I programmi di ASST-LARIANA |
14 Feb 2024 | |||
RIUNIONE DEL 14 FEBBRAIO 2024 Il neo direttore generale Luca Maria Stucchi illustra i progetti futuri dell'Ospedale sant'Anna
Nell'immagine: il direttore generale di ASST-LARIANA dottor Luca Maria Stucchi e il primario del reparto Materno infantile dottor Paolo Beretta con Mariangela Ferradini E' il primario del Reparto maternità dottor Paolo Beretta ad aprire poi la conviviale, per ricordare come è nata l’idea dell’affresco e per ringraziare il club, lasciando all’artista Domenico Fazzari la descrizione dell’opera realizzata e il suo significato (portare Como nella stanza). Dopo la cena prende la parola il dottor Stucchi: è al quinto mandato di DG di un Ospedale e a Como si sta orientando, cercando di mettere a fuoco in particolare tutte le criticità. In primis la carenza delle risorse umane, conseguente a una insensata politica sanitaria che non ha pianificato il turnover di medici e infermieri. La sfida è valorizzare i professionisti, che devono avere un ruolo da protagonisti: l’innovazione è fatta dalle persone, coadiuvate sì da tecnologie all’avanguardia ma con un ruolo predominante nel sistema di cura. Il sistema di prevenzione è drammatico, fa venir meno il diritto alla salute: non basta aumentare l’offerta dei servizi sanitari, bisogna governare la domanda attraverso screening pianificati. Gli obiettivi di ASST LARIANA devono quindi essere: - garantire l’assistenza e la cura da offrire a tutti i cittadini anche attraverso la collaborazione con le altre strutture del territorio; - integrare nel sistema ASST i medici di medicina generale (MMG), per rompere lo schema del ricorso al pronto-soccorso. Si fa rete collegando tra loro professionalità e medici di base; - prendere in carico le cronicità e aiutare i MMG a gestirle, con un lavoro sinergico tra l’Ospedale e il territorio. Le Centrali operative territoriali (COT) sono un ganglio delle reti e raccordano i bisogni dando risposte con servizi multiprofessionali; - rendere possibile e ovunque la gestione dell’emergenza/urgenza, con risposte in tempi brevi, grazie alle tecnologie di cui bisogna dotare i centri. La gestione dei codici verdi deve essere ridotta dalla prevenzione e dai servizi territoriali. La collaborazione che ci chiede è quella di aiutare a far conoscere questo nuovo sistema di cura. Ferradini, ringraziando gli intervenuti, chiede se sia ancora attiva la “Guardia turistica”. Stucchi chiarisce che si può ripristinare attraverso la collaborazione con i Comuni, che devono attivare percorsi particolari che confluiscano sulle risorse che abbiamo sul territorio. La sinergia con le altre strutture – accreditate e no – trova il nostro socio onorario Mario Landriscina d’accordo: bisogna definire “chi fa cosa”, perché non è più sostenibile che tutti facciano tutto. Stucchi aggiunge che la Regione ha già dato indicazioni al riguardo, è possibile fare reti ma bisogna stringere accordi e l’hub di riferimento è l’ospedale sant’Anna. Va rafforzato per esempio il rapporto con il Valduce e devono cadere forme di pregiudizio. Sui cronici, è solo il sant’Anna che può erogare servizi anche per gli altri ospedali. La programmazione di ATS è già aperta ai privati accreditati. Anche sul fronte delle assunzioni del personale, ci deve essere maggiore collaborazione – in particolare con Valduce – per evitare che si assista a “migrazioni” (purtroppo sarà difficile fermare quelle in Svizzera, dove offrono compensi al momento impensabili). Importante sarà l’accordo con l’Università per avere indirizzi comuni che consentano ritorni (es. sugli specializzandi). Baj ricorda la sua esperienza al sant’Anna durante il Covid: in Ospedale assistenza eccellente, che gli ha confermato un alto livello della sanità lombarda. Il punto critico sono i MMG, che troppo spesso non rispondono ai bisogni. Chiede se sia possibile portarli ai livelli di eccellenza degli specialisti. Stucchi ricorda che la pandemia ha causato mancanza di altre cure oltre al Covid e di tutta la prevenzione. La trasformazione deve passare anche dalla semplificazione di tutte le procedure burocratiche che i MMG devono seguire; va poi sottolineato che gli assistiti in capo ad ogni medico arrivano anche a 2.000, rispetto ai 1.200 del passato e hanno in carico tutta la cronicità. In passato si è puntato molto sull’Ospedale – a scapito del territorio - e sulle convenzioni con i privati; ora, grazie anche ai fondi del PNRR, bisogna investire per invertire la rotta. Buon lavoro, è l’augurio della presidente. Noi faremo la nostra parte. Angela Corengia
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