RIUNIONE DEL 21 FEBBRAIO 2024

Una conviviale dedicata alle testimonianze dei soci

Nell'immagine: Mariangela Ferradini con Marco e Maria Luisa Longatti

La presidente da’ il benvenuto ai figli di Alberto, Maria Luisa e Marco e vuole che oggi sia un giorno dedicato a lui: non è facile ricordarlo, la ferita è ancora troppo aperta. E’ stato tra i soci fondatori del Baradello nel 1976 e presidente nell’anno rotariano 82/83, in cui sono stati ufficializzati i gemellaggi Colmar e Cagnes grazie al grande lavoro preliminare di Pupi Brenna. E proprio in occasione dell’ultima visita degli amici di Colmar ha presenziato agli eventi organizzati e ai festeggiamenti del quarantesimo del gemellaggio. In quell’occasione ha proposto di fare un progetto comune con il Club svizzero, finalizzato a mantenere l’identità delle proprie lingue attaccate da quelle anglosassoni. Il Club ha riconosciuto la sua grandezza e il suo spirito profondamente rotariano con due PHF.

Il primo socio a voler ricordare l’amico è Damiano Cattaneo, socio fondatore come Alberto: tanti ricordi di vita rotariana e di grande amicizia. Cita alcuni momenti, come quello della fondazione del club che coincise con la scomparsa di Padre Pigato, poeta latinista: ne tracciò un ritratto straordinariamente efficace. I suoi interventi durante le conviviali sono stati sempre di alto livello, la sua cultura straordinaria. Gli deve molto, soprattutto per la grande amicizia e disponibilità; era persona discreta, lontano dall’essere protagonista, preferiva starsene in disparte: il migliore di tutti noi!

Cesare Baj ci presenta poi l’ultima ricerca di Alberto su Terragni, di cui era grande esperto. E’ un lavoro – inedito - per la Canottieri Lario e presenta aspetti di Terragni sconosciuti, tra cui quello di caricaturista che “fotografa” personaggi che hanno frequentato il sodalizio sportivo. Cesare ha aiutato Alberto nella raccolta su slide di questi disegni, che ci mostra in anteprima.

Ha poi un ricordo personale: quando Cesare pubblicò la storia dell’aviazione comasca - “Volare a Como”, un libro di circa 1000 pagine - Alberto contribuì con un saggio introduttivo. Questo perché il padre di Alberto, Gino, fu tra i fondatori dell’aeroclub; pilota, ebbe anche un ruolo nell’aviazione bellica come ufficiale osservatore e ci sono numerose testimonianze nell’archivio Longatti.

Daniele Roncoroni conobbe Alberto nel 1979: come presidente Rotaract organizzò il 1°congresso sul territorio di Como e lo interpellò per collaborare. E’ stato presidente della “Famiglia comasca” e convinto sostenitore del Carducci, due pilastri della cultura del territorio. Ricorda con grande commozione di aver avuto la fortuna di essergli stato molto vicino, soprattutto dopo la morte di Carla. Molte le occasioni di “evasione” insieme: la visita al planetario di Sormano, le cene sul lago e l’ultima sua richiesta, la cazzuola. Gli è grato per l’affetto e l’amicizia che gli ha regalato per tanti anni.

Angela Corengia legge poi l’articolo che ha scritto per l’ultimo bollettino (Ciao Alberto!)

Fulvio Capsoni propone che gli venga dedicato un albero, da piantare nei giardini a lago, con una motivazione precisa che rimandi alle sue radici sul territorio. Quando è uscito dal club, gli è sempre stato vicino e l’ha convinto poi a rientrare al Baradello.

Camillo Vittani ricorda commosso un’amicizia di oltre 75 anni, dal dopoguerra. In occasione di un recente pranzo dai Panini, ha parlato a lungo della sua vita privata cavalcando molti ricordi, con al centro il grande amore per la sua dolce Carla. Avrebbe voluto stare tranquillo, ma “lo tiravano tutti per la giacchetta”, diceva, e non si tirava mai indietro. Ha collaborato con lui per le stampe, tra cui il periodico bimestrale “Quadrante lariano”; l’ultima pubblicazione insieme un volume su Libico Maraja. Ha grande tristezza, malgrado una vecchiaia lunga e serena, perché vede andarsene gli amici.

Franco Brenna, ricordando la grande fede di Alberto, è convinto che sia qui con noi per ascoltare cosa pensiamo di lui.

Enzo Pomentale è convinto che sia stato il migliore, preparato su qualsiasi argomento: persino quando ha voluto discutere con lui di Topolino, sicuro tra sé che sarebbe riuscito a “coglierlo in castagna”, è stato messo all’angolo.

La commozione di tutti noi è percepibile, quando prende la parola – molto emozionato - il figlio Marco. Pensa a papà e mamma seduti qui, insieme; lui considerava il Rotary “necessario” perché ritrovava gli amici veri. Ad Alberto interessava chi stava dietro le opere, tesseva fili fatti di memoria e di ricerca dentro la cultura comasca. E’ riuscito ad arrivare al cuore e a far rivivere interesse, grazie alla sua capacità di comunicazione. Spera – ma ne è convinto – di ritrovare suoi frammenti in tutti noi.

Anche la figlia Maria Luisa è molto commossa: ritrova qui la sua casa. Ricorda che, durante i periodi di sospensione delle conviviali, non vedeva l’ora di ricominciare a venire il mercoledì.

Beh Alberto, ci avrai ascoltato: hai lasciato una traccia indelebile e ti siamo profondamente grati. Ti vogliamo bene e continueremo a vederti sorridere, tra noi, vicino alla tua adorata Carla.

Angela Corengia

IL MESSAGGIO RICEVUTO DA COLMAR PER LA SCOMPARSA DI ALBERTO

Chère Présidente du Rotary de Come Mariangela, Chère Ada, Chers Rotariens.

Le club de Colmar tenait à vous adresser leurs plus sincères condoléances pour le décès d’Alberto Longatti. Nous avions eu le plaisir de le voir à votre repas de gala lors de notre très belle visite au mois d’octobre 2023 et je me souviens de sa volonté d’avoir de bonnes relations avec notre club.

Veuillez transmettre à sa famille notre profond regret pour un Rotarien qui a été à l’origine de votre club.
Amitiés Rotariennes,

Herve Ribes,

Président 2023/2024 Rotary Club Colmar