| Il Museo della barca lariana |
| 15 Giu 2024 | |||
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15 GIUGNO 2024
La trasferta a Pianello del Lario per la visita al Museo
Nonostante l'inclemenza del tempo, con pioggia battente, la giornata si è connotata come improntata al godimento che deriva dall'essere completamente immersi nella storia e nella bellezza. Il Museo, situato in una splendida filanda ottocentesca, è un luogo magico che racchiude e tutela un patrimonio unico al mondo, nato da un sogno del suo fondatore Gianalberto Zanoletti, grande appassionato di regate veliche e motonautica, che è riuscito a coagulare questo sogno, concepito ed avviato già in giovane età. Difatti, già molto giovane, inizia a raccogliere imbarcazioni tradizionali in legno, barche a vela, motoscafi, gondole, navette e barche da lavoro. Nel 1982 apre il Museo della Barca Lariana, un patrimonio unico al mondo, una raccolta d'inestimabile valore per il settore nautico e per la storia d'Italia, che si propone di raccontare la storia della nautica in un territorio, qual è il nostro, ricco di storia e cultura imprescindibilmente legati alla nautica. Gianalberto Zanoletti era solito dire: “Vale la pena continuare, anche se per pochissime persone. Anche per una sola persona. Anche se fossi l'unico al mondo a occuparmi delle barche tradizionali e anche se fossi circondato dal completo disinteresse dei contemporanei continuerei comunque, perché la storia della nautica merita qualsiasi sforzo per essere salvata. E io, con i miei amici appassionati, voglio continuare a essere l’anello di congiunzione tra passato e futuro”. Dopo la scomparsa del fondatore e 18 anni di chiusura, il Museo ha riaperto al pubblico nell'estate del 2018 e, oggi, procede spedito nella sua missione grazie all'impegno del figlio del fondatore, Ferdinando Zanoletti, Rotariano del Club di Milano San Babila, che ha ereditato con massimo impegno il sogno del grande padre. La raccolta conta oltre 400 scafi storici fra barche a remi, gondole, barche da pesca, caccia e contrabbando, motoscafi entrobordo e fuoribordo, vaporetti per trasporto passeggeri, barche a vela e antichi barconi da lavoro. Fra i pezzi più importanti, la più antica gondola con felze al mondo perfettamente conservata; il Laura 1° Abbate, primo scafo ad infrangere la barriera dei 200 Km/h; la barca a vela Merope di Agostino Straulino, medaglia d'oro ad Helsinki nel 1952; il Cisko-Yu, spettacolare vela Thames A-Rater inglese di fine “800 e tantissimo altro ancora. Il Museo si propone oggi di raccontare la storia non solo della nautica lariana ma dell'Italia intera...dagli antichi romani fino ai nostri giorni! Noi Rotariani del Club Como Baradello, unitamente ad alcuni ospiti dei Soci intervenuti, siamo stati abilmente e con grande completezza espositiva condotti in questo fantastico viaggio nel tempo, immersi in una grande, indicibile bellezza dal curatore museale, Sig. Emanuele Seghetti, importantissimo collaboratore del Sig. Ferdinando Zanoletti. Al termine della visita, con un breve trasferimento, abbiamo raggiunto, decisamente in orario prandiale, il ristorante, posto sulle rive del Lago di Como, “La Baia” di Cremia. Sfortunatamente, sempre a causa della pioggia che ha imperversato, non abbiamo potuto pranzare all'aperto nelle immediate adiacenze del Lago ma siamo stati comunque deliziati da un ottimo menù a base di eccellente pesce di mare davvero ben preparato, servito e presentato dallo chef Ilario e dal bravo e competente figlio Emanuele, entrambi vincitori, rispettivamente nel 2010 e nel 2015, del Trofeo Heinz Beck. I vini che hanno accompagnato i piatti sono stati selezionati con oculatezza e, per concludere, abbiamo gustato un buon gelato, preparato al momento, con maestria, con l'azoto liquido. Anche l'aspetto scenografico ha lasciato molti di noi gioiosamente stupiti. In buona sintesi...la giusta conclusione di una interessantissima giornata alla scoperta del nostro bellissimo Lago, mai abbastanza conosciuto. Tommaso Pulsoni
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