L'accoglienza turistica nel territorio |
15 Nov 2023 | |||
RIUNIONE DEL 15 NOVEMBRE 2023 Il punto di vista di Andrea Camesasca su problematiche e nuove opportunità
Nell'immagine: Andrea Camesasca, Mariangela Ferradini e Franco Brenna “Il turismo è un’economia del cuore, fatto di donne e uomini appassionati”: questo è l’esordio di Andrea Camesasca, protagonista della conviviale tenutasi nel suo ristorante il Corazziere di Merone. Sollecitato da Franco Brenna, che lo introduce e ne elenca i numerosi incarichi come esperto del settore, ritiene superato il concetto di “turismo sostenibile”, che si limita a non generare nuovi danni, per ridefinirlo “rigenerativo”. Ha alle spalle una famiglia di ristoratori, che ha integrato con l’accoglienza (l’albergo) e la valorizzazione dei luoghi (il mulino Baggero). La crescita nel settore turistico ha creato talvolta squilibri nei cittadini stanziali, integrati dai tanti “temporanei” che cercano risposte ai propri interessi (enogastronomia, cultura, sport, bellezze del territorio ecc.). Fondamentale è mantenere l’identità dei luoghi, preservare le tradizioni con una visione ampia sul futuro (partendo dai bambini), introdurre innovazioni tecnologiche per salvaguardare l’ambiente, rinnovare i patti di filiera a tutela degli imprenditori, mantenendo solidi principi etici e puntando su reti formative più efficaci (scuole e alternanza con lavoro al 50% per avere personale altamente qualificato), mettere al centro i valori e non essere prigionieri delle performance. La politica deve migliorare le infrastrutture e la mobilità, delocalizzare e diversificare - per valorizzare attraverso un piano di competitività che allarghi lo sguardo oltre i grossi punti turistici-, aprire musei d’impresa per promuovere l’identità (quello della Cementeria di Merone è un esempio), puntare sulle comunità che vanno coinvolte nei progetti: tante le idee per affrontare un nuovo concetto di turismo del territorio. C’è la necessità di governare i processi verso una visione che si allontani dagli standard, che oggi non danno valore al “saper fare” e alle diversità dei luoghi; inevitabilmente il turismo soppianterà le industrie e serve una politica nuova, oggi deludente. Rispondendo alle domande dei presenti, chiarisce che l’inclusività dei disabili è un’opportunità e deve essere incentivata attraverso un processo importante sostenuto dai Centri per l’impiego; la carenza di lavoratori sollecita poi l’integrazione di migranti opportunamente formati. Crede che la politica improvvisi senza approfondire: oggi conta solo il consenso istantaneo che non si ottiene con un processo culturale che richiede grande impegno e tempi lunghi. La comunità, anche attraverso associazioni, svolge azioni importanti ma spesso è inascoltata. Senza dubbio poi è fondamentale la diffusione di questa nuova cultura turistica già ai bambini. Condivide il senso di insofferenza nei confronti delle “orde di turisti” mordi e fuggi, che si potrebbero gestire appunto delocalizzando: è necessario che intervenga la Regione con norme vicine ai problemi territoriali. Appassionata la relazione di Camesasca, che si è detto disponibile a un dibattito pubblico che potremo organizzare il prossimo anno. Angela Corengia
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