Una fotografia dello sport a Como
19 Lug 2023

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RIUNIONE DEL 19 LUGLIO 2023


L'analisi del Fiduciario Coni Niki D’Angelo e di Francesca Cola del Comitato regionale lombardo

 

Nell'immagine: Francesca Cola, Mariangela Ferradini e Niki D'Angelo



Si tiene al Tennis Como l’ultima conviviale prima della pausa estiva e la serata è dedicata al mondo dello sport.

Niki D’Angelo è stato uno sportivo a tutto tondo (ora si dedica al golf) ed è Delegato provinciale del Coni, fondato nel 1912 e presente in tutte le regioni attraverso i suoi Comitati. Ci illustra l’attività dei Fiduciari locali (11 in Lombardia): monitorare il territorio per promuovere le attività sportive e reperire risorse per dare risposte alle numerose associazioni dilettantistiche. Queste ultime hanno una funzione sociale, coinvolgendo i giovani (anche con disagi), abituandoli a socializzare e a rispettare l’etica e le regole dello sport. Da una ricerca, è emerso che 1 euro investito nello sport fa risparmiare 3 euro alla Sanità. Ogni anno il Coni organizza “Educamp”, finalizzato a valorizzare l’attività sportiva giovanile (5-14 anni) attraverso percorsi multidisciplinari per l’orientamento (decidere quale disciplina praticare) e l’avviamento allo sport. Il credito sportivo Coni sostiene finanziamenti a tasso zero, per impianti e cultura, con oltre un milione di euro e con professionisti qualificati e tecnici che operano in forma gratuita.

Passa poi ad analizzare la situazione degli impianti sportivi a Como: è simile a quella di un paese africano, partendo dalla sede della delegazione comasca, in Viale Masia, che è senza contratto d’uso quindi in teoria sotto sfratto. L’attuale sindaco è anche assessore allo sport, ma sono molte le pratiche “inceppate” in Comune. Gli impianti sportivi non hanno avuto negli anni manutenzioni adeguate; il Patto Lombardia avrebbe dovuto finanziare il palazzetto dello sport ma il finanziamento è caduto per mancanza di progettualità. La piazza d’Armi, adiacente alla piscina di Muggio’ (per la quale è stato abbandonato il progetto di Project financing della passata amministrazione), sta diventando sempre più luogo di ritrovo di criminalità; Casate ha capienza ridotta e si potrebbe concordare con i VVFF una soluzione per l’utilizzo, sostenendo la Società con finanziamenti; è però necessario che le concessioni comunali siano di lungo periodo, per poter consentire l’ammortamento degli investimenti. La Como Nuoto solo recentemente ha trovato soluzione dopo un bando problematico. Il campo Coni è abbandonato a sé stesso, per la piscina Sinigaglia non si trova accordo con la Soprintendenza per il trampolino dei tuffi (quindi inutilizzabile). La gestione degli impianti sportivi da parte di CSU è in perdita, ma la Società non può coprire lo sbilancio con gli utili derivanti dai parcheggi; per il palazzetto del ghiaccio necessitano con urgenza 50.000 euro per le reti anti-piccioni. Sullo stadio si sta lavorando ancora per il problema del “faro” e il Comune dovrebbe dare indicazioni al Calcio Como per programmare gli investimenti. Un fiume in piena, Niki, che comunque conclude positivamente ricordando che lo sport, malgrado questo quadro disastroso, porta molti risultati d’eccellenza a Como. La parola a Francesca Cola, che - dopo un passato di atleta ad alto livello con numerosi titoli italiani assoluti sui 100 e 400 mt. e 37 presenze in nazionale - è attualmente membro del Consiglio del Comitato regionale lombardo Coni: ha voluto restare nel mondo dello sport impegnandosi per cercare di restituire tutto quello che ha ricevuto da questo per venticinque anni. Si occupa di formazione di dirigenti sportivi e organizza serate di aggiornamento (riforma fiscale dello sport, incontri con psicologi per evitare l’abbandono o per indirizzare verso altre discipline in assenza di risultati). La scuola regionale lombarda per lo sport è la migliore in Italia (Bocchietti, presente, è un docente); si tengono corsi – anche on line - per menagement (focalizzati ora molto sulle donne, che rappresentano solo un 30% della dirigenza), sul cerimoniale per le gare internazionali e sulla tutela dei giovani nelle società sportive per evitare abusi. Le materie da affrontare sono concordate con le società sportive del territorio.

Apre gli interventi Longatti: non siamo una Città qualunque – anche se per alcuni aspetti internazionale. Gli interessi degli impianti sportivi devono tener conto del patrimonio culturale.

A Ferradini Cola conferma la valenza del volontariato nel mondo dello sport dilettantistico; anche in Svizzera è così. Importante però è quello che lo Stato fa con i gruppi militari, che raggiungono risultati di valore: in questo caso i dirigenti sono comunque impiegati statali. D’Angelo aggiunge che la recente riforma prevede costi e responsabilità che stanno demotivando molti presidenti di associazioni sportive.

Sulla dislocazione capillare nel territorio di impianti sportivi, evidenziata da Sara Ponzecchi, che probabilmente sottrae risorse, D’Angelo concorda, ma è un dato positivo, perché comunque incentivano le attività dei giovani senza costringere a trasferte in altri centri.

Grazie ai relatori e buone vacanze a tutti.

Angela Corengia

 

 

 

 

 

 

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