RIUNIONE DEL 4 OTTOBRE 2023

Una visita guidata tra le tante peculiarità del Duomo

Nell'immagine: la meridiana sulla facciata della Cattedrale

Dopo l’intenso fine settimana in compagnia del Club gemellato Rotary Colmar, i soci del RC Baradello si sono ritrovati, mercoledì 4 ottobre, al Duomo di Como per una visita guidata ad alcune fra le tante peculiarità della nostra Cattedrale. Cesare Baj ha illustrato le caratteristiche della meridiana posta sul lato sud e una guida del FAI - Delegazione di Como - ci ha mostrato i camminamenti alti del Duomo e alcuni inediti gessi dei Plinii rinascimentali raffigurati in facciata.

Cesare Baj ha aperto la giornata descrivendo con dovizia di particolari l’orologio solare della Cattedrale. Le sue caratteristiche sono numerose quanto di difficile lettura senza una approfondita conoscenza dei modi di realizzazione e funzionamento: l’ombra proiettata dalla punta del suo gnomone indica al contempo ora, data e costellazione zodiacale attraversata e numerose altre sorprendenti informazioni astrali. L’oggetto descritto da Baj è posto in prossimità di due lapidi romane, di una serie di rappresentazioni di Sibille pagane e di fianco alla statua del poeta comense Cecilio, amico di Catullo e da questi cantato in un suo carme. La costruzione del Duomo iniziò nel 1396, dieci anni dopo l'avvio della costruzione della Cattedrale di Milano, mentre la facciata fu realizzata a partire dal 1457 con il caratteristico rosone e un grande portale affiancato da due statue rinascimentali raffiguranti Plinio il Vecchio e Plinio il Giovane. I lavori per la costruzione terminarono nel 1770 con l'elevazione della cupola, opera di Filippo Juvara. La facciata è stata interessata, nel XX sec, da importanti restauri condotti sotto la direzione dell’Arch. Federico Frigerio. Con tutta probabilità proprio Frigerio fu all’origine della realizzazione dei calchi in gesso delle due statue pliniane realizzate dai Rodari a fine XV sec..Se ne trovano due al Museo Giovio e cinque, fra busti e figure intere, al di sopra della sacrestia dei Mansionari e dei suoi affreschi opera del Morazzone. Grazie a una guida del FAI e per cortese concessione della Curia, i soci hanno avuto la possibilità di accedere a spazi solitamente interdetti al pubblico e visitare la sala dove sono conservati i calchi in gesso delle statue pliniane poste sulla facciata. Questi sono stati realizzati agli inizi del XX sec. in occasione delle celebrazioni per i cinquant’anni dell’Unità d’Italia: un gesso raffigurante Plinio il Giovane è stato esposto a Roma nel Palazzo della Regione Lombardia. Per quella stessa occasione, furono realizzate anche le pareti telate ora in Sala dello Zodiaco al Ridotto del Teatro Sociale. La Storia di Como è sempre tanto ricca quanto sorprendente per chi ha l’interesse di andarla a indagare e dimostra la vitalità di una città che è stata per lunghi secoli fra le più importanti del Nord Italia.

Massimiliano Mondelli