Plinio il Vecchio e la storia della Natura |
07 Mag 2024 | |||
RIUNIONE DEL 7 MAGGIO 2024 La visita alla mostra “Il Catalogo del mondo" in San Pietro in Atrio con Massimiliano Mondelli
Nell'immagine: Massimiliano Mondelli e Mariangela Ferradini Appuntamento nella ex chiesa di San Pietro in Atrio, dove è allestita la mostra più rilevante fra le molte che hanno celebrato il Bimillenario della nascita di Plinio il Vecchio nel corso del biennio 2023-2024. È un privilegio per il club, osserva Ferradini dando il benvenuto ai presenti, avere come guida d’eccezione il nostro socio Massimiliano Mondelli, presidente dell’Accademia Pliniana e vicepresidente del Comitato Nazionale per le celebrazioni dei duemila anni dalla nascita di Plinio il Vecchio, che insieme con la Fondazione Volta e con la Scuola Normale di Pisa, ha realizzato questo percorso diffuso in città. Mondelli è particolarmente soddisfatto per le numerose iniziative che Como e il suo territorio hanno saputo organizzare, anche in collaborazione con altre città italiane, in memoria di questo illustre antenato. Plinio nacque fra il 23 e il 24 dC a Como (e non a Verona come per secoli alcuni sostennero). Scrisse approfondendo qualsiasi argomento, soprattutto fu uno storico; la sua monumentale opera è la Naturalis Historia, 37 libri sulla natura e che si occupa tra l’altro anche dell’uomo e del suo rapporto con la materia per realizzare manufatti (architettura, pittura, scultura, ecc). La mostra è particolarmente suggestiva, con l’allestimento dell’architetto Paolo Brambilla; il curatore è il professor Gianfranco Adornato della Normale di Pisa. All’ingresso ci accolgono due busti in gesso dei Plinii (realizzati nel 1911 per rappresentare Como nelle celebrazioni romane dei 50 anni dell’Unità d’Italia) come a invitarci a entrare nel loro mondo. Un importante ritratto di Giulio Cesare prestato dal Museo dell’Opera del Duomo di Pisa campeggia fra due schiere di busti dei primi imperatori di Roma in prestito dai Musei Vaticani, dalle Gallerie degli Uffizi e altri importanti musei della penisola. Si parte con il primo busto del fondatore di Como e, nei fatti, dell’Impero romano, Caio Giulio Cesare, per poi seguire - con l’abile commento di Massimiliano – i primi otto imperatori che sono in qualche modo venuti in contatto con Plinio (Augusto, Tiberio, Caligola, Claudio, Nerone, Vespasiano, Tito, Domiziano). Interessante è la rappresentazione visiva su tablet che Max ci mostra, anche per testimoniare come cambia il modo di rappresentare il potere e le tecniche della propaganda. Una fotografia di Luigi Spina del Colosseo ci porta dalla Guerra in Guidea di Tito a Roma e a Miseno, dove Plinio comandava la flotta romana e morì a causa delle esalazioni dell’eruzione del Vesuvio: il Colosseo era infatti coperto da un gigantesco tendone (“Velarium”) che veniva azionato da marinai provenienti appunto da Capo Miseno. In una saletta attigua alcuni esemplari della Naturalis Historia provenienti dalla Biblioteca comunale e un prezioso manoscritto (prestito della Biblioteca Palatina di Parma) degli inizi del XV secolo. Nell’ultima sezione il fulcro della mostra: le statue del “Doriforo” di Policleto, proveniente dagli Uffizi e dell’”Efebo nudo”, prestito dei Musei Vaticani Castel Gandolfo, una delle migliori copie romane di questo noto tipo statuario: si tratta di riproduzioni di opere greche descritte da Plinio nella Naturalis Historia per la prima volta in dialogo diretto. Mondelli ci ricorda il “canone” e il secolare interrogativo su chi sia veramente “Il Doriforo” descritto da Plinio. Filippo Galli si affianca poi a Mondelli nella descrizione delle ultime opere dell’esposizione. Infine, due opere di arte contemporanea di Andy Warhol e Giulio Paolini che chiudono idealmente il percorso di San Pietro in Atrio. La mostra prevede anche suggestive statue tatuate di Fabio Viale diffuse per la città e una sezione al Broletto con l’esposizione di opera di Cy Twombly, per la prima volta in assoluto a Como. Grazie a Max Mondelli per la sua grande e coinvolgente capacità descrittiva - naturalmente supportata dalla vasta conoscenza del mondo pliniano - e dalla passione con cui sta assicurando, insieme a Fondazione Volta, il successo del Bimillenario. Angela Corengia e Massimiliano Mondelli
|