, hanno rappresentato oltre il 12% dei tumori. I programmi di prevenzione hanno subito una consistente battuta d’arresto causata dal Covid19, provocando un maggiore rischio di tumori avanzati e meno curabili. In realtà la prevenzione è molto efficace, perché il tumore al colon-retto si sviluppa lentamente e quello benigno può essere facilmente asportato durante la colonscopia. Lo screening è efficace, riducendo la mortalità in modo significativo; si esegue attraverso l’esame del sangue occulto nelle feci (ogni due anni), la colonscopia (da 50 anni ogni 10 anni ma anche in caso di positività al sangue occulto), la tac virtuale (ogni 5 anni) e con un nuovo test DNA introdotto in America. E’ poi la volta del professor Enzo Masci, direttore dell’UOC di endoscopia diagnostica e chirurgia endoscopica dell’istituto nazionale dei Tumori di Milano. Sottolinea preliminarmente che lo screening attraverso la ricerca del sangue occulto rappresenta il massimo dell’efficacia, sia per la semplicità che lo rende accettabile dalla popolazione che per l’accessibilità e il costo contenuto. In Lombardia si rivolge l’invito ogni due anni a cittadini di età compresa tra i 50 e 74 anni, ma l’adesione è ancora bassa (48%). Da questo partono poi ulteriori controlli che possono portare a una diagnosi di cancro. Il Rotary sostiene il progetto sullo screening del cancro al colon attraverso conviviali, articoli su riviste rotariane e media multimediali (Onde). Ci saranno poi altre iniziative nel corso dei tre ani di durata del progetto, con l’obiettivo di portare l’adesione ai valori dello screening mammario (70%). Angela Corengia
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